BU Rewind: i migliori 10 giocatori di sempre dei Toronto Raptors

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In questa edizione di BU Rewind ci dedichiamo ad una delle franchigie più giovani della lega, i Toronto Raptors fondati nel 1995. Sono stati 25 anni di alti e bassi per i canadesi, che poi di recente sono stati premiati con l’inaspettato titolo del 2019. Ricordiamo che in questa classifica rientrano solo i giocatori che hanno vestito la maglia della squadra in questione per almeno due stagioni intere. Perciò, in questa lista non figurerà Kawhi Leonard, principale artefice del primo ed unico titolo dei canadesi. Anche per le statistiche individuali e le convocazioni all’All Star Game consideriamo solo le stagioni complete giocate con la maglia dei Raptors.

 

10) Andrea Bargnani (2006-2013, 7 stagioni)

Statistiche personali: 15.2p, 4.8r, 1.3a, 0.4s, 0.9b, 43.7% dal campo

Bilancio di squadra: 240-318, 2 eliminazioni al primo turno

In Canada il nostro Andrea Bargnani ha vissuto le migliori stagioni della propria carriera. Nell’ultima stagione di Bosh a Toronto, Bargnani si rivelò un affidabile secondo violino di una squadra che mancò i playoff per un soffio. Poi, nella stagione successiva, con 21.4 punti di media l’ex-Stella Azzurra diventò il punto di riferimento dei canadesi, che però chiusero la stagione con il terzo peggior record della lega.

 

9) Jonas Valanciunas (2012-2018, 6 stagioni)

Statistiche personali: 11.7p, 8.5r, 0.7a, 0.4s, 1.0b, 55.8% dal campo

Bilancio di squadra: 297-195, 1 sconfitta in finale di conference, 2 sconfitte in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

Quando nel 2019 Valanciunas fu scambiato a stagione in corso per Marc Gasol, molti tifosi se la presero con la dirigenza. Alla fine Masai Ujiri ci aveva visto lungo, ma come biasimare la tifoseria? Nelle sue sei stagioni in Canada, il lituano si era rivelato uno dei giocatori più affidabili del roster, fornendo sempre una valida alternativa ad una squadra altrimenti troppo dipendente dal backcourt Lowry-DeRozan.

 

8) Antonio Davis (1999-2003, 4 stagioni)

Statistiche personali: 13.3p, 9.3r, 1.7a, 0.5s, 1.4b, 42.7% dal campo, 1xAll-Star

Bilancio di squadra: 158-170, 1 sconfitta in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

All’ottavo posto di questa classifica troviamo un altro “italiano”. Con i Raptors Antonio Davis, una stagione in maglia Olimpia nel 1992-93, si guadagnò addirittura una convocazione all’All Star Game del 2001, grazie soprattutto al suo contributo nella fase difensiva. La sua firma fu determinante per i Raptors, che anche grazie al supporto di Davis raggiunsero i playoffs per la prima volta della loro storia.

 

7) Damon Stoudamire (1995-1997, 2 stagioni)

Statistiche personali: 19.6p, 4.0r, 9.0a, 1.5s, 0.2b, 41.2% dal campo

Bilancio di squadra: 139-189, 12° posto ad est

Al settimo posto di questa classifica troviamo “l’altro Stouda(e)mire”, nonché il primo giocatore draftato dalla franchigia e pertanto automaticamente un idolo indiscusso in quel di Toronto. Ma non è solo il suo stato di icona a garantirgli un posto in questa classifica: Stoudamire vinse meritatamente il premio di ROY e fu il punto di riferimento dei Raptors nei primi anni della loro storia.

 

6) Tracy McGrady (1997-2000, 3 stagioni)

Statistiche personali: 11.1p, 5.5r, 2.5a, 1.0s, 1.4b, 44.8% dal campo

Bilancio di squadra: 84-130, 1 eliminazione al primo turno

“What if”… Cosa sarebbe successo se T-Mac fosse rimasto a Toronto, continuando il proprio esponenziale percorso di crescita insieme all’inseparabile cugino Vince Carter? Non lo sapremo mai, ma il fatto che quanto fatto vedere a Toronto con un minutaggio ridotto fosse bastato per convincere Orlando ad offrirgli un pluriennale da 67 milioni di dollari certifica l’impatto che il giocatore ebbe sui Raptors.

