Olimpia Milano: alla ricerca del sistema perfetto

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“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta, e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.”

Questo è l’inizio del libro più famoso e più stampato al mondo, la “Bibbia”, incipit tratto a sua volta dal libro della “Genesi”, che apre il Vecchio Testamento: è proprio qui che si narra la creazione del nostro pianeta, la Terra. Dio impiegò ben 6 giorni per creare la Terra, giorni in cui egli plasmò il pianeta, diede vita alla luce e all’oscurità, a organismi vegetali ed animali; il settimo giorno, come tutti sappiamo, Dio si riposò. Ho preso in considerazione il libro della “Genesi” e quindi l’episodio della creazione della Terra per un semplice e bizzarro (o forse no?) motivo: il nostro pianeta, che ci ospita e ci dà riparo, è un sistema perfetto? Forse si, forse no, siamo noi che lo abitiamo e siamo noi che abbiamo la volontà di renderlo “cosa buona e giusta”; come, d’altra parte, e si, un po’ paradossalmente, questo accade anche nel mondo dello sport, dove si è sempre alla ricerca del sistema perfetto, di quel gioco che può condurre una squadra alla vittoria a discapito di tutti gli altri avversari. La mia attenzione, ora, si focalizza su una squadra ben precisa, che milita nel campionato di Serie A italiana e nella massima competizione Europea, l’Eurolega: sto parlando dell’Olimpia Milano, chiamata, per ragioni di sponsor, EA7 Emporio Armani Milano.

 27/06/2014

milano campione d'italia
Gentile alza la coppa e riporta lo Scudetto a Milano dopo 18 anni

EA7 Olimpia Milano – Mens Sana Siena (Gara 7) 74-67

L’Olimpia Milano si ritrova, finalmente, sul tetto d’Italia dopo ben 18 anni: Coach Luca Banchi (indiziato speciale in questo articolo) riesce a riportare lo scudetto nella società meneghina grazie alle gesta dei suoi ragazzi, su tutti Alessandro Gentile, ancora attualmente Capitano della squadra, capace di vincere l’MVP delle finali. In quel di Milano si festeggia, si gioisce dopo una vittoria che mancava da tanto, troppo tempo…ma, al momento di festa se ne aggiunge un altro di riflessione: l’Olimpia ha finalmente raggiunto la perfezione? Ha raggiunto quel sistema di gioco che l’avrebbe resa dominatrice sia in Italia che in Europa? A quanto pare no, visto lo stravolgimento del roster che è stato messo in atto durante il mercato estivo: Curtis Jerrells e Keith Langford fanno le valigie in destinazione Kazan, Gani Lawal, CJ Wallace e Kristjan Kangur diventano free agent; a rimanere sono Alessandro Gentile, Daniel Hackett, Samardo Samuels, David Moss, Bruno Cerella, Nicolò Melli e Angelo Gigli (rientrato dal prestito a Reggio Emilia). Arrivano poi in quel di Milano giocatori del calibro di Joe Ragland, Linas Kleiza, MarShon Brooks, Shawn James, Trent Meacham: tutti questi nuovi acquisti fanno ben sperare sia i tifosi sia Staff della società milanese, che sono alla ricerca, come detto, di quella tanto attesa perfezione.

 5/10/2014

SUPERCOPPA ITALIANA

Banco di Sardegna Sassari – EA7 Olimpia Milano 96-88

L’Olimpia cade in quel di Sassari proprio contro la Dinamo: Dyson (nominato MVP della competizione) e soci riescono a battere Milano, imponendo il proprio ritmo ed il proprio gioco a discapito dei giocatori milanesi, incapaci di rispondere ai colpi sassaresi. Primo obiettivo stagionale: sfumato.

11/10/2014

gentile-milano Vanoli Cremona – EA7 Olimpia Milano 60-68

Si apre nel migliore dei modi, invece, la stagione di Serie A della nuova Olimpia Milano, che sbanca il campo di Cremona senza troppe paturnie. L’EA7 quindi si riprende dal duro colpo subito nella Supercoppa Italiana, vincendo e convincendo (nemmeno troppo in verità), guidata dagli uomini che l’hanno resa grande la stagione precedente.

17/10/2014

Fenerbahce Ulker Istanbul – EA7 Olimpia Milano 77-74

Se in campionato l’Olimpia è partita bene, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’Eurolega: arriva subito uno stop esterno per i giocatori milanesi, fermati da Coach Obradovic dopo una partita ricca di emozioni; sconfitta che, comunque, ci sta e ci può stare vista la differenza di potenziale, di atletismo e di taglia fisica tra le due squadre, con il Fenerbahce che si ritrova ad essere se non tra le prime 3, tra le prime 5 della lega, capace di mettere in ginocchio chiunque.

