La NBA da anni cerca di risolvere il problema delle conference non equilibrate. Lo scorso anno questo fenomeno si è accentuato lasciando scontente parecchie squadre ed appassionati, chiedere per esempio ai Phoenix Suns che con 48 vittorie non sono riusciti ad entrare nei playoff, mentre ad Ovest sarebbero arrivati terzi (!) a pari merito con i Raptors, considerando comunque che se fossero stati collocati nella Eastern Conference avrebbero avuto un calendario più agevole in quanto si giocano più partite con le squadre della stessa conference.
Il problema sembrava si potesse risolvere almeno in parte quest’anno, ma non sta andando nel verso sperato visto che, ad oggi, rimarrebbero fuori i Sacramento Kings che stanno esprimendo un grande basket e i New Orleans Pelicans che ad Est ci entrerebbero senza eccessivi affanni, senza considerare che l’eventuale ingresso dei Thunder tra le prime 8 comporterebbe l’uscita di una squadra che potenzialmente potrebbe giungere anche in finale di conference.
Come al solito, uno tra i primi a proporre una soluzione è Mark Cuban. Il proprietario ha proposto dei piccoli cambiamenti in base alla posizione geografica. Chicago Bulls, Indiana Pacers, Milwaukee Bucks e Detroit Pistons finirebbero ad Ovest, mentre Houston Rockets, Dallas Mavericks, San Antonio Spurs e New Orleans Pelicans andrebbero a completare la Eastern Conference. Cuban ha inoltre aggiunto che la soluzione non ha lati negativi, l’equilibrio tra le conference dal punto di vista storico non cambia, dal punto di vista geografico è un operazione fattibile, ma soprattutto avremo due conference equilibrate. Quando si affronta questo discorso è sempre bene precisare che con il passare delle stagioni gli equilibri tendono a cambiare, quindi tra qualche stagione potremo trovarci nella situazione opposta, pertanto sarebbe meglio evitare di stravolgere tutto, ma se questo fenomeno, come sembra, tenderà a durare per altre stagioni allora potrebbe essere il momento giusto per prendere provvedimenti.