 

5) Pascal Siakam (2016-2020, 4 stagioni)

Statistiche personali: 12.8p, 5.6r, 2.3a, 0.8s, 0.7b, 50.0% dal campo, 1xAll-Star

Bilancio di squadra: 221-97, 1 titolo NBA, 3 sconfitte in semifinale di conference

Chi ha avuto un impatto decisamente più tangibile (e più fresco nella memoria) sulla franchigia canadese è senza dubbio Pascal Siakam. Il giocatore camerunense passò dall’essere un “mister nobody” ad un MIP e potenziale MVP nella stagione successiva alla partenza di Leonard. A proposito di Leonard: i suoi meriti nell’exploit dei Raptors sono ovvi e indiscussi, ma forse senza l’esplosione di Siakam nemmeno l’ex-Spurs avrebbe saputo fare miracoli…

 

4) Kyle Lowry (2012-2020, 8 stagioni)

Statistiche personali: 17.6p, 4.9r, 7.9a, 1.5s, 0.3b, 42.4% dal campo, 7xAll-Star

Bilancio di squadra: 431-281, 1 titolo NBA, 1 sconfitta in finale di conference, 3 sconfitte in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

C’è un altro giocatore che deve il suo stato di All-Star a Toronto: Kyle Lowry arrivò ai Raptors da incognita, un giocatore promettente ma discontinuo. In Canada Lowry è diventato grande, attraversando gli alti e i bassi che ne hanno forgiato il carattere combattivo risultato fondamentale nella corsa al titolo. Ma Lowry per Toronto si era rivelato determinante anche prima del 2019: fu grazie alle sue abilità di playmaker che la squadra diventò la principale contender di LeBron James ad est.

 

3) Chris Bosh (2003-2010, 7 stagioni)

Statistiche personali: 20.2p, 9.4r, 2.2a, 0.8s, 1.2b, 49.2% dal campo,5xAll-Star

Bilancio di squadra: 254-320, 2 eliminazioni al primo turno

Da uno storico rivale di LeBron a colui che poi divenne un suo prezioso alleato: Chris Bosh tirò la carretta negli anni bui di Toronto, rimasta orfana di Carter e McGrady. I Raptors di quegli anni non brillavano certo per talento, ma a Bosh, il giocatore più forte draftato dal front-office canadese, si può recriminare ben poco. Le sue performance da All-Star sono bastate a garantire due brevi apparizioni ai playoffs, troppo poco per competere con i due giocatori che lo precedono in questa classifica.

 

2) DeMar DeRozan (2009-2018, 9 stagioni)

Statistiche personali: 19.7p, 4.1r, 3.1a, 1.0s, 0.3b, 44.8% dal campo, 4xAll-Star

Bilancio di squadra: 382-340, 1 sconfitta in finale di conference, 2 sconfitte in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

Incompleto, poco decisivo, inadatto al gioco di oggi… Nel corso degli anni non si sono risparmiate le critiche nei confronti di DeMar DeRozan. Tuttavia, lui a Toronto ogni anno fu in grado di lasciar parlare il campo. Grazie a lui e Lowry i canadesi diventarono degli habitué dei playoff, e l’impressione è che il fatto di non essere riuscito ad interrompere l’egemonia di LeBron ad est gravi un po’ troppo sulle spalle di un giocatore che, checché se ne dica, ha fatto la storia della franchigia.

 

1) Vince Carter (1998-2004, 6 stagioni)

Statistiche personali: 23.8p, 5.3r, 3.9a, 1.3s, 1.0b, 44.7% dal campo, 5xAll-Star

Bilancio di squadra: 214-246, 1 sconfitta in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

Fa riflettere il fatto che né i successi degli anni recenti né, soprattutto, il titolo NBA vinto nel 2019 siano riusciti a mettere in secondo piano la figura di Vince Carter a Toronto. La realtà, però, è che Vince Carter è rimasto l’uomo simbolo dei Toronto Raptors, una squadra che non avrebbe mai immaginato di poter accogliere un talento simile così presto nella propria storia. Carter ad oggi è senza ombra di dubbio il miglior giocatore della storia della franchigia e francamente è un peccato che le strade dei Raptors e di Air Canada si siano dovute separare così malamente. “What if”…

 

Niccolò Armandola

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