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Giovani Made in Italy: Sasha Grant, dalla Sardegna sulla rampa di lancio per l’Europa

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BasketUniverso torna con la rubrica dei giovani più interessanti del nostro panorama cestistico.
Stavolta siamo andati a pescare al di fuori della penisola, precisamente nel Länder della Germania chiamato Baviera, nella capitale Monaco, dove nel settore giovanile del Bayern si presenta una delle ali più intriganti del futuro azzurro. Parliamo di un giovane giocatore nato a Cagliari da madre italiana e padre anglo-giamaicano, cresciuto con la pallacanestro nel sangue sin dalle basi, nel Jolly Dolianova, passando per l’Esperia Cagliari, la Pallacanestro Reggiana e infine il club teutonico dal 2016.
Quest’anno come non mai l’italiano si sta sempre più avvicinando verso un futuro professionistico: prima la chiamata estiva al TOP100 Camp di Charlottesville, che seleziona i migliori 100 prospetti mondiali, poi la partecipazione alle amichevoli prestagionali con la prima squadra del Bayern (con tanto di alzata della coppa dopo la vittoria dell’NBA G-League Challenge in Uruguay), i primi minuti in Bundesliga ed in EuroLega. Piccoli ma sicuramente grandi passi per Sasha Matthias Grant.

SASHA MATTHIAS GRANT

NATO: 15/2/2002

A: Cagliari

RUOLO: SF

SQUADRA: Bayern Munich

FISICO: 201cm per 95kg, è sicuramente il giocatore più atletico delle giovanili italiane, non solo per una struttura corporea scolpita e ben definita a livello muscolare per assorbire e resistere ai contatti, ma anche per la capacità di esprimere al massimo i livelli di esplosività e forza verticale in situazioni dinamiche di gioco. Possiede una struttura alare proporzionata per il ruolo che gli compete e, per aggiungere un ulteriore dettaglio relativo alle situazioni dinamiche citate in precedenza, è anche in grado di esprimere una buona esplosività in orizzontale sul primo passo. Sa correre bene il campo e muoversi per essere nel vivo del gioco; completa il pacchetto fisico con un equilibrio corporeo perfezionabile, così come la lateralità e il lavoro di piedi. 

TECNICA: presenta un repertorio ancora in evoluzione su alcuni aspetti. Partiamo dal palleggio, che può essere migliorato non solo nella capacità di alzare la testa e avere una visione più chiara di quali spazi attaccare con la palla in mano, e quindi trattare anche meglio il pallone a seconda delle situazioni di gioco, ma anche per la versatilità e la capacità di disarmare l’avversario creando un vantaggio. Anche nel passaggio può migliorare, soprattutto a livello di visione di gioco e coinvolgimento dei compagni, valorizzando ancor di più la capacità di trattare e condividere la palla quando le situazioni lo richiedono. Il tiro è il fondamentale sul quale si può lavorare maggiormente per avere quell’upgrade necessario per evolvere ancora: dimostra di riuscire a creare la propria conclusione per qualsiasi raggio e in qualsiasi modo, sta lavorando per perfezionare la meccanica e in particolare il rilascio, soprattutto nel tiro dalla lunga distanza. Sotto i tabelloni, grazie ai suoi mezzi atletici, è un grande contribuente nella cattura dei rimbalzi.

ATTACCO: si presenta come un giocatore versatile dalle grandi doti realizzative, evidenti quanto mai con la palla quando attacca l’area nelle giocate in isolamento: per riuscire a creare un vantaggio è molto bravo a usare il primo passo e il proprio fisico per attaccare lo spazio e resistere ai contatti dei difensori in modo da poter così concludere forte al ferro, con un buon uso di entrambe le mani; questo modo di attaccare funziona fronte e spalle a canestro ed essendo in grado di crearsi una linea di penetrazione con i suoi mezzi, difficilmente ricorre al blocco per ottenere un vantaggio. Non solo, a volte può decidere anche di arrestarsi e tirare: l’arresto e tiro però avviene quasi esclusivamente sulla lunga distanza, ancora deve imparare a costruire la propria conclusione dalla media distanza. Il potenziale tecnico, se lavorato in maniera costruttiva, può perfezionare il suo set di opzioni offensive, sia nell’azione personale che nella condivisione del pallone con i compagni, soprattutto a livello di selezione delle giocate. Senza palla, è un giocatore mobile, capace di posizionarsi correttamente dove viene richiesto a seconda della situazione e di tagliare anche dentro l’area per attaccare lo spazio; questa sua mobilità risulta efficace nel concludere l’attacco alla zona, un miglioramento del tiro da fuori lo renderebbe difficile da marcare. Con pochi eguali nella capacità di correre in transizione per concludere affondando le mani nel ferro.

DIFESA: questo punto è senz’altro a favore del giocatore sardo, soprattutto nella difesa individuale: oltre a una corretta posizione fondamentale, la reattività delle mani e dei piedi gli consente di mantenere una marcatura aggressiva ed equilibrata sull’avversario senza commettere fallo e al contempo per provare a rubare la palla e far partire il contropiede uno contro zero. Non solo ha la tenuta mentale forte nella difesa individuale, ma ha anche la pazienza nell’attendere che l’attacco muova contro di lui per opporsi con i propri mezzi fisici. Se la difesa si sposta lontano dalla palla, qui comincia il difficile per il giocatore bavarese, che deve perfezionare la sua capacità di controllare palla e uomo e in caso di difesa battuta capire quando può muoversi per aiutare ed eventualmente recuperare; qui è molto aggressivo sui closeout, ma deve trovare l’equilibrio in modo da poter essere reattivo per proteggere una nuova possibile linea di penetrazione dell’avversario.

PERSONALITA‘: principalmente è un giocatore di squadra, ma è pronto a prendersi le sue responsabilità quando viene chiamato in causa. Nello sviluppo del gioco, è sempre pronto a ricevere, oltre che a chiamare la palla, leggendo lo spaziature a suo favore, ma evitando di intestardirsi troppo nella soluzione personale; cerca di caricarsi quando sente la partita per sè stesso e per la squadra ed è sempre pronto a spingere i compagni a dare il meglio. Fuori dal contesto agonistico, è un giocatore consapevole dei propri limiti e dei punti di forza, dedito a lavorare in palestra per crescere ancora e adeguarsi alle richieste della pallacanestro moderna. 

Tirando le somme, abbiamo un atleta fuori dal comune che sta lavorando sodo per sviluppare e perfezionare il proprio repertorio di giocatore di pallacanestro: in questo senso, la struttura bavarese ha tutti i punti favorevoli per dare la possibilità al ragazzo di lavorare sui suoi limiti con allenatori sempre disponibili al lavoro individualizzato, in un planning settimanale dove si svolgono 4-5 allenamenti, più la partita. Le recenti convocazioni da parte di coach Radonjic con la prima squadra in Bundesliga e in Eurolega sono un segnale stimolante, lo stimolo per poter migliorare ancora nella consapevolezza e fiducia del duro lavoro. In bocca al lupo Sasha!

IMMAGINE IN EVIDENZA: fiba.basketball

Federico Gaibotti

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