Per Chauncey Billups è ora di lasciare: addio all’NBA

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Lascia la pallacanestro professionistica uno dei più grandi giocatori dell’ultimo decennio, detentore di un anello NBA e riconosciuto all’unanimità per sportività, correttezza e supporto per i compagni.

s080522_chaunceyLo avevano cercato molte squadre, doveva essere il veterano che porta esperienza nei roster più giovani e ambiziosi della lega (i soliti Cavs su tutti), ma alla fine Chauncey Billups ha scelto un’altra strada; quella che i suoi fan volevano evitare ancora a lungo. Dopo 17 stagioni nel massimo campionato a stelle e strisce, a 37 candeline Mr.Big Shot – questo il suo soprannome per ovvie ragioni – ha deciso di ritirarsi e lasciare spazio a qualcun altro. Ecco il discorso con cui Billups ha annunciato la sua decisione a Yahoo Sports:

<< E’ giunta l’ora. So quando è il momento. La mia testa e la mia voglia sono forti, ma non posso ignorare il fatto che non sono fisicamente in salute da tre anni a questa parte. Potrei riprovare e credo che sarei in grado di tornare ad una forma fisica che mi consenta di giocare, ma non sono in grado di sostenere tutto ciò. Non essere in grado di giocare nel modo in cui sono realmente capace di giocare è il segnale che è il momento di lasciare. E’ il momento giusto. Sono felice, emozionato; la pallacanestro è una cosa bellissima che mi è accaduta nella vita. Mi è piaciuto giocare, mi è piaciuto rispettare il gioco e mi è piaciuto come mi sono posto nei confronti di esso. >>

Con il ritiro di Billups, l’NBA non perde solo un giocatore sublime da 15.2 punti e 5.4 assist a partita in carriera (miglior stagione dal punto di vista realizzativo a Denver, nel 2009-10, chiusa con 19.5 punti di media); non perde solo un campione NBA ed MVP delle Finals del 2004, con la maglia di Detroit; non perde solo un, come dicono in america, “5-time-All-Star“. L’NBA perde un uomo che deve essere d’esempio per tutti i giocatori, un uomo che per la squadra ha sempre dato tutto, sempre in prima fila per sostenere i compagni nei momenti difficili. Questo, fortunatamente, gli è stato riconosciuto ufficialmente nel 2009 e 2013: tra i suoi altri innumerevoli premi, infatti, Mr. Big Shot vanta lo “Sportmaship Award” e il titolo di “Compagno di squadra dell’anno” – due premi che, a livello umano, significano quanto un three-peat.

Ora la speranza è che un uomo simile non abbandoni del tutto il panorama cestistico e che ci sia possibile vederlo a bordo campo, in televisione con Shaq o magari addirittura su una panchina, perché lui, generale organizzatissimo in campo e motivatore commovente fuori, ha da sempre mostrato una certa innata propensione all’allenamento

Nel frattempo non possiamo che dire questo: grazie Chaucey, ci mancherai!

Niccolò Armandola

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