Facciamo un salto quantico e lanciamoci al 3/12/2014, data dello scontro decisivo tra l’Olimpia Milano e Bayern Monaco: l’EA7 si impone con il punteggio di 83-81, grazie al canestro sul fil di sirena di Daniel Hackett, che conduce Milano alla vittoria e alle Top 16. Secondo obiettivo stagionale: raggiunto.

Sembra così che i ragazzi di Banchi stiano cominciando a trovare il bandolo della matassa: si inizia a vedere quella difesa e quello spirito di sacrificio tanto apprezzato dal tifo biancorosso nella scorsa stagione; Gentile, Moss, Melli, Samuels e Cerella fanno molto bene, soprattutto in campionato, Hackett, che non può, fino a questo punto, ancora giocare in campionato, sta vivendo un ottima Regular Season di Eurolega, Brooks, ormai abituato al diverso sistema di gioco europeo, domina la Serie A a suon di punti, mentre fatica ancora nella massima competizione europea; a non spiccare il hackett-milanovolo invece sono Joe Ragland,Linas Kleiza, Shawn James e Trent Meacham (nemmeno a farlo apposta, tutti nuovi innesti): Ragland fa più che bene in campionato, come aveva dimostrato di essere capace di fare negli anni precedenti in quel di Cantù, mentre fatica immensamente in Eurolega, dove si ritrova in difficoltà a causa della sua piccola taglia; Kleiza, invece, non riesce ad inserirsi al meglio nel sistema di gioco milanese, forse a causa dei pochi schemi di gioco creati da Coach Banchi per lui (è risaputo che Banchi ami il gioco 1vs1 e l’utilizzo di numerosi Pick&Roll, un sistema che quindi, forse, non giova più di tanto al lituano); James, che ritorna dopo un anno di stop su un parquet di basket e fatica a trovare la giusta condizione, ritrovandosi a dover scaldare la panchina e non potendo così aiutare i suoi compagni; infine Meacham, giocatore dalle indubbie qualità tecniche che però viene adottato come secondo playmaker in campionato e terza point-guard in Europa, vista la presenza di Hackett, costretto quindi, come James, a dover passare molti minuti fuori dal campo, oscurato dalla presenza di altri campioni.

02/01/2015

EA7 Olimpia Milano – Nizhny Novgorod 59-79

Quando le cose sembravano andare per il meglio, lo sgambetto arriva da chi meno te l’aspetti: l’inizio di Top 16 è più che nero per l’Olimpia Milano, che cade sotto i colpi della Cenerentola dell’Eurolega 2014/15, i russi del Nizhny Novgorod. Rochestie e compagni demoliscono i campioni d’Italia e smorzano l’entusiasmo di giocatori e tifosi milanesi, che si ritrovano a dover ingoiare un boccone amarissimo dopo l’entusiasmo post-qualificazione. L’Olimpia quindi si ritrova, ancora una volta, a dominare in campionato, seppur senza uno dei suoi uomini migliori (Hackett) e a faticare maledettamente in Europa, dove non riesce ad esprimersi al meglio.

Nonostante questo passo falso gli uomini di Banchi non demordono e si rilanciano, questa volta in terreno spagnolo, alla terza giornata di Top16: l’EA7 sconfigge meritatamente Malaga, che, proprio come Milano, domina nella Liga Spagnola senza però trovare il giusto appiglio in Eurolega. È questa la partita di due uomini messi in discussione fino a questo momento: Joe Ragland e Linas Kleiza, che decidono la gara a suon di triple, ridando all’Olimpia quel briciolo di speranza per poter continuare il proprio cammino europeo. L’Olimpia Milano intanto, contro Cremona, riabbraccia Daniel Hackett anche in campionato, campionato che continua a dominare in lungo e in largo, mettendo in difficoltà praticamente chiunque si trovi davanti.

20-22/02/2015 Final Eight di Coppa Italia

Come nel 2014, anche quest’anno la Dinamo Sassari vince la Coppa Italia

Nel frattempo si decidono gli accoppiamenti per le Final Eight di Coppa Italia, che si svolgono a Desio. Milano si ritrova a dover affrontare la Sidigas Avellino: la partita non è delle migliori, l’Olimpia soffre molto e solo grazie ad un canestro allo scadere di Brooks riesce ad agguantare la vittoria. L’Olimpia passa così il turno e affronta l’Enel Brindisi: la gara è totalmente diversa, i ragazzi di Banchi entrano in campo con una nuova faccia e sconfiggono Pullen e co, andando in finale contro la Dinamo Sassari, nel remake della Supercoppa. A differenza di quanto visto in campionato contro Sassari, e contro Avellino e Brindisi durante quarti e semi-finale, l’Olimpia parte malissimo, Logan demolisce lentamente le difese milanesi a suon di bombe, costringendo i giocatori dell’Armani ad adattarsi al gioco sassarese. L’Olimpia è in ginocchio e perde la finale. Sassari trionfa e Milano si vede strappare di mano la Coppa Italia. Terzo obiettivo stagionale: sfumato.

