Con la sconfitta di ieri notte contro i Minnesota Timberwolves, i Miami Heat sono arrivati a 3 sconfitte nelle ultime 4 uscite. In generale, gli Heat hanno un record di 11-21 contro le squadre che hanno un record positivo, superiore al 50% di vittorie. Un problema non da poco per una squadra reduce dalla partecipazione alle Finals a ottobre, seppur perse 4-2 contro i Lakers. In questo momento Miami è 6-10 nelle ultime 16, al settimo posto ad Est dietro squadre meno quotate come Atlanta e New York, con sola mezza gara di vantaggio su Charlotte. Jimmy Butler, dopo il KO con Minnesota, particolarmente cocente visto il suo passato con i T’Wolves, ha parlato chiaramente. Ha definito l’approccio degli Heat soft, dicendo che probabilmente la squadra si sopravvaluta troppo spesso, finendo per lasciarsi sorprendere.
Non è così frustrante perché ormai succede spesso. È come se ce lo aspettassimo, per metterla giù in modo brutto. Pensiamo di essere una squadra molto forte, e poi veniamo colpiti dalla realtà e veniamo ridimensionati. E sono contento perché è questo che ti fa questo gioco. In casa, in trasferta, non importa chi sia il tuo avversario, se entri in campo pensando quanto sia forte e bravo accade questo. Sono contento che sia successo a noi. E se non riusciamo a sistemare le cose, spero che continui a capitarci. Siamo semplicemente troppo soft. Non giochiamo in modo fisico, siamo spaventati dai contatti. In generale siamo soft.
Jimmy Butler ha voluto dare qualche indicazione a Bam Adebayo, non incisivo come lo era stato negli ultimi Playoff, soprattutto in attacco:
Voglio che Bam attacchi il ferro, perché nessuno riesce a tenerlo. Nessuno può farcela. Vai. O ti faranno fallo o schiaccerai in testa a qualcuno. Va bene. Adoro che tiri anche dal midrange, ma così non impegna gli avversari. Gioca bully ball, mi piace bully ball.