Bulls @ Heat 91-94 (1-4)
I Bulls riprendono in gara-5 quello che avevano fatto in gara-4, ovvero tanta energia ma non la buttano mai dentro. Dopo 5 minuti il tabellone dice 22-4 Heat e, miracolo, Chicago comincia a segnare. A ripetizione. Robinson, Butler e Boozer compiono la rimonta che li porta addirittura sul +9 a metà terzo quarto. Dall’altra parte c’è un Wade al 40% a causa del ginocchio malconcio, quindi la scossa coach Spoelstra deve cercarla nella panchina: la difesa di Battier e l’energia di Cole sono una manna dal cielo per gli Heat, che rimontano e si staccano, ma non definitivamente. L’ultimo possesso Bulls è la fotografia della loro stagione: 2 rimbalzi in attacco, voglia, confusione, ma nè Robinson, nè Hamilton e nemmeno Butler riescono ad infilare la tripla del pareggio, facendo così terminare la serie sul 4-1 Miami. I ragazzi di coach Thibodeau sono, però, solamente da elogiare: una stagione incredibile zeppa di infortuni non li ha fermati, con i campioni in carica se la sono giocata alla pari.
Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder 88-84 (4-1)
“Ma perchè giocano i playoffs? Non si potrebbe direttamente andare alle Finals? Tanto lo sanno tutti che sarà Thunder-Heat la finale”. Mai previsione fu più sbagliata. L’infortunio di Westbrook ha fatto la sua parte, e grossa anche, ma il cuore e la difesa di Memphis sono stati enormi per tutta la durata della serie. Stanotte, la ciliegina sulla torta: sono riusciti ad ingabbiare Kevin Durant, cosa che non è riuscita a nessuno. KD finisce comunque con 21+8+6 ma tira 5/21 dal campo e perde ben 7 palloni, cosa che permette ai Grizzlies di condurre per tutta la durata dell’incontro. Randolph è semplicemente dominante (28+14) e Conley gestisce bene l’attacco (13+7+11), portando la franchigia del Tennessee alla prima finale di conference della sua storia. Dall’altra parte, OKC deve certamente maledire la sfortuna dell’infortunio di RW0, ma di certo avrebbero comunque potuto fare di più. La cosa certa rimane una sola: d’ora in poi Memphis avrà 3 personaggi storici: dopo Elvis Presley e Martin Luther King adesso hanno anche Zach Randolph, un uomo “leggermente” sovrappeso che riesce a dominare a rimbalzo senza nemmeno saltare il giornale.
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