Fondati nel 1971, i Portland Trail Blazers hanno raggiunto presto l’Olimpo della NBA, vincendo il titolo qualche anno dopo. Negli anni successivi numerosi campioni si sono susseguiti nella franchigia dell’Oregon, a cui però è mancata la finestra giusta per bissare il successo degli anni 70. Come di consueto, in questa rubrica analizziamo solo i giocatori che hanno vestito la maglia dei Blazers per almeno due stagioni, motivo che spiega un’esclusione eccellente come quella di Drazen Petrovic. Per le statistiche individuali consideriamo solo le stagioni intere militate nelle file di Portland e le convocazioni all’All Star Game guadagnate indossando questa maglia.
10) Geoff Petrie (1970-1975, 5 stagioni)
Statistiche personali: 21.8p, 2.8r, 4.6a, 1.1s, 0.1b, 45.5% dal campo, 2xAll-Star
Bilancio di squadra: 133-277, 6° posto ad Ovest (su 9 di allora)
Geoff Petrie non è un nome appariscente, ma è stato la stella dei Blazers nei primi anni della loro esistenza. Nonostante una stagione da rookie fenomenale (24 punti a partita il primo anno), i successi di squadra non sono mai arrivati. Una volta scambiato, il due volte All-Star ha però deciso di ritirarsi pur di non vestire un’altra maglia, rendendolo un idolo dei tifosi.
9) Arvydas Sabonis (1995-2003, 7 stagioni)
Statistiche personali: 12.0p, 7.3r, 2.1a, 0.8s, 1.1b, 50.0% dal campo
Bilancio di squadra: 333-209, 2 sconfitte in finale di conference, 5 eliminazioni al primo turno
Chissà come sarebbe stata la carriera americana di Sabonis, se il lituano fosse emigrato Oltreoceano durante il proprio prime. Non lo scopriremo mai, ma intanto il fantastico centro ha fatto innamorare una generazione intera con il suo modo di giocare creativo e atipico, raggiungendo anche le finali di conference nel 1999 e nel 2000.
8) Rasheed Wallace (1996-2003, 7 stagioni)
Statistiche personali: 16.7p, 7.0r, 2.0a, 1.0s, 1.2b, 50.3% dal campo, 2xAll-Star
Bilancio di squadra: 338-204, 2 sconfitte in finale di conference, 5 eliminazioni al primo turno
Dopo averlo spedito a Portland, gli Washington Bullets si devono essere mangiati le mani per anni. Sheed in Oregon è diventato un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, passando dall’essere un ottimo specialista difensivo a un giocatore (potenzialmente) in grado di caricarsi l’intera squadra sulle spalle, ruolo che però ha sempre preferito lasciare ad altri compagni.
7) LaMarcus Aldridge (2006-2015, 9 stagioni)
Statistiche personali: 19.4p, 8.4r, 1.9a, 0.8s, 1.0b, 48.5% dal campo, 4xAll-Star
Bilancio di squadra: 391-331, 1 sconfitta in semifinale di conference, 4 eliminazioni al primo turno
Un altro lungo che ha segnato la storia recente dei Blazers è senza dubbio LaMarcus Aldridge. È soprattutto grazie al nativo di Dallas che i tifosi dei Portland Trail Blazers sono riusciti a fronteggiare i ritiri strazianti e prematuri di Greg Oden e Brandon Roy (vedi sotto). Con Aldridge alla guida dell’attacco, i Blazers hanno raggiunto anche qualche discreta apparizione ai playoffs.
6) Maurice Lucas (1976-1979, 3 stagioni)
Statistiche personali: 19.1p, 10.4r, 2.9a, 1.0s, 0.9b, 46.5% dal campo, 3xAll-Star
Bilancio di squadra: 152-94, 1 titolo NBA, 1 sconfitta in semifinale di conference, 1 eliminazione al primo turno
Tassello fondamentale nella cavalcata al titolo NBA del 1977, Maurice Lucas forse non ha mai ricevuto abbastanza riconoscimenti dalla stampa. L’ex-St. Louis e Kentucky aveva poco da invidiare al compagno di reparto Bill Walton, anche lui presente in questa lista. In nessun’altra squadra Lucas ha reso tanto quanto a Portland, dove senza dubbio ha raggiunto il proprio apice da giocatore.
