Fortitudo da urlo: la Reyer Venezia si inchina al PalaDozza

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Pompea Fortitudo Bologna – Umana Reyer Venezia: 89-82

(26-24; 51-46; 69-58; 89-82)

Difficilmente il 31 marzo scorso, a promozione acquisita con largo anticipo, i tifosi della Fortitudo Bologna si sarebbero potuti immaginare una prima casalinga, dopo dieci lunghissimi anni di esilio forzato dal massimo campionato, più emozionante e piena di soddisfazioni di quella andata in scena oggi al PalaDozza, dove la Pompea di Antimo Martino ha firmato il colpo di giornata mandando al tappeto i campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia  con  un 89-82 finale. Un successo ampiamente meritato quello dei biancoblu che hanno tenuto la testa del match per quasi tutti i 40’ di gioco rispondendo alle sfuriate di una Reyer arrivata sotto alle Due Torri senza Julyan Stone e rimasta a gara in corso senza Mitchell Watt, espulso per uno spintone rifilato a Stipcevic. A dare un importante contributo ai biancoblu per portare a casa altri due punti che pesano come piombo ci hanno pensato il neoarrivato Deshawn Stephens (18 punti con un chirurgico 8/9 al tiro) e un Pietro Aradori trascinatore dell’attacco felsineo con i suoi 20 punti conditi da 4 rimbalzi e ben 6 falli subiti. Impossibile però non citare anche il lavoro svolto in tandem in cabina di regia da Matteo Fantinelli e Rok Stipcevic che hanno fatto girare alla perfezione la macchina dei biancoblu, capaci di azzerare il gap fisico con un gioco frizzante ma al tempo stesso accorto su entrambi i fronti del campo.

Venezia parte decisa con le triple di Tonut e Bramos e le giocate sotto canestro di Watt che costringe subito Daniel a due falli. Dall’altra parte però la Fortitudo riesce a reggere l’urto sotto la regia pressoché perfetta di Fantinelli e Robertson e addirittura mette la testa avanti al culmine di un mini-break di 11-3 (16-13). De Raffaele è quindi costretto a rifugiarsi in un timeout da cui la Reyer esce con un 7-0 firmato dal neoentrato Chappell e da Tonut, primo giocatore della partita a raggiungere la doppia cifra (18-20). Un vantaggio estemporaneo perché l’energia e i punti di Stephens riportano ben presto in vantaggio l’Aquila che, dopo aver ritoccato il +5 (26-21), chiude il primo quarto sul 26-24. Il tassametro del vantaggio biancoblu riprende a correre quando ad inizio secondo quarto quando la Pompea, trascinata dall’energia del rientrato Daniel e dalla tripla di Robertson fa salire l’asticella del disavanzo fino al +9 (33-24). De Raffaele prova allora a mischiare le carte schierando la sua difesa a zona subito bucata da Robertson e Aradori che tengono i lagunari a distanza (41-33). Un vantaggio di tre possessi che viene dimezzato dai liberi guadagnati con esperienza da Bramos e Udanoh che, non pago, a 32” dall’intervallo, ruba palla e in contropiede deposita a canestro il -1 esterno (47-46). Prima dell’intervallo però c’è ancora tempo per un episodio chiave: Watt dopo un contatto con Stipcevic (sanzionato con un fallo tecnico) spintona il croato venendo espulso dalla terna. Bramos non converte il libero, mentre Stipcevic piazza un 2/2 che vale il +5 biancoblu alla pausa lunga (51-46).

Le cose per i campioni d’Italia si complicano ulteriormente ad inizio ripresa quando prima Daye e poi Udanoh commettono il loro terzo personale. Dall’altra parte la Fortitudo passa all’incasso e allunga a +13 con i punti portati in cascina da Stephens e Aradori (61-48). Il rientro in campo di Daye ridà respiro all’Umana, ma la Pompea non alza le mani dal manubrio e riesce a chiudere la frazione con un tesoretto di vantaggio di undici lunghezze (69-58). Il quarto quarto si apre con il botta e risposta tra Daniel e De Nicolao che riporta lo svantaggio ospite in singola cifra. L’intensità di Venezia sale ma l’Aquila non si sottrae al confronto e si affida a capitan Mancinelli per riprendere quota e toccare il +15 a 4’ dalla fine (80-65). Venezia non ci sta però ad alzare bandiera bianca e si affida alle conclusioni pesanti di De Nicolao, Udanoh, Cerella e Tonut per rientrare a -2 a 1’20” dalla fine e mettere paura ai biancoblu che però grazie ad Aradori tamponano in tempo l’emorragia e chiudono i conti grazie alla precisione finale ai liberi di Robertson, Stipcevic e Aradori e all’alley oop finale di Stephens. Il risultato finale è di 89-82.

Fortitudo Bologna: Robertson 13, Aradori 20, Cinciarini 4, Mancinelli 9, Dellosto NE, Leunen 2, Fantinelli 4, Daniel 8, Stephens 18, Stipcevic 11.

Venezia: Udanoh 12, Casarin NE, Bramos 8, Tonut 17, Daye 7, De Nicolao 8, Filloy 2, Vidmar, Chappell 10, Pellegrino NE, Cerella 6, Watt 12.

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