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Il CSKA sfiora la clamorosa rimonta ma non basta: in finale ci va l’Efes

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CSKA Mosca – Efes 86-89

(15-25, 22-24, 18-22, 31-18)

È l’Efes Istanbul la prima squadra a conquistare un posto nella finale di Eurolega in programma domenica: la formazione turca ha infatti piegato 89-86 il CSKA Mosca al termine di un match a dir poco denso di emozioni. Trascinato da un Vasilije Micic incontenibile (25 punti) e dalla sostanza sotto canestro di Sertac Sanli (19 punti e 8 rimbalzi), l’Efes ha infatti dominato per 25 minuti volando fino al +21, ma poi ha inspiegabilmente staccato la spina prestando il fianco alla rimonta del CSKA che, sulle ali di Lundberg (15 punti), Hackett (17 punti) e Clyburn ha eroso praticamente tutto lo svantaggio arrivando a 7” dalla fine a giocarsi il possesso del clamoroso sorpasso. La tripla finale di Clyburn si è però spenta sul primo ferro e così ad esultare è stato l’Efes che ha blindato il successo con i liberi conclusivi di Larkin.

Il primo parziale della serata arriva ben presto ed è un 8-0 dell’Efes che prende rapidamente fiducia e risponde al primo canestro dei russi che, nonostante le buone iniziative di Hackett, arrancano e a fine quarto si ritrovano a -10 sotto i colpi di Simon, Beaubois e Micic (15-25) che però lascia i suoi con il fiato sospeso per un forte colpo al costato. I turchi sono molto reattivi sul pallone e frizzanti in attacco grazie ai guizzi dall’arco Larkin e di un Micic che si è subito ripreso (7/10 iniziale da tre per l’Efes) e così riescono senza troppa fatica a tenere a distanza di sicurezza un CSKA che davanti fatica a trovare fluidità, scivolando addirittura a -15 a 5’30” dall’intervallo lungo (24-39).

A cercare di suonare la carica rossoblu dopo il timeout di Itouduis, ci pensano allora Shengelia e Clyburn, ma non basta perché a dettare i ritmi di gara sono sempre gli uomini di Ataman che con una nuova fiammata targata Larkin riscrivono il massimo vantaggio sul 33-49 prima del 4-0 tutto griffato Clyburn, che limita i danni e manda le squadre negli spogliatoi sul 37-49 turco.

L’avvio di ripresa è marcatamente a tinte biancoblu: non pago dello show messo in piedi nel primo tempo, infatti, Micic continua a martellare il canestro avversario siglando tutto solo il +18 dei suoi. Sanli e Simon fanno il resto in un attacco dell’Efes che gira a meraviglia e alza ulteriormente l’asticella sul 39-60. Messo alle corde, il CSKA tenta un ultimo, disperato tentativo di rialzarsi che sortisce gli effetti sperati: dopo essere tornato a -16 a fine terzo quarto (55-71), tocca addirittura il -9 con le triple di Ukhov e Lundberg (66-75).

I ruoli si invertono con il CSKA che riprende improvvisamente fiducia e dalle mani Hackett nascono i cinque punti consecutivi del -5 moscovita a 3’47” dalla fine (76-81). L’azzurro è indemoniato e causa a 3’ dall’ultima sirena il quinto fallo di Micic. Quando risale in cattedra anche Clyburn, lo svantaggio dei russi scende fino alla singola lunghezza di svantaggio a 1’ dal termine delle ostilità. I russi sbagliano addirittura per due volte il colpo del sorpasso e dall’altra parte Larkin fa soltanto uno su due in lunetta lasciando a Mosca l’ultimo pallone che potrebbe valere persino il successo. La tripla finale di Clyburn si ferma però sul primo ferro e così l’Efes può tirare un forte sospiro di sollievo ed esultare per la finale conquistata.

CSKA Mosca: Lundberg 15, Bolomboy NE, Hillard, Ukhov 8, Hackett 17, Antonov, Strelnieks 2, Voigtmann 6, Clyburn 26, Shengelia 10, Kurbanov 2, Eric.

Efes: Larkin 11, Beaubois 15, Singleton 1, Balbay, Sanli 19, Moerman 6, Tuncer NE, Pleiss NE, Micic 25, Anderson 2, Dunston, Simon 10.

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