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Gabriele Procida: “A Berlino va tutto alla grande, da Detroit mi scrivono ogni giorno”

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Gabriele Procida sta avendo un positivo impatto sia in EuroLega che in campionato con l’Alba Berlino. Il talento italiano, arrivato in gialloblu in estate, sta mantenendo 9.0 punti di media nella massima competizione europea, l’anno scorso con la Fortitudo Bologna, in un contesto molto più modesto, erano stati meno: 6.9 punti a partita. Insomma, Procida si è ambientato benissimo e ha raccontato come stanno andando le cose in un’intervista a BasketNews.

Finora sta andando tutto alla grande, i compagni sono stati perfetti nell’aiutarmi, molti di loro sono qui già da 2 o 3 anni. Luke Sikma, il capitano, è qui da 6 anni. Tutti sono stati di estremo aiuto. Ci sono alcune regole in campo che sto ancora imparando, ma cerco di adattarmi il più rapidamente possibile. Finora però l’intera esperienza a Berlino è stata grandiosa.

Prima del Draft, qualcuno mi aveva menzionato l’Alba Berlino come una possibilità ma non c’era nulla di concreto. Ho scelto questo club perché è un progetto importante, vogliono darmi l’opportunità di giocare buoni minuti in EuroLega e in un campionato di ottimo livello come quello tedesco. Ma più importante ancora, li ho scelti per la loro etica del lavoro. Ogni giorno mi danno l’occasione di lavorare con un coach dedicato allo sviluppo dei giocatori e, come squadra, hanno un’ottima reputazione in questo campo.

Un’esperienza intrapresa anche grazie a Simone Fontecchio, che proprio a Berlino fece il salto di qualità due anni fa, quando lasciò l’Italia.

Ho parlato un po’ con Simone dopo la firma con l’Alba. Mi ha dato dei consigli e mi ha raccontato della sua positiva esperienza a Berlino. Tutto era già fatto, quindi non doveva convincermi a firmare, ma è stato bello sentire pareri positivi da Simone.

Infine la NBA. Gabriele Procida è stato scelto con la 36° chiamata assoluta all’ultimo Draft da Portland e girato subito ai Detroit Pistons, che ne detengono i diritti.

Per me è stata una bellissima esperienza. Quello che mi è piaciuto di più è stata l’atmosfera positiva intorno ai giovani giocatori. Quelle vibes positive ti danno più fiducia in te stesso, ho avuto l’occasione di paragonarmi a molti altri prospetti, tutti con un background diverso dal mio. Ho viaggiato per tutti gli USA, ho svolto 15 workout, è stato bellissimo. Stare a contatto con il mondo NBA è stato un sogno che si avvera, ho parlato coi GM e con gli allenatori, ho potuto visitare le strutture delle squadre, qualcosa che avevo visto solo nei videogiochi.

Il rapporto con Detroit è ottimo, li sento praticamente tutti i giorni. Prima di ogni partita mi scrivono messaggi e mi augurano buona fortuna. Sono anche venuti qui a Berlino a farmi visita e a chiedermi se tutto stesse andando bene. È bello vedere che sono sempre presenti.

Una nuova vita è appena iniziata per Procida, che ha compiuto 20 anni lo scorso giugno. Chissà dove lo porterà questa nuova avventura, noi tutti ci auguriamo possa diventare il nostro terzo italiano in NBA, l’anno prossimo o comunque tra poche stagioni.

Francesco Manzi

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