Draymond Green

Draymond Green dopo la panchina iniziale in gara-4: “Chi se ne frega come mi sento io”

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Ieri i Golden State Warriors hanno pareggiato la loro prima serie di playoff contro i Sacramento Kings con due partite ciascuno e lo hanno fatto replicando quello che hanno messo in campo in Gara 3. Per esempio hanno mantenuto esattamente lo stesso quintetto titolare. È come dice il vecchio proverbio: squadra che vince, non si cambia. Ciò significava anche che Draymond Green, di ritorno dalla sua unica partita di sospensione per aver calpestato Domantas Sabonis, è partito dalla panchina. Non importava molto, visto che Green ha comunque chiuso in campo il match. Come è ormai consuetudine per le gare di Green dopo gli Warriors, ha parlato al suo podcast, “The Draymond Green Show”, per affrontare completamente il suo ruolo di panchinaro in gara-4.

“Sono andato da coach Kerr dopo la partita, gli ho detto subito ‘Oh coach, se ho bisogno di uscire dalla panchina, va bene, uscirò sempre dalla panchina senza problemi. L’unica cosa che non volevo accadesse era che io tornassi e condizionassi le scelte dell’allenatore, come se fossi un pessimo compagno di squadra… devo essere leader di una squadra, altrimenti è così che perdi ragazzi. Chi se ne frega come mi sento io”.

Anche uscendo dalla panchina, Draymond Green ha fatto sentire il suo impatto. Ha chiuso con 12 punti, 10 rimbalzi e 7 assist e ha preso una decisione difensiva critica aiutando Harrison Barnes a costringere De’Aaron Fox a rinunciare alla palla negli ultimi secondi. Si possono dire molte cose su Green, ma una cosa è certa, è al 100% il miglior compagno di squadra.

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