In molti ricorderanno il caso di Borisa Simanic, lungo serbo che durante una partita col Sud Sudan allo scorso Mondiale perse un rene. Il giocatore fu colpito da una violenta gomitata, involontaria, da un avversario e fu trasportato di urgenza in un vicino ospedale. Il troppo tempo impiegato dalla struttura a trovare del sangue da poter trapiantare a Simanic hanno causato infine la perdita del rene: il giocatore tuttora non ha mai messo piede in campo in questa stagione.
Per questo motivo la FIBA ha deciso di attivarsi per cambiare il regolamento riguardo simili emergenze mediche. “Sono un membro della commissione medica FIBA e abbiamo avuto una riunione a Ginevra un mese fa, in cui uno degli argomenti è stata la cura della salute nelle principali competizioni. Al momento la FIBA non ha voce in capitolo su chi ci sia in ospedale o quali siano le competenze di un ospedale in una determinata città. È compito del comitato organizzativo locale” ha dichiarato a Sportal Dragan Radovanovic, presidente della Croce Rossa serba.
“Ad esempio, non è accettabile il sistema di trasfusioni che avevano là” ha proseguito Radovanovic, parlando dell’ospedale filippino in cui era stato ricoverato Simanic. Quello che cercherà di ottenere la FIBA sarà quindi una completa overview degli ospedali delle zone in cui si tengono le sue competizioni, se sono ben equipaggiati, come, quanta capacità hanno, se sono in grado di ottemperare ad emergenze e così via.
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