Garantisce Chuck

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Charles Barkley è diventato ormai da decenni un serio opinionista TV nella cattedra di Inside The NBA con Shaq, Kenny Smith ed Ernie Johnson. Come tanti ex giocatori, ha seguito la scia del giornalismo, provando a ritagliarsi uno spazio con competenza e con una buona dose di personalità. Negli anni però, l’ex stella dei Phoenix Suns ha acquisito sempre più l’incredibile estro per l’esagerazione, trovandosi spesso a fare dichiarazioni da copertina o previsioni che difficilmente si sono avverate.

Prendersi la responsabilità quando si afferma o si pronostica qualcosa è quasi moralmente obbligatorio, ma Barkley ha negli anni alzato l’asticella provando a crearsi, senza volerlo, una fama di medium. Un po’ Maurizio Mosca e un po’ meme. Anzi, tanto meme. Il suo “GUARANTEE” è talmente un meme da essere bersagliato su Twitter o Reddit e avere perfino una “presenza fisica” come bottone, da schiacciare quando sta per lanciare la bomba.

In questo pezzo si cerca di scovare, tra le tante dette, quelle che potrebbero essere le più particolari o le più lontani dal target impostato dalla leggenda NBA. Tenendo sempre in mente “la legge dei grandi numeri”: maggiore è il numero di sparate, maggiore sarà anche il numero di previsioni errate.

 

CHARLOTTE HORNETS – INDIANA PACERS 117-144

(Torneo Play-in, 2021)

Si parte dalla più fresca e sicuramente una delle poche fallite dall’ormai opinionista TV negli ultimi playoff disputati. Sono stati pochi i pronostici sbagliati nella offseason 2021, con il culmine dettato dalla vittoria dei Milwaukee Bucks contro i Phoenix Suns (entrambi peraltro pronosticati in finale da Barkley). Tuttavia rimane la pecca di aver esordito subito con questa previsione.

Charles Barkley decide di giocarsi il suo “GUARANTEE” corredato di bottone personalizzato sui Charlotte Hornets, convinto di contare più sulla forma fisica della franchigia del Nord Carolina che sulla sua posizione in classifica, più bassa rispetto ai martoriati avversari. Ma già all’intervallo, con i Pacers avanti 69-45, era chiaro come sarebbe andato a finire. Kenny Smith parlerà di “bacio della morte” e sarà proprio questo il responso più accurato.

Nonostante gli infortuni, gli Indiana Pacers dominano in lungo e in largo la gara, portano otto giocatori in doppia cifra e registrano un 55.2 % di squadra al tiro. Non proprio una prestazione risicata. Più importante, proseguono il loro cammino nei playoff e rompono già le uova nel paniere del buon Chuck.

 

 

LOS ANGELES LAKERS – PORTLAND TRAIL BLAZERS

(Playoff, 2020)

Siamo ad Agosto e, dopo il lungo stop causa COVID, la NBA riprende il campionato nell’estate 2020 dalla bolla di Disneyworld a Orlando. Anche Inside The NBA riparte e così anche i pronostici di Chuck, tanti e variopinti. L’ex stella NBA da il suo meglio durante i playoff. O meglio, il suo peggio come medium.

A cominciare dalla sfida al primo round tra i futuri campioni NBA dei Los Angeles Lakers e i Portland Trail Blazers. Nonostante si parli di una sfida tra la prima e l’ottava classificata, lo scontro è quello più intrigante sulla carta: i Blazers, in quel momento, sono, insieme ai Suns, una delle squadre che meglio si sono espresse all’interno della bolla. Quattro vittorie filate hanno permesso a Lillard e compagni di soffiare l’ultimo posto a disposizione e affrontare dei Lakers, sempre più in difficoltà di rendimento.

Barkley, fino intenditore, è assolutamente consapevole della disparità ma crede fortemente nell’upset: non solo pronostica il passaggio dei Blazers al secondo turno, ma è sicuro, in caso di vittoria in gara 1, che la stessa franchigia dell’Oregon farà sweep non concedendo neanche una vittoria agli avversari e chiudendo 4-0 la serie. Una previsione audace, ma garantita. Chuck sorride dopo gara-1, finita 93-100 per Lillard e compagni, e si presenta in studio con una scopa, spazzando a terra con una sicurezza invidiabile. Non ci sono altri scenari possibili: è cosa fatta. No?

Ebbene, da gara 2 a gara 5 sarà assolo Lakers, con i Blazers appigliati agli avversari solo in gara-3. Barkley non vacilla mai, motiva i “suoi” ragazzi dopo gara-2 («è ancora 1-1, non è assolutamente fatta» ndr.) e gara-4 («I Blazers vinceranno oggi e porteranno in parità la serie, garantito» ndr.) ma alla fine si deve arrendere anche lui. Simbolico sarà il modo in cui Chuck chiuderà il cerchio: rompendo la stessa scopa con cui, dopo gara-1, si era beffato dei Lakers. In un momento misto di dolore e lacrime.

