La Fortitudo piega Forlì all’ultimo respiro e chiude sesta

Serie A2 Recap

Pur con qualche patema di troppo, la Fortitudo Flats Service (oggi orfana di Matteo Fantinelli) completa la sua missione e piega 72-70 l’Unieuro Forlì – già certa della prima piazza nel girone Rosso e priva dell’acclamatissimo ex di serata Daniele Cinciarini – e si assicura l’aritmetica certezza di chiudere al sesto posto. Un successo che arriva al culmine di un match che gli uomini di Dalmonte hanno a lungo dominato – arrivando persino a toccare il +17 sul 55-38 – ma che non hanno mai chiuso, prestando il fianco al rientro dei romagnoli, capaci di spingersi fino al -2 con la preghiera finale da oltre la metà campo di Adrian (migliore dei suoi con 24 punti) che si è spenta sul ferro. Quattro i biancoblu in doppia cifra, guidati da un Pietro Aradori da 16 punti e da un Francesco Candussi, che ha troneggiato sotto i tabelloni sfiorando la doppia doppia (15 punti e 9 rimbalzi). Sempre sul fronte felsineo, più che positive anche le prove di Valerio Cucci (11 punti e 8 rimbalzi) e Alessandro Panni (10 punti, 5 rimbalzi e 5 assist)

La cronaca

Forlì prova a lanciare subito un segnale punendo un paio di disattenzioni difensive dell’Aquila (0-5), che però replica affidandosi alla grinta di Cucci e ai centimetri di Candussi per lavorare al meglio sotto le plance e confezionare un controbreak di 16-7 (16-12). Dall’altra parte è Adrian a cercare di tenere in scia l’Unieuro, che però, anche quando Barbante prende il posto dell’ex Verona, soffre in area e scivola a -8 (20-12) al suono della prima sirena. L’asticella del vantaggio della Flats Service continua ad alzarsi in avvio di seconda frazione con i primi punti in biancoblu dell’esordiente Vasl e di Aradori: i due esterni biancoblu permettono al disavanzo in favore della Effe di superare la soglia della doppia cifra (25-12). Penna e Benvenuti provano a dare la scossa, ma Barbante e Thornton la ricacciano indietro (32-19) e ridanno vigore alla marcia della Flats Service, che si spinge sul + 15 (43-28). Nonostante le difficoltà forlivesi e un Panni in grande spolvero, però, la Fortitudo non riesce a dare il colpo di reni che la porterebbe in acque più tranquille e così Pollone e Sanford tengono aperti i giochi, scrivendo sul tabellone il -9 esterno di metà gara (44-35).

In un avvio di ripresa in cui si segna con il contagocce, l’Unieuro si riporta per qualche istante in singola cifra di svantaggio (45-38). In soccorso della Fortitudo arrivano le giocate balsamiche di Cucci e Aradori (tripla), che fanno rapidamente riprendere quota a un’Aquila che anche in difesa sa fare la differenza sporcando e recuperando palloni preziosi (55-38). Forlì prova ad alleggerire il passivo in chiusura di terza frazione (57-44 al 30′). All’alba della quarta frazione, Forlì ha un ruggito d’orgoglio che la riporta fino al -5 suggellato da Valentini (59-54). Le cose per i padroni di casa, che faticano a ritrovare la giusta fluidità in attacco, rischiano di complicarsi ulteriormente quando Candussi spende in un amen terzo e quarto fallo; il lungo ex Verona ha però la forza di reagire e di riportare assieme a Cucci – glaciale dall’arco –  i suoi a +10 (64-54). Tutto finito? Neanche per scherzo, perché all’improvviso Forlì si riaccende e con tre triple in un amen rientra a -3 a 13″ dalla sirena (Valentini manca addirittura l’aggancio con una quarta tripla tentata). Aradori prima e Panni poi – sbagliando tre liberi su quattro tentati – alimentano i patemi biancoblu, cancellati però dal percorso netto sempre a cronometro fermo di Candussi che di fatto chiude i conti.

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