Orgoglio tardivo per Milano, exploit di Avellino

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SIDIGAS AVELLINO 73    EMPORIO ARMANI MILANO 69

Nel basket le partite non sono mai scontate, soprattutto se di fronte ci sono i campioni d’Italia in carica, la squadra ancora più forte dell’intero campionato e una squadra dal grandissimo potenziale inespresso e che in questo inizio di stagione ha confermato la sua natura di incompiuta. Si tratta di Milano e Avellino che si affrontano in Irpinia nel posticipo della quarta giornata di campionato. Una sfida affascinante, dai mille spunti e di sicuro molto più combattuta di quanto si possa pensare. Anzi, proprio la squadra che doveva fungere da vittima sacrificale ha rischiato di chiudere prima del dovuto questa sfida, salvo poi subire l’orgoglioso ritorno dei milanesi quasi a fil di sirena.

La Sidigas inizia  infatti come meglio non potrebbe: mandando a segno tutti i membri del suo quintetto (Hanga, Harper, Anosike, Banks, Gaines), vola immediatamente sull’11 a 0. La furia degli irpini non accenna però a placarsi ma anzi, trova in Anosike e Harper i suoi migliori sostenitori. Sul 15 a 0 Brooks mette a segno il primo punto meneghino, mentre il primo canestro dal campo porta la firma di Ragland a poco più di tre minuti dalla fine. Brooks e James cercano di portare un po’ di fieno in cascina ma Vitucci pesca anche dei buoni punti dalla panchina che gli consentono di chiudere avanti 24 a 12 il primo quarto.

Nella seconda frazione la musica non cambia con Cavaliero nelle vesti di trascinatore, precisissimo al tiro, specialmente da fuori. E’ ancora però tutto il collettivo bianco-verde ad esaltarsi offensivamente, galvanizzando l’estasiato pubblico di casa. Milano non trova ancora soluzioni in difesa, mentre in attacco si aggrappa solamente a due uomini: Gentile e Samuels. Il capitano si fa vedere nei primi minuti, con il centro giamaicano che prova invece negli ultimi minuti a non far scappare gli avversari; è però tutto inutile visto che a metà gara il tabellone recita: “47 a 26”. Venti minuti di lezione di pallacanestro predicata da Vitucci ai campioni d’Italia in carica, colpevoli prima di non avere avuto il giusto approccio e poi, incapaci di tentare una minima reazione.

Anosike, uno dei grandi protagonisti del match
Anosike, uno dei grandi protagonisti del match

Nella ripresa ci si attende una riscossa delle red shoes e difatti la squadra di Banchi entra in campo con un’altra mentalità, soprattutto in difesa. Finalmente c’è intensità e applicazione, mentre in attacco si fa fatica. E’ il solito trio Gentile-Samuels-Brooks a caricarsi la squadra sulle spalle, ma la rimonta avviene a fatica e con lentezza. Al suono della sirena, infatti, il distacco è minore del primo tempo anche se ugualmente consistente: 57 a 43.

Nell’ultimo quarto Milano tenta con la forza della disperazione di rimontare. Il problema resta la scostante produzione offensiva affidata a Gentile, unico e solo uomo al comando. Avellino riesce così a gestire, seppure non abbia più le ottime percentuali dei primi venti minuti. A mantenere il vantaggio sicuro ci pensa il centro ex Pesaro Anosike, molto continuo sin dall’inizio del match. Quando il tempo inizia a stringere la partita rischia di farsi ancora più emozionante con Gentile che sigla la tripla del-5 (65-50). Gaines è provvidenziale per rispondere subito ed anche dopo il canestro di Brooks è ancora lui a spedire gli irpini vicini all’obiettivo. Almeno così sembra, visto che con un redivivo Ragland Milano si presenta sotto di 3 punti a 45 secondi dalla fine (72-69). Peccato che il tempo sia ormai nemico dichiarato degli ospiti che fanno in tempo a commettere fallo su Banks che chiude la partita con l’1\2 finale.

Termina 73 a 69 con l’incompiuta che finalmente fa un passo importante verso una consacrazione inseguita da 15 mesi. Una vittoria che potrà dare grande consapevolezza a Vitucci e alla sua truppa. Milano invece non si abbatterà per questa sconfitta, frutto probabilmente delle fatiche in campo europeo. E’ innegabile che Banchi necessiti ancora di tempo per dare continuità di rendimento e cercare di far rendere al meglio contemporaneamente tutti gli elementi di spicco della sua ciurma. Ora la vetta della classifica viene presa da Sassari, per la prima volta nella sua storia da sola in testa alla classifica.

Palma di Mvp per l'ottimo Sundiata Gaines
Palma di Mvp per l’ottimo Sundiata Gaines

Mvp, Sundiata Gaines: molto continuo per tutto il corso del match, ha il merito innegabile e principale di realizzare i canestri che impediscono a Milano una rimonta nel finale che avrebbe avuto dell’incredibile.

TABELLINI: SIDIGAS AVELLINO: Anosike 13, Gaines 16, Cadougan, Gioia n.e, Hanga 7, Cavaliero 10, Banks 11, Cortese, Trasolini, Severini n.e, Lechthaler 4, Harper 12     RIMBALZI: 37 (Hanga, Anosike 9)     ASSIST: 18 (Banks 5)      TIRI LIBERI: 16/23     TIRI DA 2: 21/49     TIRI DA 3: 5/16

EMPORIO ARMANI MILANO: Ragland 12, Brooks 16, Gentile 21, Gigli, Cerella, Melli 4, Kleiza, Vercesi n.e, Samuels 9, James 5, Meacham 2    RIMBALZI: 41 (Melli 12)    ASSIST: 5       TIRI LIBERI: 18/25     TIRI DA 2: 21/36     TIRI DA 3: 3/20

Bernardo Cianfrocca

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