Da qualche giorno Gianmarco Pozzecco è ufficialmente il nuovo commissario tecnico dell’Italia, una notizia che ha creato scalpore nell’ambiente. In generale il Poz è uno molto polarizzante: o lo ami o lo odi. In effetti era un po’ che non si parlava di lui, quest’anno “all’ombra di Messina” non si è messo molto in mostra.
Ma Gianmarco Pozzecco potrà essere un buon C.T.?
Questa è una domanda che si sono fatti in tanti, se non tutti. Generalmente l’allenatore della Nazionale è un coach arrivato a fine carriera (Meo Sacchetti, per esempio), oppure uno che ha già vinto tanto (Ettore Messina, Carlo Recalcati e Simone Pianigiani). Pozzecco non è in nessuna di queste due categorie. Da giocatore, la “Mosca Atomica” non ha quasi vinto nulla, e lui stesso lo ha sottolineato nella conferenza di presentazione. Solo lo Scudetto della Stella e una Supercoppa Italiana con Varese, oltre allo storico argento Olimpico di Atene 2004. Anche i successi da head coach non sono molti, anche se sicuramente importantissimi per la storia della Dinamo Sassari: una FIBA Europe Cup e una Supercoppa Italiana, oltre a una finale Scudetto persa contro la Reyer Venezia.
Al momento perciò è difficile dare una risposta alla domanda, certamente possiamo dire che sarà un unicum, come spesso è stato nel corso della sua vita e della sua carriera cestistica.
Cosa potrà portare il Poz alla Nazionale
Oggi il Poz è un allenatore maturo, che ha fatto esperienze da secondo (anche dietro a fenomeni come Ettore Messina) e da primo. La Nazionale potrebbe essere un passo importante nel suo percorso di crescita. Di certo non è uno sprovveduto, avrà ben ponderato la decisione di sedersi sulla panchina su cui si siedono – ogni volta che c’è una manifestazione iridata – milioni di italiani più o meno esperti di basket.
Il valore aggiunto che potrà dare sarà certamente l’esposizione mediatica. Una Nazionale allenata da Pozzecco è più appetitosa per i media rispetto alla stessa con Meo Sacchetti. Quotidiani e TV cercheranno di trovare sempre un pretesto per raccogliere un titolo dal coach italiano ma ibizenco d’adozione. E questo farà molto bene al movimento, perché sappiamo che la Nazionale – vedi la pallavolo -, se ben raccontata, può far appassionare tanti ragazzi ad uno sport.
Un altro aspetto che non è da sottovalutare è il rapporto umano che il Poz ha con la generazione dei vari Belinelli, Gallinari, Datome, Hackett. Quest’ultimo ha detto ufficialmente addio alla Nazionale dopo il Mondiale del 2019, ma adesso è in uno stato di forma clamoroso, tant’è che nei giorni scorsi si è tornati a parlare di lui proprio per Eurobasket 2022. Merito, anche, dell’effetto-Pozzecco. Il Gallo potrebbe decidere di vivere la sua personale Last Dance con l’Italbasket, cercando di vincere l’Europeo del prossimo settembre. Belinelli e Datome vengono da stagioni non al top della forma, ma questa è davvero l’ultima possibilità per quella generazione “non-dorata” di vincere qualcosa.
Gianmarco Pozzecco porterà l’Italia a vincere l’Europeo?
Questo titolo di paragrafo è anche il titolo dell’articolo. Tanto sapete benissimo che è clickbait e la risposta non ce l’ha nessuno. Chi mai avrebbe detto che saremmo potuti andare alle Olimpiadi con una Nazionale così inesperta al momento della palla a due di Serbia-Italia a Belgrado? Solo un pazzo. Eppure…
Quello che possiamo però dire con certezza è che questa Italia sia una squadra sulla carta molto forte, che potrebbe contare su tutti i fenomeni del 2015 (paradossalmente Hackett e Cinciarini sono più in forma/migliori oggi rispetto a 7 anni fa), con dietro una banda di ragazzi scatenati che sono cresciuti guardando i vari Belinelli, Datome e Gallinari.
E poi oh, magari il Poz riesce a convincere anche Paolo Banchero, che proprio scarsino non è, senza dimenticarci del talento di Gabriele Procida, uno dei giocatori europei più chiacchierati di questo Draft.
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Classe 1996. Collaboratore per BasketUniverso dal 31 marzo 2014. Laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione presso l’Università Statale di Milano. Innamorato dello sport e delle sue storie, con una predilezione per la pallacanestro e il calcio.