Gara capolavoro di Roma, è FINALE ! Cantù spazzata via

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Con una partita perfetta condotta dall’inizio alla fine Roma travolge Cantù col punteggio di 89 a 70 in gara 7 di semifinale playoff  e guadagna l’accesso in finale 5 anni dopo quella persa contro la Montepaschi Siena e chissà se il destino non proporrà una rivincita di quella serie. Cantù ha sbagliato approccio al match e non è mai stata in grado di mettere in difficoltà i rivali; forse i brianzoli non si sono ripresi dallo choc di aver sprecato il match point di 48 ore fa al Pianella, senza dimenticare le rimonte subite nelle prime due partite. Si conclude così l’era Trinchieri che forse, per quanto fatto vedere in questi anni, avrebbe meritato più di una semplice Supercoppa. Avanza però la squadra che ci ha creduto di più, sulla quale solo i più accaniti tifosi avrebbero scommesso un euro prima della regular season e di questi playoff.

L’inizio del match vede subito i capitolini più aggressivi e capaci di trovare il canestro con più facilità e soluzioni degli avversari: 45 del quintetto vanno infatti  già a punti nel break iniziale di 9 a 2 che costringe Trinchieri ad un immediato timeout. Cantù esce fuori bene dalla sospensione  e si riavvicina grazie ad una tripla di Leunen. Nell’Acea però si sblocca Datome e così vien fuori un nuovo vantaggio di 7 lunghezze (17-10) che Cantù però, con un feeling offensivo ritrovato, riesce a limare fino ad arrivare al 18-16 sancito dalla prima sirena.

Anche il secondo quarto si apre con un avvio fortissimo degli uomini di Calvani con le triple targate Goss e D’Ercole ed un canestro di magnifica fattura di Datome. Trinchieri chiama di nuovo un timeout per scuotere i suoi ma questa volta non ottiene lo stesso esito della prima frazione. I brianzoli continuano a stentare in attacco ed una tripla di Datome, di nuovo in spolvero come all’inizio di questi playoff, riporta i padroni di casa con un vantaggio in doppia cifra (31-20). Arrivano però in soccorso degli ospiti le ottime giocate di Aradori e Ragland che ricuciono lo svantaggio fino al -6 (38-32). Roma fatica in attacco con un Lawal che non riesce ad incidere ma un positivo Jordan Taylor permette all’Acea di mantenere un buon vantaggio; vantaggio che diventa ancor più cospicuo quando Goss trova sulla sirena il tiro che vale il 42-32 che permette ai padroni di casa di andare negli spogliatoi con relativa tranquillità.

Phil Goss, ancora una serata magica per lui

 

Al rientro delle squadre sul parquet è di nuovo di Roma la partenza migliore con un ottimo Goss costretto però ad uscire per problemi di falli. Trinchieri è costretto di nuovo a chiamare una sospensione per il pessimo approccio dei suoi: Cantù è costretta ad un nuovo inseguimento ed è Ragland ad assumersi il comando della missione. I padroni di casa sono messi in difficoltà dalla zona degli avversari ma Lawal fa il brutto e cattivo tempo in area e strappa caterve di rimbalzi, garantendo molti possessi in più. Cantù in attacco produce con il gioco in post basso di Scekic e con una bella giocata finale di Ragland inizia il quarto decisivo sotto di 8 punti.

Jordan Taylor, Mvp della serata

Ci si aspetterebbe una battaglia punto a punto di quelle finora ammirate in tutti i match di queste semifinali ma Roma ha più di una marcia in più. Roma addirittura con D’Ercole e Czyz scava un nuovo importante solco che Cantù nè con l’organizzazione di gioco, nè con la classe di Aradori e Ragland, nè con un po’ di energia e grinta, riesce a colmare. Una serie di tre azioni consecutive che vedono una tripla di Goss, un gioco di 4 punti di Taylor ed una schiacciata di Lawal sono la sintesi perfetta di una serata magica per la storia del basket della capitale, che dopo anni bui e nefasti non solo ha ritrovato un posto da protagonista nel nostro campionato, ma addirittura un posto nella finale-scudetto. Fra 24 ore si saprà quale sarà l’avversario, se Siena o Varese, ma a Roma importa poco perchè ora il sogno è stato messo a fuoco per bene e con il sostegno del PalaEur, riaperto per la finale, ci sarà la possibilità di toccarlo di nuovo, dopo 30 anni.

VIRTUS ROMA:  Goss 16, Jones 14, Tambone, Tonolli n.e, Gorrieri, D’Ercole 8, Datome 9, Bailey 3, Taylor 18, Lawal 15, Czyz 5, Lorant 1

LENOVO CANTU’: Abass, Scekic 8, Smith n.e, Leunen 8, Mazzarino 5, Brooks 6, Tyus 4, Tabu 3, Ragland 16, Aradori 20, Cusin, Mancinelli. [banner]

Bernardo Cianfrocca

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