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Italia-Serbia non sarà mai una partita normale.

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Italia-Serbia non lo era prima del 4 luglio 2021, ovvero del giorno in cui espugnando Belgrado prenotammo un volo per Tokyo tra lo stupore del mondo intero. Non lo è oggi, ovvero domani, che affrontiamo gli slavi dopo averli battuti due volte ancora, l’ultima solo tre settimane fa ad Atene. L’altra in occasione degli Ottavi di finale di EuroBasket 2022, a Berlino. Sempre da sfavoriti, sempre grazie al benedetto granello di sabbia inserito ad arte nel collaudato ingranaggio serbo.

Non può essere e non sarà una partita normale: lo dice la storia, che racconta di appena 15 precedenti tra le due formazioni, ma che non può non tenere conto di quanto accaduto in passato tra gli Azzurri e la Jugoslavia, Nazionale nella quale l’impronta serba è stata spesso dominante. Le forbici brandite da Goran Grbovic a Limoges nel 1983 a margine di una rissa diventata leggenda, “The Last Dance” di Vlade Divac e compagni nella finale di Roma 1991 proprio contro gli Azzurri e prima che il Paese di Tito si disgregasse nel modo peggiore.

In qualche modo, nei momenti indimenticabili degli ultimi 40 anni della pallacanestro italiana, c’è sempre stata la Jugoslavia. Quindi, di fatto, anche la Serbia.

Basta pensare agli ultimi due Ori dell’Italia. L’abbiamo battuta nella prima fase a Limoges 1983, l’abbiamo messa ko nella semifinale di Parigi nel 1999.

Poi a Belgrado il capolavoro dei capolavori, 4 luglio 2021. Con i 40 minuti che hanno risvegliato il nostro sogno a cinque cerchi, a 17 anni dall’ultima volta.

Domani all’Araneta Coliseum “tecnicamente” non sarà una partita da dentro/fuori come le precedenti ma di fatto si tratterà uno snodo decisivo del nostro e del loro Mondiale.

Mille saranno nel corso dei 40 minuti gli episodi apparentemente decisivi, le Sliding Doors, le occasioni perse e quelle recuperate, i momenti di scoramento e quelli di esaltazione.

Bisognerà certamente assorbire i colpi e tenere duro, qualità che agli Azzurri recentemente non fanno difetto.

Perché tra Italia e Serbia, credeteci, non sarà mai una partita normale!

Fonte: ufficio stampa FIP

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