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La NBA multa James Harden e scoppia la guerra con la NBPA

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La NBA nei giorni scorsi aveva aperto un’indagine per capire se James Harden meritasse una sanzione, alla luce delle sue parole contro il presidente dei Philadelphia 76ers, Daryl Morey. Il Barba aveva chiamato Morey “bugiardo” e aveva dichiarato che non avrebbe mai più giocato in una sua squadra. Il tutto durante un tour in Cina, un Paese particolarmente avverso al dirigente da quando, qualche anno fa, Morey aveva pubblicato un tweet in favore di Hong Kong.

Nelle scorse ore si è scoperto che la “bugia” detta da Morey ad Harden sarebbe stata la promessa di una rapida trade quando il giocatore aveva deciso di sfruttare la sua Player Option a giugno. Invece ad oggi Harden è ancora un giocatore dei Sixers, i quali anzi, non trovando offerte per loro valide, avrebbero deciso di tenerlo in squadra.

L’indagine della NBA ha evidenziato una violazione da parte della guardia dei Sixers, che è stata multata dalla Lega di 100.000 dollari, vale a dire la cifra massima che può essere inflitta. La decisione ha scatenato le ire della NBPA, l’Associazione dei giocatori, che ha immediatamente pubblicato un comunicato. “Siamo rispettosamente in disaccordo con la decisione della Lega di punire James Harden per i recenti commenti fatti, che crediamo non violino le regole sulle pubbliche richieste di scambio. Faremo ricorso e faremo esaminare la vicenda dal nostro arbitratore” si legge.

Francesco Manzi

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