LeBron James corre in difesa di Curry: “Andare alla Casa Bianca era un onore prima di Trump”

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Non accenna a placarsi la polemica tra il mondo NBA e il presidente americano Donald Trump, che poco fa, risentito per l’avversione di Stephen Curry nei suoi confronti, ha ritirato l’invito dei Golden State Warriors a visitare la Casa Bianca in qualità di campioni.

LeBron James si è trovato nell’insolita posizione di alleato di Curry e degli Warriors in questa “battaglia” contro Trump. La stella dei Cavs, che altre volte aveva manifestato il proprio dissenso nei confronti del presidente, ha twittato in difesa del playmaker di Golden State insultando esplicitamente il presidente, chiamandolo “bum” (letteralmente “culo”). “Curry aveva già detto che non sarebbe andato! Quindi non c’è alcun invito da ritirare. Andare alla Casa Bianca era un grande onore prima che arrivassi tu!” ha scritto James, che alla Casa Bianca ci è stato due anni fa durante l’amministrazione Obama.

Francesco Manzi

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