Non è stato probabilmente l’epilogo sperato da Mark Cuban, con i Dallas Mavericks costretti a ricominciare a suonare l’inno nazionale prima delle partite per volere di Adam Silver e della NBA, che ha deciso di far rispettare il regolamento anche in virtù dei tifosi che hanno iniziato ad assistere nei giorni scorsi alle gare casalinghe della franchigia, sebbene con lo stadio a capienza ridotta.
Cuban ha commentato con un comunicato ufficiale la netta direttiva della NBA, non nascondendo un po’ di risentimento:
Rispettiamo e abbiamo sempre rispettato la passione che le persone hanno per l’inno e per la nostra nazione. Io sono sempre stato in piedi durante l’inno con la mano sul cuore, indipendentemente da dove venisse suonato. Ma ascolto anche le voci di coloro che pensano che l’inno non li rappresenti. Pensiamo che anche loro meritino di essere rispettati e ascoltati, perché finora non lo sono stati.
La speranza è che coloro che hanno questa passione per il suono dell’inno nazionale siano altrettanto appassionati nell’ascoltare le persone che non si sentono rappresentate da esso.
Mark Cuban and the Dallas Mavericks will resume playing the Anthem tonight vs. Atlanta. Statement from Cuban, in part: “The hope is that those who feel passionate about the anthem being played will be just as passionate in listening to those who do not feel it represents them.” pic.twitter.com/XnXpd8ThlW
— Shams Charania (@ShamsCharania) February 10, 2021
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