La rabbia è tanta, tantissima: le critiche sono tutte verso Banchi e Capitan Gentile (che vive fino a questo momento della stagione un cattivo periodo di forma a causa di un fastidioso infortunio alla schiena che lo tormenta da molto tempo), incapaci di condurre Milano a una vittoria tanto attesa, ed inoltre contro una squadra apparentemente inferiore a quella milanese. Il sistema di gioco di cui abbiamo tanto parlato in apertura non sembra quindi così perfetto come sembrava a metà stagione, le debolezze della squadra emergono assieme a tanti dubbi e a tanto rammarico.

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Kleiza, autore di 30 punti contro Reggio Emilia

È proprio in questo momento che arriva la scossa: l’Olimpia si rilancia in campionato, demolisce la Grissin Bon Reggio Emilia con una prestazione pazzesca, di Linas Kleiza in particolare autore di 30 punti, vinta di 50 lunghezze (incredibile pensare a ciò visto che Reggio Emilia si ritrova seconda in campionato) e poi vince, e convince in Russia, in casa del Nizhny Novgorod, grazie alle gesta questa volta di Samuels, capace di realizzare 36 punti. Sempre in campionato Milano continua la sua corsa senza ostacoli (nel frattempo arriva un nuovo innesto sotto i tabelloni, Frank Elegar, acquistato per portare l’atletismo e l’energia che Samuels e James non sono riusciti a dare fino a questo punto), e anche in Eurolega ora sembra che le cose comincino a girare per il meglio. L’Olimpia perde sì contro l’Olympiacos e Fenerbahce (di nuovo), ma i giocatori milanesi sembrano poter cominciare a dare qualcosa in più, il gioco è più fluido e la difesa, soprattutto, comincia ad essere quella che tutti hanno ammirato nella scorsa stagione. Gentile ritrova la forma e segna più di 20 punti nelle ultime uscite milanesi, e proprio grazie alle gesta del loro capitano, i giocatori dell’EA7 ottengono altre due importanti vittorie, prima con Malaga e poi con il Caja Laboral, senza però riuscire a ribaltare la differenza canestri con quest’ultima (Gentile ne firma 29 e viene anche eletto MVP di giornata in Eurolega).

Arriviamo così alla gara tanto attesa del 29/03/2015:

 EA7 Olimpia Milano – Banco di Sardegna Sassari 97-80

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Questa è la terza volta che le due squadre si affrontano, il bilancio per ora verte in favore di Sassari per 2-1, ma i milanesi, soprattutto dopo la batosta e la beffa della Coppa Italia, hanno fame di rivincita. E così è: gli uomini di Banchi mangiano letteralmente la Dinamo, dal primo all’ultimo minuto l’intensità dei giocatori milanesi è altissima e i ragazzi di Sacchetti, messi alle strette dalla dura difesa meneghina, non riescono praticamente mai ad entrare in partita. Gentile, Brooks, Hackett, Kleiza, tutti partecipano alla festa e tutti vogliono un pezzo di Dinamo: così l’Olimpia può prendersi quella tanto attesa rivincita, una vittoria importante sì, che però non fa altro che aumentare il rammarico per ciò di brutto visto alle Final Eight, dove Milano non è riuscita ad esprimersi ai livelli che tutti ora possono vedere. La settimana che i ragazzi del Sig. Armani stanno vivendo è forse la più importante dell’anno, fino ad ora: prima lo scontro decisivo con il Caja Laboral tra le mura amiche, poi quello con Sassari e ora quello con l’Efes Pilsen Istanbul, altra squadra da battere assolutamente per poter realizzare il sogno di un eventuale qualificazione ai Play-off di Eurolega. L’Olimpia deve sbancare Istanbul, cosa tutt’altro che semplice ma nemmeno così impossibile come sembra, e portare a casa la vittoria con almeno un margine di 3 punti, sperando sempre che Vitoria non conquisti la vittoria contro il Fenerbahce.brooks-milano

Il destino è quindi nelle mani dei giocatori di Banchi e in quelli di Obradovic (strano da dire viste le numerose volte che le due squadre si sono affrontate durante la stagione).

L’enorme rimpianto è quello di aver raggiunto la perfezione, quell’ottimo sistema di gioco solamente ora: se solo l’Olimpia fosse entrata nello stato di grazia che sta vivendo attualmente qualche mese fa, le cose sarebbero state totalmente diverse.

“Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.”

Non resta che attendere, quindi, questo fine settimana e, se le cose andranno per il verso giusto, la ancor più decisiva gara interna con il CSKA Mosca: solo così, poi, Coach Banchi, il nostro ipotetico Creatore (paragone azzardato, sì è vero), potrà riposare nel vedere che ciò che ha plasmato è “cosa buona”.

 

 

 

 

Matteo Gualandris

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