Le prime settimane di Evan Fournier da giocatore dei Boston Celtics sono state molto turbolente. Poco prima della deadline il francese è passato ai biancoverdi, arrivando dagli Orlando Magic.
Il suo esordio è stato da incubo ma poi sembrava essersi ritagliato un ruolo importante in uscita dalla panchina. È arrivato però il Covid-19 a fargli saltare nove partite ma soprattutto a condizionarlo fortemente anche dopo il rientro.
Sono sincero: mi sento ancora molto strano, è come se avessi i postumi di una commozione cerebrale. Le cose stanno migliorando ma all’inizio mi davano fastidio le luci e avevo la vista annebbiata. Mi sembra ancora che in campo si giochi a una velocità troppo elevata per me, faccio fatica a concentrarmi e non ho una buona percezione della profondità. Ho parlato con uno specialista che mi sta aiutando con degli esercizi specifici ma questa cosa è arrivata nel momento peggiore. Per la prima volta ho la chance di giocare i playoff per arrivare in fondo con una grande squadre e mi sono contagiato con tutti i problemi che sino arrivati. Mi sento molto abbattuto.
Una confessione sincera quanto preoccupante che apre altri interrogativi sulla pericolosità dei postumi del Covid-19, anche per super atleti di questo livello che appaiono invincibili.
- La Germani Brescia blinda coach Peppe Poeta - 24 Marzo 2025
- Virtus Bologna: Visconti saluta, in uscita anche Tucker - 24 Marzo 2025
- Sospiro di sollievo Lakers: LeBron James out solamente per una o due settimane - 9 Marzo 2025