Giovani Made in Italy: Davide Moretti, tale padre tale figlio?

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Il protagonista di questa seconda puntata della nuova rubrica è un figlio d’arte, che in questo momento sta seguendo in tutto e per tutto il padre, attualmente sua guida familiare e cestistica numero uno, essendo anche suo allenatore: stiamo parlando di Davide Moretti, figlio dell’attuale coach di Pistoia Paolo Moretti, che a suo tempo vinse tutto a livello italiano e fece una più che dignitosa carriera con la maglia della Nazionale.

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NOME E COGNOME: DAVIDE MORETTI

NATO IL: 25 Marzo 1998 a Bologna

POSIZIONE: GUARDIA

SQUADRA: PISTOIA BASKET 2000 (Serie A)

 

Cognome e data di nascita sono quasi un biglietto da visita: il 25 Marzo del ‘98 infatti si gioca gara1 tra la Virtus e la Fortitudo valida per l’accesso alle Final Four di Eurolega. Nonostante quella partita verrà ricordata più per la rissa che avvenne tra Fucka e Savic (in cui furono coinvolti molti giocatori che poi abbandonarono la partita tra cui lo stesso Moretti e che terminò in 5 vs 3) che per la vittoria della Virtus, l’atmosfera comunque è quella delle grandi occasioni. Ed è proprio sotto questa atmosfera di grande spessore cestistico, nasce Davide.

Paolo, in qualità di padre, non ha mai imposto al figlio una vita di pallacanestro, ma ha posto sempre prima il suo benessere e le sue necessità. Tuttavia vale il detto “tale padre, tale figlio” e il ragazzo si dedica subito alla palla spicchi, mostrando volontà e passione: a 7 anni inizia a giocare a Siena, poi con il trasferimento a Pistoia del padre, entra nel minibasket della società biancorossa avendo sempre in Paolo la sua guida in tutto e per tutto. Il ragazzo sul campo vuole seguire le orme paterne: i primi segnale arrivano con la vittoria al Memorial Zanatta U14 nel 2012 con la maglia di Treviso, quando risulta MVP del torneo.

Paolo Moretti: la figura di riferimento nella carriera di Davide
Paolo Moretti: allenatore, padre e figura di riferimento nella carriera di Davide

Tuttavia è il 2013 l’anno di affermazione a livello giovanile: innanzitutto partecipa al doppio campionato U15 e U17, ma è il “Trofeo delle Regioni” di Genova che lo mette già sotto i riflettori. Il gioiello bolognese mette in fila ottime prestazioni, dimostrando tanto talento offensivo e personalità, tant’è che nel momento decisivo all’atto finale della manifestazione, segna i 37 punti che valgono la vittoria della Toscana: il figlio d’arte mantiene una media di 16,8 punti a partita che fa strizzare gli occhi delle società di Serie A (in estate verrà reso noto l’interesse della Virtus Bologna). Le sue capacità, soprattutto realizzative, ne fanno già un giocatore più avanti rispetto alla maggior parte dei suoi coetanei e questo gli vale la convocazione di Bocchino per gli europei U16 con la Nazionale. Pur essendo di un anno più giovane rispetto alla maggior parte del roster, il talento azzurro riesce a mostrare le sue qualità, terminando il torneo con 12,1 punti (35% dal campo, 89,3% ai liberi), 2,7 rimbalzi e 1,8 assist in 24’ che rappresentano un bel modo di presentarsi sul panorama europeo già a 15 anni.

Davide Moretti: con la maglia azzurra, ha già dimostrato grandi doti
Davide Moretti: con la maglia azzurra, ha già dimostrato grandi doti

Nella stagione successiva il giocatore biancorosso decide di compiere un’ulteriore passo per la sua crescita: per la prima volta lascia la guida di papà Paolo e decide di trasferirsi a Roma sotto la guida di Germano D’Arcangeli nel roster della Stella Azzurra. Con il triplo impegno tra U17, U19 e DNB, progredisce ancora su tutti gli aspetti di gioco senza però vincere il titolo nazionale: nonostante ciò, impressionano la sua voglia di competizione e soprattutto uno stile di gioco tale da consentirgli di reggere il confronto contro ragazzi più esperti anche di tre anni. Nell’estate del 2014 arriva nuovamente la chiamata azzurra, stavolta da Capobianco per i mondiali U17: a Dubai viaggia a 10,4 punti di media (top scorer azzurro) e soprattutto mostra notevoli miglioramenti dall’arco e nella gestione del pallone.

