LeBron James da anni è uno dei giocatori NBA più interessati ai temi sociali. Fra le battaglie condotte da LBJ negli ultimi tempi c’è quella a favore di Brittney Griner, cestista WNBA detenuta in Russia per presunto spaccio di droga.
La giocatrice è stata fermata in aeroporto a Febbraio perché aveva in valigia del liquido di cannabis per una sigaretta elettronica. Da allora è rinchiusa in carcere e la vicenda di fatto è una manovra del governo di Putin per battere i pugni sui tavoli internazionali dove siedono anche gli Stati Uniti.
L’atleta si è vista costretta a dichiararsi colpevole di traffico internazionale di droga nella speranza di essere liberata attraverso uno scambio di prigionieri e qualche giorno fa ha scritto direttamente al presidente Joe Biden.
LeBron è tornato a parlare del caso nel corso del suo show The Shop: Uninterrupted, in onda su YouTube e HBO.
Mi chiedo come questa ragazza possa percepire che il suo Paese, gli Stati Uniti, sono dalla sua parte. Io, al suo posto, arriverei a chiedermi: “Voglio davvero tornare in America?”
Parole dure per le quali Il Re è stato criticato, tanto da spingersi ad aggiustare il tiro più tardi via Twitter.
Non volevo attaccare il nostro bellissimo Paese ma solamente provare a immaginare le sensazioni e i pensieri di Brittney mentre si trova in una cella da più di 100 giorni.
My comments on “The Shop” regarding Brittney Griner wasn’t knocking our beautiful country. I was simply saying how she’s probably feeling emotionally along with so many other emotions, thoughts, etc inside that cage she’s been in for over 100+ days! Long story short #BringHerHome
— LeBron James (@KingJames) July 13, 2022

Il basket è una malattia di famiglia.
Diplomato al liceo classico all’ombra delle millenarie mura ciclopiche di Alatri, nel cuore della Ciociaria, poi laureato in lingue presso l’Università di Roma Tor Vergata e successivamente studente del master “Comunicare lo Sport” della Cattolica a Milano.
Sono giornalista pubblicista, istruttore minibasket, allenatore e (quasi ex) playmaker. Sono stato responsabile marketing e comunicazione del Basket Ferentino (A2), nonché dipendente della FIP Lombardia.
Da Novembre 2017 sono direttore responsabile di BasketUniverso.