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Perché l’arena degli Spurs è invasa dai pipistrelli così spesso?

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Questa notte, durante la partita tra San Antonio Spurs e Minnesota Timberwolves, c’è stata un’altra interruzione del gioco a causa di un pipistrello che stava volando all’interno dell’AT&T Center. Subito si è fiondata in campo la mascotte degli Spurs, Coyote, travestita da Batman con un retino, col quale, dopo tanti tentativi, ha catturato l’animale. Non è la prima volta che un pipistrello invade il palazzetto di San Antonio, anzi è qualcosa che succede spesso. Il caso più eclatante fu nel 2009, quando Manu Ginobili catturò il pipistrello addirittura con le mani, mandando il pubblico in visibilio.

Ma perché l’arena degli Spurs è così soggetta a questi episodi? Da altre parti non succede. Il motivo è la vicinanza della struttura alla Bracken Cave, una grotta che dista solo 25 miglia e che è la casa di oltre 15 milioni di Tadarida Brasiliensis, una specie di pipistrello comunemente nota anche come pipistrello dalla coda libera messicano. Da aprile a settembre, questi animali migrano in Messico, ma in inverno tornano alla Bracken Cave dove gli esemplari femmina danno alla luce e crescono i loro cuccioli. L’arena degli Spurs è proprio “di passaggio” per questi animali, e alcuni di loro ci finiscono dentro durante il tragitto, attirati dalle luci o alla ricerca di calore. 

Secondo un’altra ipotesi, l’AT&T Center avrebbe contenuto al proprio interno (e forse conterrebbe ancora) una fessura abbastanza calda dove insetti, uccelli e perfino pipistrelli potrebbero trovare riparo durante il freddo invernale, anche se gli Spurs non hanno mai voluto commentare queste voci, probabilmente per timore di disincentivare l’affluenza.

Francesco Manzi

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