 

LOS ANGELES CLIPPERS – DENVER NUGGETS

(Playoff, 2020)

Secondo scenario di rilievo nella bolla di Orlando è stata la rimonta dei Denver Nuggets sui Los Angeles Clippers, la seconda dopo quella contro gli Utah Jazz. In generale diversi sono stati i capovolgimenti di fronte, le rimonte inaspettate e i risultati difficilmente pronosticabili nei playoff 2020. Tutte situazioni che hanno alimentato la leggenda di Barkley e dei suoi pronostici, come se poi alcune sue uscite non fossero già abbastanza iconiche.

In questo scenario però, Denver non è mai stata presa sul serio da parte dell’opinionista: già prima dell’inizio del secondo turno, per scherzare con un tifoso Clippers che su Twitter chiedeva a gran voce la “gufata”, Chuck garantisce lo sweep dei Nuggets strizzando l’occhio agli avversari, sulla carta tra i potenziali vincitori del titolo. Ma più in generale, per la leggenda dei Suns la serie non ha storia e non ha alcun dubbio su chi passerà il turno, affermando con sicurezza che Denver non ha chance di passare.

Tutto va chiaramente liscio: i Clippers vincono sia gara-1 che gara-3 e 4 e si portano al matchpoint dando pochissimi segni di cedimento. Ed è lì che accade la magia: Barkley, prendendosi la responsabilità, garantisce il passaggio turno della compagine losangelina proprio da gara-5, tornando sui suoi passi dopo la prima goliardica previsione. Il resto è chiaramente storia: Denver rimonta anche nel secondo turno, trasformando quel 3-1 in 3-4 grazie alle super prestazioni di Murray e Jokic, e passa inaspettatamente in finale di Conference.

 

SAN ANTONIO SPURS – MIAMI HEAT

(NBA Finals, 2013)

Facciamo ora un ulteriore passo indietro. Charles Barkley non è ancora il garante dei peggiori pronostici di TNT ma certamente non è nuovo ad affermazioni o a pronostici quantomeno rischiosi. Collegato telefonicamente con Dan Patrick nel suo The Dan Patrick Show, i due protagonisti, tra le altre cose, parlano della finale NBA che si andrà a giocare in quelle settimane, ossia il primo atto della sfida tra i San Antonio Spurs di coach Popovich e i Miami Heat del Big-Three.

Barkley, dopo la vittoria degli Spurs per 92-88 in gara-1, è convintissimo che saranno i texani a vincere il titolo, e già durante Inside The NBA aveva pronosticato la vittoria in sei gare (4-2 ndr.). Però, come suo solito, si sbilancia ancora un po’ e rilancia durante la puntata: «Non penso che gli Heat potranno giocarsela. Voglio dire una cosa forse stupida in questo momento, ma penso seriamente che gli Spurs possano lasciare a zero Miami, te lo dico onestamente».
L’ipotesi è chiaramente fondata: per Chuck, durante le finali di Conference, gli Heat erano stati bravi ad approfittare delle tante palle perse dei Pacers per portare la serie sino a gara-7; dato che invece controverteva con gli Spurs, ottimi nel ball handing e incapaci di avere quel numero di palle perse a partita. La chiave sarà contenere LeBron e non farlo scappare via, anche se è difficile dominare in quattro gare. «Inoltre» aggiungerà Barkley «non è stata la loro migliore prestazione offensiva, e questo dovrebbe spaventare Miami ancora di più».

Sfortunatamente per lui e per gli Spurs, non solo non sarà sweep, ma addirittura si arriverà a gara-7, vinta dagli Heat per il back-to-back, dopo l’incredibile gara-6 con tripla di Ray Allen che farà cadere anche il primo pronostico fatto dall’opinionista (gli Spurs in sei gare ndr.). Con buona felicità dei tifosi texani.

 

L’ANNO DA ROOKIE DI YAO MING

(Stagione 2002/2003)

Chiudiamo con una nota di colore, ma comunque antesignana al classico guarantee che lo contraddistingue. Yao Ming è la prima scelta del draft 2002, un giovane lungo cinese di belle speranze nelle file dagli Houston Rockets. Due terzi di Inside The NBA sono convinti delle capacità del centro asiatico, ma per Barkley è ancora troppo presto per definirlo come ottima presa. Ha i suoi dubbi; anche se sicuramente ha delle capacità, il giovane non è ancora pronto per la NBA.

Ma come sempre, parliamo del re delle boutade e quindi, in diretta nazionale, fa questa promessa al collega Kenny Smith: «Se Yao Ming fa più di 19 punti in una partita quest’anno, bacerò il culo di Kenny qui di fronte a tutti […] il ragazzo fa sembrare Shawn Bradley un Bill Russell». Una scommessa persa neanche un mese dopo, in quanto Yao Ming, dopo un inizio zoppicante con 14 minuti e 4 punti di media nelle prime sette partite, registrerà 20 punti contro i Lakers all’ottava gara in carriera. Una sorta di record per Charles Barkley, che non potrà esimersi dal baciare il sedere di un asino acquistato e portato in studio apposta dal collega.

 

Mario Puggioni
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