5) Terry Porter (1985-1996, 11 stagioni)
Statistiche personali: 14.9p, 3.5r, 7.0a, 1.6s, 0.1b, 47.0% dal campo,2xAll-Star
Bilancio di squadra: 546-356, 2 sconfitte in finale, 1 sconfitta in finale di conference, 8 eliminazioni al primo turno
Terry Porter è un altro nome poco appariscente che però ha fatto sognare gli appassionati di basket dell’Oregon insieme al più rinomato Clyde Drexler. Playmaker intelligente e tenace in difesa, Porter non ha mai sfigurato quando ha affrontato i mostri sacri della sua generazione: da Magic Johnson a Isiah Thomas. Proprio contro i Pistons di Thomas e i Bulls di Jordan sono arrivate le due sconfitte in finale che hanno interrotto i sogni di gloria dei Portland Trail Blazers, di cui Porter era un ottimo secondo violino.
5) Brandon Roy (2006-2011, 5 stagioni)
Statistiche personali: 19.0p, 4.3r, 4.7a, 1.0s, 0.2b, 45.9% dal campo, 3xAll-Star
Bilancio di squadra: 225-185, 3 eliminazioni al primo turno
Altro grandissimo what if legato a questa sfortunatissima franchigia. In America c’è ancora chi, rifacendosi alle parole di Kobe Bryant, sostiene che Brandon Roy fosse destinato a diventare il volto della lega nell’ultimo ventennio. Sicuramente le prime tre stagioni avevano fatto esaltare molti spettatori, non necessariamente tifosi di Portland. I numerosi infortuni, purtroppo, ci hanno privato anzitempo di una delle stelle più promettenti della lega…
3) Damian Lillard (2012-2021, 9 stagioni)
Statistiche personali: 24.7p, 4.2r, 6.6a, 1.0s, 0.3b, 43.9% dal campo, 6xAll-Star
Bilancio di squadra: 402-318, 1 sconfitta in finale di conference, 2 sconfitte in semifinale di conference, 4 eliminazioni al primo turno
Per anni Damian Lillard non ha ricevuto l’attenzione e il rispetto che meritava dalla stampa (ricordate la polemica sugli All-Star game solo qualche anno fa?). Dopo gli innumerevoli e spettacolari game winner, le triple dal logo e le vittime illustri ai playoffs, l’intero panorama cestistico ha dovuto riconoscere che Lillard è uno dei giocatori più dominanti della nostra epoca. La vittoria del titolo ad oggi sembra ancora molto lontana, ma Dame ci ha insegnato che non bisogna mai dire mai…
2) Bill Walton (1974-1978, 4 stagioni)
Statistiche personali: 17.1p, 13.5r, 4.4a, 1.0s, 2.6b, 51.0% dal campo, 2xAll-Star
Bilancio di squadra: 182-146, 1 titolo NBA, 1 sconfitta in semifinale di conference
Ennesimo nome su questa lista dal gusto agrodolce. Bill Walton ha vinto l’unico titolo della franchigia di Portland, ne è stato la stella e ha vinto il titolo di MVP delle Finals. Purtroppo, però, dopo quella fantastica stagione il centro californiano è stato martoriato dagli infortuni, che gli hanno impedito di bissare il successo con i Blazers. Ai Celtics, nel finale di carriera, ha avuto modo di vincere il proprio secondo titolo, quando ormai però non era più che una comparsa in un roster pieno di giovani stelle.
1) Clyde Drexler (1983-1994, 11 stagioni)
Statistiche personali: 20.8p, 6.2r, 5.7a, 2.1s, 0.7b, 47.8% dal campo, 8xAll-Star
Bilancio di squadra: 548-354, 2 sconfitte in finale, 1 sconfitta in finale di conference, 1 sconfitta in semifinale di conference, 7 eliminazioni al primo turno
Nonostante la vittoria del titolo con gli Houston Rockets nel 1995, Clyde Drexler passerà alla storia come uno dei tanti “eterni secondi” dietro a Michael Jordan. The Glide è una delle stelle che hanno segnato la NBA nel periodo a cavallo tra gli anni ’90, e vanta ben due stagioni con più di 27 punti di media; numeri stratosferici che però non sono bastati a garantirgli il “premio di consolazione” di top-scorer NBA (vinto in entrambe le occasioni proprio da Jordan). Senza dubbio, l’Hall of Famer rimane ancora oggi il miglior giocatore ad aver verstito la maglia dei Portland Trail Blazers – almeno questo, MJ non potrà toglierglielo mai.
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