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Aza Petrovic: “L’idea è riportare Pesaro in Europa, lì dov’era protagonista. Punto ai playoff”

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Era il 1988, l’allora Scavolini Pesaro vinse il primo storico scudetto della sua storia e buona parte di quel successo passò dalle mani di Aza Petrovic, playmaker croato che dominò in lungo e in largo per tutta la stagione. A 62 anni, dopo una carriera costellata di successi, il fratello maggiore di Drazen è tornato a Pesaro quasi come se volesse chiudere un ciclo. Nonostante siano passati ben trentatré anni, i tifosi marchigiani non hanno dimenticato “l’aereoplanino” croato, che ora traghetterà la Carpegna Prosciutto dalla panchina con l’obiettivo di sorprendere tutti gli addetti ai lavori.

In una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Aza Petrovic ha parlato dei suoi obiettivi da coach della VL Pesaro e si è sbilanciato su chi potrà essere la rivelazione del prossimo campionato di Serie A.

Questi alcuni estratti dell’intervista:

Caio e Demetrio li conoscono in pochi: il primo è un regista in grande crescita, il secondo un lungo moderno. Sono stati loro a volermi seguire dopo che li ho chiamati in Nazionale. È un interesse reciproco: sono ragazzi che possono fare bene e che ci consentono di non sfondare il budget. Sono convinto che cresceremo anche se le big sono lontane.

Dobbiamo partire da una difesa organizzata, intensa. E in attacco darò ad ognuno dei miei giocatori il pennello e una tavolozza da pittore per dipingere le proprie qualità dentro al quadro di gioco di squadra.

Caio è un talento clamoroso. È cresciuto alla scuola di Pepe Sanchez, grandissimo play del passato, a Bahia Blanca. Sarà la sorpresa del campionato. Accanto a lui arriva in prestito Moretti da Milano: sono contento di avere due registi di 22 anni.

Ho firmato un 2+2, il mio orizzonte temporale mi spinge a puntare subito ai playoff per giocare poi le coppe: senza quelle gli americani buoni sono contrari a firmare il contratto. Ecco, la mia idea fissa è riportare Pesaro in Europa dove in passato è stata protagonista.

Con Delfino, Drell e Tambone, confermati, e i nuovi Caio e l’Usa Vee Stanford abbiamo un reparto di esterni che può segnare tanto. Perciò cerco un centro atletico e difensivo sui pick and roll, diverso da Camara, un ragazzo di 213 cm, che abbiamo preso per occupare l’area. Stiamo seguendo un paio di nomi alla Summer League Nba.

Non faccio la corsa sulle prime 4-5 fuori portata, ma sono convinto che con tutte le altre 10 ce la giochiamo bene.

Kevin Bertoni

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