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Poeta e quella telefonata di Messina: “Sono rimasto di stucco”

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Nemmeno un mese dopo l’annuncio del suo ritiro dal basket giocato, Peppe Poeta ha ricevuto una telefonata che lo ha lasciato incredulo e profondamente emozionato. Ettore Messina, head coach dell’AX Armani Exchange Olimpia Milano, ha scelto proprio lui per sostituire Gianmarco Pozzecco, che a seguito dello scudetto conquistato lo scorso 18 giugno ha lasciato la piazza milanese per diventare il nuovo capo allenatore della nazionale.

Poeta, forte del suo amore per il parquet e per la palla a spicchi, è pronto a cominciare la sua nuova avventura biancorossa in quello che sarà per lui un doppio battesimo. Per la prima volta Poeta siederà in panchina in qualità di membro dello staff, e per la prima volta vestirà i colori di Milano. Da giocatore, infatti, non ha mai indossato la canottina dell’Olimpia.

Nel corso di un’intervista rilasciata a TuttoSport, l’ex playmaker 36enne ha dichiarato:

«Sono orgoglioso, onorato, entusiasta. Sinceramente, quando ho ricevuto la chiamata di Messina sono rimasto di stucco. Gli ho addirittura chiesto consigli su come potessi reagire! Mi sento come uno scolaretto che avrà l’opportunità di apprendere dal più grande degli allenatori italiani. Come se non bastasse, ho ricevuto anche una telefonata dal Poz che mi ha augurato buona fortuna. Per il momento mi sento ancora più un giocatore veterano con il compito di dispensare saggi consigli, ma sono certo che crescerò come allenatore. Ho deciso di non partire con la nazionale per l’olanda così da poter subito iniziare a frequentare il corso allenatori a Bormio. Avendo collezionato più di cento presenze in maglia azzurra, sia io sia Luca (Vitali) potremo partecipare al corso che si concluderà il prossimo 16 luglio. Lo farò con la massima umiltà, e sono fermamente convinto che non sarà semplice arrivare al tesserino. Dopo l’esame mi prenderò giusto un paio di giorni di pausa prima di raggiungere il raduno della nazionale, che successivamente lascerò per unirmi all’Olimpia ed entrare nella mia nuova scuola, dove potrò imparare dal migliore dei professori».

Michele Piazza

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