Focus: Cronaca semiseria della maledizione che ha colpito gli Oklahoma City Thunder

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Ciò che sta accadendo in casa dei Thunder è così irreale da rievocare dei veri e propri “fantasmi” dal passato…

Durant e Westbrook siedono in panchina: la via del rientro è ancora lunga, soprattutto per il numero 35...
Durant e Westbrook siedono in panchina: la via del rientro è ancora lunga, soprattutto per il numero 35…

Sei giocatori. Gli Oklahoma City Thunder hanno terminato il match di martedì notte contro i Toronto Raptors con sei giocatori utilizzabili. Sei. Vero, Sebastian Telfair è stato espulso per due flagrant, ma in ogni caso l’infermeria di OKC conta ben sette lettini occupati, tra cui due che ospitano le stelle Durant e Westbrook.

Ma qual è la spiegazione per questa incredibile serie di infortuni? Ci sono motivazioni razionali?
Quando una squadra perde quasi la metà del proprio roster, è inevitabile nutrire dei sospetti sulla bontà della preparazione atletica. Tuttavia, nel caso dei Thunder, si tratta per la maggior parte di fratture o lesioni, per le quali questa tesi non regge. In casi come questo si parla semplicemente di sfortuna. Ma persino che la dea bendata sia così meschina con OKC lascia più di un dubbio, ed ecco che nello stato di Oklahoma spuntano le prime spiegazioni provenienti dal paranormale.

Kevin Durant non ha sempre giocato per OKC: eccolo con la maglia dei SuperSonics.
Kevin Durant non ha sempre giocato per OKC: eccolo con la maglia dei SuperSonics.

I Thunder sono una squadra giovane, nata nel 2008 dalle ceneri dei Seattle SuperSonics, che furono costretti a lasciare la lega per mancanza di fondi e un progetto in declino. Don’t mess with Seattle, però. La capitale dello stato di Wahsington, metropoli dalla grande tradizione cestistica che vive e respira pallacanestro, non ha preso bene il trasferimento dei diritti NBA. Nell’estate del 2008, nella Rainy City sono iniziate delle vere e proprie rivolte che hanno portato ad un profondo odio verso coloro che hanno “scippato” ai SuperSonics diritti, squadra e giocatori – tra cui quel Kevin Durant che andrà a vincere il titolo di MVP sei anni dopo. Tra Seattle e Oklahoma City è nata dunque una vera e propria faida, come dimostra questa interessante statistica, che rileva il team più odiato in ogni stato americano (immagine datata 2014):

most hated nba teams
I team più odiati in ogni stato americano; da notare Washington in alto a sinistra.

La disperazione porta la gente a fare cose fuori dal normale, ed è proprio quanto accaduto a parecchi tifosi dei SuperSonics. Ricordate quando OKC era una vera contender? Quando a supporto di Westbrook e Durant c’era una vera panchina con Fisher e Harden? Era il 2012, e Oklahoma City aveva vinto le finali della Western Conference ridicolizzando i già “troppo vecchi” San Antonio Spurs e si apprestava ad affrontare Miami in finale, salvo poi cedere ai Big Three per 4-1. Dopo l’eliminazione degli speroni, non era il Texas lo stato più deluso d’America, ma Washington.

Nell’apice di notorietà dei Thunder, Seattle non ci è stata: I tifosi dei Sonics non avrebbero potuto sopportare la vista della città “ladra” in festa per la vittoria del titolo. Ma come potevano essere fermati quei ragazzi terribili, capaci di sorprendere tutti raggiungendo le finali con estrema facilità? Non fidandosi appieno di LeBron e i Miami Heat, la città si rivolse a delle forze sovrannaturali….

Pochi giorni prima l’inizio delle Finals, in prima pagina, sulle colonne del Seattle Times comparve un editoriale atipico, firmato da ben sette giornalisti. Si trattava di una filastrocca, una formula magica che ha lanciato una vera e propria maledizione sui Thunder:

verso 1

La malidizione ha fatto indubbiamente effetto: i Thunder di quell’anno, nonostante una gara-1 a dir poco perfetta, cedettero ai Big Three in sole cinque partite. L’anno seguente OKC dovette salutare il Barba, che ottenne il contratto da nababbo che ancora oggi lo lega a Houston. Il resto è storia recente. I Thunder, nonostante le stagioni monstre di Durant, non hanno più saputo fare la voce grossa nella Western Conference, soprattutto nei playoffs, dove sono sempre usciti realtivamente presto.

La maledizione di cui sopra, però, non si limitava a pronosticare la mancata vittoria del titolo. Soffermiamoci su un passaggio che, considerata l’attuale situazione dei Thunder, può tranquillamente essere considerato profetico:

verso 2

Avete letto bene, inciampare; esattamente quello che stanno facendo i Thunder in questa prima parte di stagione. Peccato che “inciampando” la squadra abbia perso quasi la metà del proprio roster, che potrebbe costare molto caro alla causa di OKC, che ora rischia seriamente di arrivare a dicembre – quando è previsto il ritorno di Durant – con un record parecchio negativo. Mentre una città si dispera, un’altra festeggia. A Seattle la triste sorte dei Thunder scatena ilarità e un sentimento di vendetta che, dopo sei anni, i tifosi possono finalmente assaporare con gusto:

seattle fb

Che dire, cari Thunder… Per terminare questa serie incredibile di infortuni dovete prima scacciare il malocchio. Attenzione, però, a non rivolgervi alle persone sbagliate nella ricerca di amuleti magici…

Niccolò Armandola

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