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L’Italbasket è davvero senza speranze contro la Serbia?

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Quasi, però proviamo a vedere se riusciamo a convincervi che una minima speranza per l’Italbasket contro la Serbia esiste.

Loro oggettivamente sono i favoriti indiscussi per la vittoria, anche più della Francia di Fournier e Gobert, perché hanno dato più sicurezze di tutti in queste 5 gare. Gli unici avversari che a oggi hanno giocato al loro livello sono stati gli sloveni, capitanati da Luka Doncic e Goran Dragic.

Noi non ci saremmo dovuti trovare in questa situazione. Non avremmo dovuto perdere in casa contro l’Ucraina, buona squadra ma che abbiamo già dimostrato di poter battere senza troppi problemi. Però ora ci siamo e dobbiamo convivere con questa condizione.

 

Come possiamo attaccarli

Onestamente è difficile trovare dei punti deboli in questa squadra. Hanno 11 giocatori che quasi tutti giocano o in NBA o in EuroLega. Hanno una struttura fisica davvero imponente, a partire dal proprio miglior giocatore, Nikola Jokic. Questo però potrebbe essere il loro maggior punto di debolezza, se sfruttato a nostro vantaggio: noi siamo piccoli, più propensi a correre il campo e abbiamo dei buoni tiratori in transizione. Il fatto di essere degli “armadi” è un gran vantaggio a ritmi medio-bassi, mentre avere gli Spissu, i Fontecchio, i Tonut, i Mannion, i Pajola ti permette di giocare a una grande velocità e non è detto che i loro esterni riescano a starci dietro, tanto meno i loro lunghi con Polonara e Melli.

 

L’importanza del tiro da tre punti

Questa è una partita che puoi vincere solo se costruisci bene e chiudi con almeno il 50% dalla lunga distanza, prendendo più di una trentina di tiri da dietro l’arco. Un anno fa a Belgrado finimmo con oltre il 40% da 3 (14/34) ma loro non avevano Nikola Jokic. Domenica bisognerà fare pure meglio da un punto di vista percentuale e, per alzare la media, serve costruire dei tiri ad alta percentuale, quindi Spissu e – soprattutto – Mannion devono giocare sempre a testa alta, cercando gli scarichi giusti, armando le mani dei nostri tiratori.

 

Nico Mannion

italia mannion

Sembra una banalità ma abbiamo estremamente bisogno di rivedere il Nico Mannion di luglio 2021 domani. Deve giocare con e per la squadra e deve mettere a ferro e fuoco la difesa degli esterni serbi. Micic e Jaramaz devono terminare con la “lingua di fuori” talmente avranno corso per provare a fermare le scorribande dal ragazzo nato a Siena nel 2001. La sua prestazione e la sua condizione fisica saranno fondamentali per dirci un minimo di speranza.

 

La difesa del pitturato e i rimbalzi

Partiamo da un assunto: Jokic, Milutinov e Ristic sono praticamente immarcabili per Polonara, Melli, Ricci e Datome. Ma come lo sono per l’87% delle squadre presenti a questo EuroBasket, forse solo la Francia e la Lituania hanno i mezzi per contrastarli. Bisognerà fare il possibile – e l’impossibile – nella difesa individuale e cercare di prendere più rimbalzi possibili, provando a essere chirurgici nelle spaziature. Ogni centimetro nel tentativo di catturare un rimbalzo può fare la differenza contro i giganti serbi. Molto del nostro successo o insuccesso passerà da queste situazioni.

 

Raddoppiare Nikola Jokic

jokic serbia

Joker è una forza della natura, infermabile per chiunque, in Italia, in Europa, in America, nel mondo. Forse un’idea potrebbe essere raddoppiarlo con un esterno, specialmente con Alessandro Pajola quando sarà in campo oppure con Stefano Tonut. Questo potrebbe non bastare perché stiamo parlando di uno che ha vinto due titoli di MVP della regular season NBA di fila negli ultimi due anni. Quindi teoricamente stiamo parlando del miglior giocatore al mondo. Però in qualche modo bisognerà provare a limitarlo e – forse – una difesa fatta di raddoppi potrà sortire un minimo di fastidio al fenomeno dei Nuggets.

Questi sono alcuni accorgimenti che l’Italbasket deve attuare contro la Serbia per provare a compiere un miracolo sportivo. Però, ripetiamo, si tratta di un “miracolo sportivo”. E i miracoli sportivi accadono molto raramente. Ma da italiani, con quel “pazzo” di Gianmarco Pozzecco in panchina, non possiamo non provare a crederci.

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