Vittoria all’ultimo secondo per Reggio Emilia, che batte la diretta concorrente Venezia, grazie ad un buzzer di Kaukenas, ben coadiuvato dal connazionale Lavrinovic.
LE PAGELLE
REGGIO EMILIA
Andrea Cinciarini 6: Apporto nella norma, non trova spesso la via del canestro ma si rende utile alla causa con quattro rimbalzi e sei assist. Un sei d’incoraggiamento, perchè ci si aspettava di più dal play della Nazionale.
Amedeo Della Valle 6.5: Discreta partita per il giovane cresciuto ad Ohio State, che, pur non segnando tanto (le difese la facevano da padrona), riesce a procurarsi quattro falli e dare una mano a rimbalzo.
Federico Mussini 6: Partenza lampo per il baby playmaker, con una tripla al primo tocco di palla, ma paga dazio con due sanguinose palle perse, di cui una a pochi secondi dalla fine del terzo periodo, dando il via libera a Jackson di chiudere sul -3.
Drake Diener 5: Bocciato l’MVP della scorsa stagione, litiga continuamente con il ferro, nonostante i nove punti a referto. “ManDrake” è rimasto a casa, avrà modo di rifarsi.
Rimantas Kaukenas 8: Spetta a lui la corona dell’MVP: la tripla a tre secondi sulla sirena per la vittoria è la ciliegina sulla torta. Quindici punti, pesantissimi, che hanno messo a dura prova il morale veneziano. Immortale.
Achille Polonara 7: Sta disputando un’ottima stagione, e si vede. Stecca dall’arco con il 20%, ma sfiora la doppia-doppia con 11 punti e 8 rimbalzi.
Darjus Lavrinovic 7.5: Sontuoso, il padrone dell’area, dà lezioni di post basso e, quando è necessario, si sacrifica in difesa. Premiamo il connazionale Kaukenas per il tiro vincente, ma Darjus è stato più che decisivo nello scontro.
Vitalis Chikoko SV: Menetti lo prova per un minuto, ma non è il caso di rischiare, dopotutto è atterrato solo tre giorni fa. Ingiudicabile.
Giovanni Pini 5.5: Ci mette una pezza con il canestro+fallo, ma per il resto, praticamente nullo.
Ojars Silins 5: Quattordici minuti, zero punti, cinque falli. Motivazione più che sufficiente per spiegare il suo cinque in pagella.
VENEZIA
Julyan Stone 5: Sette rimbalzi, si, ma zero punti e apporto offensivo nullo. Pesa come un macigno il suo scivolone sull’ultimo possesso, lasciando una prateria libera per Kaukenas.
Phil Goss 5: Fisicamente a pezzi, ma è stato disastroso. Tiri forzati e palloni persi in attacco. Nonostante i nove punti e i cinque assist, non evita la bocciatura, non è il Phil Goss tanto ammirato a Roma.
Jarrius Jackson 5.5: Si sono viste partite migliori, rimandato. Si salva dalla bocciatura per una tripla che ha dato fiato ai suoi e alla rubata+canestro per ridurre il gap sul finale del terzo periodo.
Deividas Dulkys 5.5: Qualcuno l’ha visto? A sua parziale discolpa, i compagni lo cercavano raramente, ma in attacco non ha toccato un pallone. Salva solo la difesa vista a sprazzi. Non è il Dulkys che tutti si aspettavano, abulico.
Michele Ruzzier 7: La sgridata di Recalcati gli è servita da lezione: gestione ottimale, ha portato in dote sette punti, con quattro palle rubate, sfrontato, ma in senso positivo. Ruzzier è in crescita, il periodo di “depressione” è ormai alle spalle.
Jeff Viggiano 6: Entrato in campo come un uragano, cinque punti consecutivi e un poster in faccia ai difensori reggiani. Poi scompare e spadella dall’arco.
Benjamin Ortner SV: Il suo fisico l’ha tradito, in campo solo sette minuti. Persa la possibilità di assistere ad un interessante duello contro Lavrinovic.
Spencer Nelson 7.5: Il migliore in campo tra i lagunari. Undici punti, sei rimbalzi, quattro assist. Quando è in campo, Venezia gioca in maniera ordinata e pulita, l’Ammiraglio amministra bene la nave, l’ultimo ad abbandonarla, segnando quattro punti consecutivi sul finale. Ma Kaukenas è l’iceberg che fa affondare la Reyer.
Tomas Ress 6-: Parte bene, aprendo le danze con una tripla, ma poi si fa da parte. Sbaglia tre triple su quattro, ma porta il suo contributo con quattro falli subiti.
Hrjove Peric 6: Meriterebbe una valutazione maggiore, ma l’espulsione nel momento più delicato del match pesa come un macigno. Tiene a galla i suoi con 20 punti, nonostante le pessime percentuali. I due tecnici fin troppo severi, ma il secondo se l’è un po’ cercato. Mostra comunque buone fiammate del suo repertorio.
Marco Ceron NE
Giacomo Simionato NE