Tony mitchell

Fuoco di paglia: Tony Mitchell

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In questa mini rubrica vi riportiamo alla mente il nome e la carriera di alcuni giocatori che hanno fatto meraviglie negli ultimi anni in Italia (per poco tempo) e che poi sono spariti nel nulla o quasi abbastanza giovani. Tony Mitchell, per esempio, dopo la stagione con Trento nel 2014-2015, sembrava dovesse diventare in breve tempo un giocatore di EuroLega. E invece ha cambiato più squadre che calzini, senza mai arrivare veramente da nessuna parte.

Le magie con Trento di Tony Mitchell

Tony Mitchell ha appena compiuto 34 anni, lo scorso 7 agosto, anche se ci sembra che ne abbia 40 per quante squadre ha cambiato solo in Italia: Trento, Sassari, Cantù e Pistoia.

Dopo essere uscito dall’Università dell’Alabama, ha girovago tra D-League e Cina, con una piccola apparizione anche in NBA con i Milwaukee Bucks, ma nulla di memorabile. Nell’estate del 2014 Salvatore Trainotti decide di portarlo a Trento e da lì la sua carriera cambia.

Mitchell fa il suo esordio in Italia il 12 ottobre 2014, nella gara casalinga contro Reggio Emilia. Nonostante la vittoria degli ospiti, l’americano si fa subito notare siglando 26 punti in 35 minuti. Il 29 dicembre 2014, al PalaTiziano di Roma, realizza la sua migliore prestazione italiana con 32 punti in 30 minuti, quasi la metà dei 74 complessivi di Trento in quell’incontro.

Quell’anno è un dominio e infatti viene nominato MVP della stagione regolare in una squadra che era appena passata dalla Serie A2 alla Serie A nella sua prima stagione di sempre nella massima serie. Ai playoff perdono 3-1 contro Sassari, nonostante il fattore campo a favore, ma quella Dinamo avrebbe poi vinto lo Scudetto con sempre il fattore campo agli avversari.

Il flop di Sassari

In estate va a prendere i rubli da Dmitry Gerasimenko a Volgograd ma l’ex proprietario di Cantù stava già smantellando e a inizio 2016 Tony Mitchell torna in Italia e firma con la scudettata Sassari, che aveva appena salutato Meo Sacchetti dopo 5 anni e mezzo in Sardegna per puntare su Marco Calvani.

Quell’anno non sarà come il precedente: inizia a mostrare i suoi limiti caratteriali e Calvani fa fatica a gestirlo, a differenza di Maurizio Buscaglia, e nemmeno Federico Pasquini, che da GM diventa anche coach, riuscirà a limitarne le esuberanze. Sassari chiude la stagione regolare classificandosi al 7º posto e viene eliminata 3-0 da Reggio Emilia. È la prima volta che la squadra campione d’Italia esce dai play-off senza nemmeno una vittoria.

Il riscatto a Cantù e Pistoia

Nel 2016-2017 gioca in 5 squadre diverse, nel 2017-2018 firma a Francoforte e sembra aver trovato la pace. Sembra. Nell’agosto 2018 la Pallacanestro Cantù annuncia la firma del giocatore americano. In campionato, nel corso del girone d’andata, va in doppia cifra dodici volte su quattordici gare giocate, riuscendo in due occasioni a siglare più di trenta punti: 36 alla quarta giornata contro Reggio Emilia (suo nuovo record in Italia) e 31 alla quindicesima nella gara da ex contro Sassari. Il 28 febbraio 2019, complici anche le difficoltà societarie del club lombardo, che gli doveva molti stipendi a causa dei mancati pagamenti di Dmitry Gerasimenko, rescinde con Cantù per firmare con Pistoia.

Nel complesso con Pistoia Mitchell migliora le sue statistiche: si consideri che la sua peggior prestazione con la nuova maglia è comunque di 14 punti. Contro Reggio Emilia, sua vittima preferita, segna 29 punti, suo massimo con i toscani. Chiude la stagione pistoiese con 20,4 punti e 4,7 rimbalzi in undici gare giocate, ottenendo però, nonostante il suo apporto di punti, soltanto una vittoria per la sua squadra.

La scomparsa nella mediocrità

Da questo momento in poi si perde. Questi gli Stati in cui ha giocato dal 2019 a oggi: Venezuela, Uruguay, Marocco, Argentina, Messico, Taiwan e Bahrain.

Se pensiamo a che mostro era a Trento, mai e poi mai ci saremmo immaginati una carriera così mediocre per lui. Sembrava uno di quei giocatori che in qualche modo sarebbe stato in EuroLega per diversi anni, o almeno in EuroCup. E invece dopo Trento ha giocato, finora, in 20 squadre diverse e sempre in campionati di non primissimo piano. Definiamoli così.

Probabilmente Tony Mitchell ancora oggi farebbe la differenza in Serie A e in Serie A2 dominerebbe a mani basse. Però ci sarà stato sicuramente un motivo se negli ultimi 5 anni nessuno in Italia ha voluto più puntarci. Sicuramente il carattere ha giocato a suo svantaggio. Ma si è visto di molto peggio in giro...

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