Fuga da Motor City: Monroe proposto ai Suns, Smith invece rimarrà

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Tentativi di delineare un’identità dopo la disastrosa stagione passata a Detroit: Monroe potrebbe partire, mentre Smith parla con San Van Gundy…

Detroit Pistons Media Day
I Three Big tutti insieme: lo studio fotografico è uno dei pochi luoghi dove hanno saputo coesistere con la palla tra le mani.

I pessimi risultati archiviati nella stagione scorsa hanno confermato che l’esperimento di coach Cheeks di giocare con tre “Big Men” è miseramente fallito. Josh Smith si è rivelato troppo lento e con una gestione della palla troppo scarsa per giocare da 4, e la promettente coppia Monroe-Drummond è stata costretta a giocare separata, con il primo spesso relegato in panchina all’inizio del match. La decisione della dirigenza di puntare su Van Gundy per rilanciare la squadra fa intuire che la folle idea dei “Three Big” (niente a che vedere con i Big Three) non verrà continuata: la pallacanestro vista nelle squadre di Stan è orientata su molti tiratori e due uomini forti dentro l’area (vedi Orlando) – concetto totalmente opposto a quello di Cheeks.

Uno dei Three Big deve partire, dunque, e il più indiziato pare Greg Monroe. L’ottima stagione da 15.2 punti e 9.3 rimbalzi ad incontro non è bastata per convincere la dirigenza di Detroit, che ha deciso di puntare su Josh Smith e non proporre un rinnovo all’efficientissimo n.10 dei Pistons. Monroe è un restricted free-agent e Detroit vorrebbe essere in grado di ricevere qualcosa dal suo addio, e di non perderlo gratuitamente. In tal senso la franchigia del Michigan avrebbe proposto a Pheonix una sign-in-and-trade con Eric Bledsoe. Oltre al proprio lungo, i Pistons potrebbero aggiungere nella trattativa delle prime scelte future, considerata la differenza di valutazione tra i due giocatori. La trade ad ora è una speculazione, ma potrebbe essere un affare per entrambe le franchigie, per svariati motivi.

A Pheonix, con l'arrivo di Thomas, si è creata la stessa situazione: tre potenziali All Star per due ruoli sono troppi.
A Pheonix, con l’arrivo di Thomas, si è creata la stessa situazione: tre potenziali All Star per due ruoli sono troppi.

In primo luogo, sia Pheonix che Detroit eviterebbero di perdere un giocatore di livello – si tratta di due potenziali All-Star – senza nulla in cambio. In secondo luogo, Monroe potrebbe essere perfetto per i Suns, che godono di un backcourt eccezionale ma – da quando è stato lasciato partire Gortat – soffrono di più sotto le plance. Anche Bledsoe andrebbe a rinforzare l’anello debole della squadra in cui finirebbe: l’innesto dell’ex-Clippers a Detroit significherebbe un salto di livello dal punto di vista della visione del gioco e del QI cestistico (il play titolare, al momento, è Brandon Jannings). Terzo ed ultimo motivo per credere a questa trade: la volontà dei due giocatori di essere al centro del progetto. Monroe non gode di una posizione di rilievo nei Pistons a causa del trinomio distruttivo di cui sopra, e la situazione di Bledsoe a Phoenix – data la presenza di Dragic e il neo-arrivato Thomas – è parecchio analoga. La trattativa ad ora resta una fantasia quasi impossibile, anche a causa del forte interesse su Bledsoe mostrato dai Lakers, che andrebbero ad offrire Julius Randle.

Le voci sull’addio di Monroe vengono alimentate tra l’altro dalle dichiarazioni odierne di Stan Van Gundy, presidente e allenatore dei Pistons, che in giornata avrebbe assicurato a Josh Smith l’intenzione della società di puntare su di lui, togliendolo definitivamente dal mercato. La voce messa in giro qualche giorno fa di una trade tra Kings e Pistons sembra dunque stata definitivamente smentita.

Niccolò Armandola

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