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La NBA vieta il riposo alle star… Ma con alcune eccezioni

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La NBA ha varato la nuova “Player Participation Policy”. Si tratta di una serie di regole mirate a ostacolare il cosiddetto “load management”.

Negli ultimi anni si è sempre più diffusa l’abitudine di tenere a riposo i giocatori migliori, specialmente nel finale di stagione, in vista della post-season o quando la franchigia non ha più grandi obiettivi. Il risultato? Tante partite senza star che hanno poco appeal dal punto di vista commerciale e fanno infuriare i fan, i quali, dopo aver acquistato con largo anticipo e a prezzi non proprio economici, dei biglietti per un match si ritrovano senza i loro idoli sul parquet.

Le nuove regole riguardano gli “star players”, vale a dire quei giocatori convocati per l’All Star Game o inseriti in uno dei primi tre quintetti nelle ultime tre stagioni. Ogni squadra potrà tenere a riposo al massimo uno di questi atleti per serata, dovrà garantire la loro presenza per le gare trasmesse in diretta nazionale e nel nuovo torneo In-Season, mantenere un equilibrio fra i riposi in casa e in trasferta, far sì che le star non convocate siano comunque presenti in prima fila nell’arena.

L’elenco dei giocatori coinvolti.

Trae Young (Atlanta), Dejounte Murray (Atlanta), Ben Simmons (Brooklyn), Jayson Tatum (Boston), Jaylen Brown (Boston), LaMelo Ball (Charlotte), DeMar DeRozan (Chicago), Zach LaVine (Chicago), Nikola Vucevic (Chicago), Donovan Mitchell (Cleveland), Jarrett Allen (Cleveland), Darius Garland (Cleveland), Luka Doncic (Dallas), Kyrie Irving (Dallas), Nikola Jokic (Denver), Stephen Curry (Golden State), Draymond Green (Golden State), Andrew Wiggins (Golden State), Chris Paul (Golden State), Fred VanVleet (Houston), Tyrese Haliburton (Indiana), Kawhi Leonard (LA Clippers), Paul George (LA Clippers), LeBron James (LA Lakers), Anthony Davis (LA Lakers), Ja Morant (Memphis), Jaren Jackson Jr. (Memphis), Jimmy Butler (Miami), Bam Adebayo (Miami), Giannis Antetokounmpo (Milwaukee), Jrue Holiday (Milwaukee), Khris Middleton (Milwaukee), Rudy Gobert (Minnesota), Karl-Anthony Towns (Minnesota), Mike Conley (Minnesota), Anthony Edwards (Minnesota), Zion Williamson (New Orleans), Julius Randle (New York), Shai Gilgeous-Alexander (Oklahoma City), Joel Embiid (Philadelphia), James Harden (Philadelphia), Bradley Beal (Phoenix), Devin Booker (Phoenix), Kevin Durant (Phoenix), Damian Lillard (Portland), Domantas Sabonis (Sacramento), De’Aaron Fox (Sacramento), Pascal Siakam (Toronto), Lauri Markkanen (Utah).

Ci sono, ovviamente, delle eccezioni per infortuni e per i giocatori più “anziani”. In particolare chi ha almeno 35 anni, 34.000 minuti giocati in regular season o 1000 partite fra stagione regolare e playoff potrà saltare una gara di un back-to-back, a patto che la franchigia avverta la lega, motivando la cosa, almeno una settimana prima del match. A potersi avvalere di questa eccezione sono: Chris Paul, Mike Conley, Stephen Curry, Kevin Durant, LeBron James, DeMar DeRozan e James Harden.

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