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Ettore Messina fa il punto della situazione: “Pop rimane, Belinelli straordinario”

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Gregg Popovich, Ime Udoka, Ettore Messina

In casa San Antonio Spurs la stagione 2014 2015 è terminata da circa una settimana ed ora tengono banco i rumors sul futuro. Dopo le dichiarazioni di Manu Ginobili e Tim Duncan riguardo al possibile ritiro, è giunto il momento di Ettore Messina che in questa stagione è diventato il primo italiano ad allenare una squadra NBA. L’assistant coach di Gregg Popovich ha parlato del suo “mentore” e del futuro in una lunga intervista al Corriere di Bologna:

Popovich è ancora carico e concentrato, ho la netta impressione che il suo ritiro sia ancora molto lontano, indipendentemente da quello che decideranno Tim e Manu. Io rimarrò senza dubbio con lui, ho un contratto e sono pronto a lavorare in vista del Draft. Non è ancora il momento di riposare, lo farò nei giorni precedenti alla Summer League.

Riguardo ai playoff appena conclusi ha invece detto:

Ci siamo spremuti fino in fondo ma avremo potuto fare meglio molte cose. Abbiamo buttato qualche partita, in casa contro i Clippers o l’ultima stagionale contro i Pelicans che ci avrebbe permesso di evitare Los Angeles. Non ho mai visto nessuno reagire ad una sconfitta così fastidiosa in modo così sereno (riferendosi a Popovich), i suoi complimenti erano sinceri, va riconosciuto che i Clippers siano una grande squadra.

Dopo aver fatto i complimenti alla Virtus Bologna per aver raggiunto i playoff ha parlato poi dell’altro italiani di San Antonio, Marco Belinelli:

Ha davanti un estate importantissima per la sua carriera. La decisione che prenderà sarà di fondamentale speranza, spero rimanga a San Antonio. Ha superato l’esame, non è stata una stagione semplice, doveva confermare le ottime impressioni dell’anno scorso e nonostante vari problemi fisici ci è riuscito chiudendo in bellezza i playoff.

… ed infine su Kawhi Leonard:

Ha le potenzialità per diventare un giocatore straordinario ed in parte già lo è. Deve continuare ad allenarsi e a giocare duro, Duncan è Duncan solo grazie alla sua etica del lavoro, altrimenti non riuscirebbe a fare ciò che fa a 39 anni. E’ un esempio da seguire.

Luca Diamante

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