Convivere per un anno o più, costantemente, tutti i giorni dalla mattina alla sera, lontano da casa, non porta necessariamente a stringere un’amicizia che duri nel tempo. Se Kobe Bryant, che poco tempo addietro aveva dichiarato di non avere praticamente amici, era giustificabile vista l’ossessione per la vittoria e il carattere spesso arrogante, in pochi si sarebbero immaginati che Lebron James, quasi sempre scherzoso e affettuoso con i propri compagni, se ne sarebbe uscito con parole simili.
Lebron ha parlato così a Cleveland.com:
Prima di tutto, ho tre grandi amici nella NBA che sono Dwyane Wade, Carmelo Anthony e Chris Paul. E dopo di loro una serie di compagni di squadra, che cerco di guidare ogni sera.
Ovviamente Kevin Love, con cui James non sembra aver mai legato in questa stagione, appartiene alla seconda categoria. Ma Kyrie Irving?
Kyrie è un ragazzo di cui capisco l’importanza all’interno della squadra. E lo stesso discorso vale per Kevin [Love, ndr].
Anche il playmaker dei Cavs ha parlato poco più tardi del proprio rapporto con Lebron:
Non voglio dire che non sia stato instabile in alcuni frangenti. Ovviamente, lui vede il gioco in un modo e io in un altro. La cosa più bella di essere in squadra insieme è che queste due visioni coesistono. Penso che la cosa migliore sia stata iniziare a fidarci l’uno dell’altro sul campo, ma ci è voluto del tempo.
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