Quest’ estate, riecco il ritorno a casa, a Pistoia, dove ora sta disputando il campionato DNG (viaggia a 15,7 punti di media), ma soprattutto ha bagnato il suo esordio all’età di 16 anni e 7 mesi in Serie A contro Cremona: un traguardo importante che lo avvicina sempre di più al mondo professionistico più importante.

Se si analizza questo talento classe ‘98 dal punto di vista tecnico-tattico, si nota un giocatore con ottimi numeri in attacco, una discreta abilità in difesa e una valutazione complessiva del repertorio che lo disegna se non il miglior prospetto della sua annata in generale, sicuramente nello spot di guardia.

In attacco dispone di un ottimo ball-handling e cambio di mano che gli consente di avere la meglio nell’ uno-contro-uno. Predilige l’attacco al ferro, avendo una buona capacità di penetrare la difesa, e ha un controllo del corpo tale da permettergli svariate soluzioni offensive. Deve migliorare nel tipo di soluzione, poiché spesso forza conclusioni con tiri difficili, soprattutto nel jump shot, piuttosto che scaricare per un compagno. Nel suo ruolo sta crescendo anche come tiratore da fuori in termini di tecnica e percentuali. Infine corre bene in transizione e dalla lunetta è forse il più freddo della sua età per meccanica di tiro e finalizzazione.

Per la capacità di gestire il gioco, può essere impiegato anche nel ruolo di playmaker, anche se su questo versante vi sono ancora dei miglioramenti da apportare: nonostante il suo controllo di gioco e leadership in campo, deve migliorare nella gestione del pallone e nella comprensione delle azioni.

In difesa, il giocatore di Pistoia ha delle buone capacità nel lavoro di mani, meno dei piedi, punto in cui soffre avversari più rapidi, mentre può migliorare nella comprensione e nelle letture che comunque sono già soddisfacenti.

Il fisico forse è uno dei fattori maggiormente limitanti nello sviluppo di questo giocatore: abbiamo di fronte un ragazzo poco atletico ed esplosivo, capacità necessarie per ottenere una maggiore efficacia e pericolosità in attacco e per reggere il confronto difensivo con avversari di pari-ruolo. Sicuramente questo è un punto da sviluppare sia per ottenere un maggiore range di soluzioni offensive e difensive, sia per inquadrarlo più nel ruolo di shooting guard (attualmente è alto 189 cm).

A livello di mentalità, abbiamo un giocatore umile e dedito al lavoro, ostinato a migliorarsi in allenamento e sul campo, a volte egoista in partita ma animato da una voglia di vincere con pochi eguali che spesso lo porta a prendere per mano la squadra anche con prestazioni oltre i 30 punti.

Alla voce titoli individuali e di squadra, manca ancora il titolo di eccellenza giovanile: in una piazza come Pistoia, nonostante il buon livello del roster, difficilmente riuscirà ad ottenerlo con la concorrenza spietata di altre squadre sulla carta di livello molto alto (Stella Azzurra Roma, Virtus Bologna, Armani Milano, Reyer Venezia, Assigeco Casalpusterlengo ecc…). Nel 2013, la Virtus Bologna era interessata al ragazzo, ma Davide scelse poi la Stella Azzurra: da allora non sono più stati avviati contatti ma, in un articolo pubblicato da “La Nazione”, il gioiello azzurro non ha nascosto il desiderio di vincere a livello italiano con la maglia delle V nere. In futuro riabbraccerà il progetto bolognese? Questo è ancora da scoprire. Con la maglia della nazionale, potrebbe tornare a giocare le sue carte all’Europeo U18 se verrà chiamato in causa.

In conclusione, l’Italia può vantarsi di avere una bella shooting guard dall’alto potenziale, che potrebbe sfondare nel nostro campionato e forse anche a livello europeo. Solo un interrogativo contraddistingue il futuro di questo ragazzo: sarà “tale padre, tale figlio”?

Federico Gaibotti

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