L’incredibile storia di Pauly Paulicap: da senzatetto a “chef” del basket

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Pauly Paulicap è una delle novità di questo avvio di stagione nel campionato italiano.

Nonostante la sua Treviso sia ancora senza vittorie, il centro americano ha fatto vedere cose molto interessanti. Verticalità e fisicità fuori dal comune gli stanno consentendo di produrre 7,3 punti e 6,7 rimbalzi di media alla sua prima stagione in un torneo europeo importante, dopo quella scorsa da rookie nel campionato cipriota.

La storia della vita Paulicap è particolarissima: un’infanzia difficile, il rischio concreto di prendere una strada sbagliata e a 17 anni l’incontro con la pallacanestro che gli cambia la vita. A raccontare il tutto il diretto interessato a La Tribuna.

La mia famiglia ha origini haitiane, sono il settimo di otto fratelli e di fatto un padre non ce l’ho mai avuto, probabilmente non è mai stato pronto per questo ruolo. Mia madre si barcamenava fra diversi lavori ma spesso non riusciva a mettere nove pasti in tavola. Ho avuto una vita difficile, a 15-16 praticamente ero un senzatetto anche se non sono mai arrivato a dormire per strada. Stavo da amici, mi spostavo spesso, avevo solo un borsone con qualche vestito dentro, per me non c’erano buoni esempi da seguire e facevo diverse sciocchezze. A 17 anni alcuni amici di mia madre mi hanno preso con loro, di colpo ho iniziato ad avere tutto ciò di cui avevo bisogno, mi davano anche una paghetta, a patto che mi concentrassi sulla scuola e sullo sport.

A questo punto Pauly scopre il basket, anche se all’inizio c’era diverso scetticismo nei suoi confronti. La sua fortuna però è stata la guida di questa coppia che vedeva nei suoi mezzi atletici la via per un futuro più tranquillo, attraverso una borsa di studio per il college.

Ho iniziato a 17 anni, conoscevo di fama Kobe e LeBron ma non avevo mai preso in mano una palla da a spicchi prima. All’inizio giocavo con i bambini di tre o quattro anni più piccoli perché non sapevo fare nulla. Imparavo velocemente e continuavo sia a giocare a pallavolo che a praticare atletica, il volley mi ha lasciato il tempismo per la stoppata, la verticalità e la rapidità dei piedi. Al liceo però mi dicevano che non riuscivo a concentrarmi abbastanza, che non ero abbastanza serio negli allenamenti, che non sarei mai diventato un professionista e che avrei fatto la fine dei mie fratelli, i quali non avevano una buona reputazione. Volevo dimostrare a tutti che si sbagliavano e che meritavo una chance. Sono andato all’università, ci ho messo un po’ a finire il percorso (tre college cambiati: Manhattan, De Paul, West Virginia – ndc) a causa di alcuni problemi fisici ma ora sono qui.

Proprio fra il 2021 e il 2022, nel suo ultimo anno universitario, Paulicap scopre la passione per la cucina.

I miei piatti preferiti sono quelli caraibici perché mi ricordano le mie origini ma mi piace apprendere le ricette dei vari posti in cui gioco. Ho già imparato a cucinare la pasta, faccio le tagliatelle a mano e la pizza. Il mio forte è il ragù alla bolognese, poi la pasta al limone e me la cavo anche con le lasagne.

 

Foto: WVU Men’s Basketball

Redazione BasketUniverso

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