Nei giorni scorsi i Boston Celtics avevano presentato un’offerta a dire di molti irrinunciabile per i Minnesota Timberwolves, ma stando agli ultimi rumors sono altre le franchigie a trovarsi in pole-position…
Fonti vicine ai Boston Celtics hanno rivelato che la franchigia del Massachusetts sarebbe disponibile a privarsi di Jared Sullinger, Avery Bradley e delle due scelte al draft di quest anno (la sesta e la diciassettesima) pur di aggiudicarsi le prestazioni del numero 42 dei Timberwolves. La proposta della franchigia più titolata della storia, però, non risulterebbe più tra le predilette della dirigenza dei lupi.
Ora, per la corsa a Love, sarebbero balzate in testa due team caratterizzati da un’accesa rivalità: Denver Nuggets e Golden State Warriors. Dopo la bruciante eliminazione di Denver nei playoffs dello scorso anno proprio per mano dei californiani e dopo lo scippo del contratto di Iguadala in estate, si prospetta una nuova sfida tra due squadre alla ricerca del colpo giusto per fare il salto di qualità. Entrambe le dirigenze hanno quindi messo gli occhi su Kevin Love, stella dei Timberwolves e futuro free-agent. L’interesse dei Warriors non è cosa nuova; l’offerta del solo Klay Thompson più qualche scelta nei prossimi draft recapitata qualche settimana fa era stata giudicata insufficiente. La dirigenza di Minnesota, tuttavia, pare fiduciosa di poter trovare una soluzione che soddisfi entrambi, magari inserendo anche David Lee nella trattativa.
La vera notizia, invece, è il prepotente ingresso nei discorsi di mercato dei Denver Nuggets. Il team allenato da Brian Shaw avrebbe attirato le attenzioni dei Wolves con un’offerta ancora ignota, che però sembra coinvolgere la scelta numero 11 di questo draft e l’ala al terzo anno Kenneth Faried. Nella trade non sembrerebbe coinvolto Gallinari, mentre potrebbe figurare tra i papabili partenti Randy Foye, a fronte di un incredibile ritorno – dopo una sola stagione lontano dalle Rocky Mountains- di Corey Brewer.
Nulla di tutto ciò è ancora certo: per ora le fonti sono vaghe e poco precise sulla natura dell’offerta dei Nuggets, ma i tifosi sono già sull’attenti. L’arrivo di Love, infatti, non è visto da tutti per forza come una notizia positiva. Per svariati motivi.
In primo luogo, ad essere sacrificato per la trade, a quanto pare, sarebbe l’idolo indiscusso della tifoseria del Colorado, che storicamente ha sempre visto in Faried presente e futuro della franchigia. In secondo luogo, l’arrivo di un giocatore dal grande potenziale offensivo – ma dalla scarsa dedizione nella propria metà campo – sembrerebbe andare contro i dettami della nuova era targata Shaw, il quale da tempo si è posto come scopo quello di rendere i Nuggets un team finalmente efficiente in difesa. L’ultimo motivo – ma non per importanza – è che Denver non è esattamente la contender in cui Love vorrebbe trasferirsi. A Denver il giocatore troverebbe senza dubbio l’agognata possibilità di giocare i playoffs (esperienza che gli manca da quando è entrato nell’NBA sei anni fa) e potrebbe inoltre trasformarsi nel go-to-guy che tanto manca alla squadra del Colorado, ma di fronte alla possibilità di firmare con una squadra dal maggiore appeal nell‘estate 2015 non è detto che il nativo di Santa Monica rinnovi con i Nuggets. L’ansia maggiore della dirigenza di Denver è quella di sacrificare giocatori di prospettiva e funzionali al progetto-Shaw per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano già nella prossima free-agency.
La domanda da porsi è: il gioco vale la candela?
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