Preview Greek Basketball League 2014-15: è l’anno dell’Olympiacos o si ripeterà il Pana per l’ennesima volta?

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Il Pana festeggia il suo 34esimo titolo, vinto contro l'Olympiacos all'OAKA.
Il Pana festeggia il suo 34esimo titolo, vinto contro l’Olympiacos all’OAKA.

Dal 1998 a qualche mese fa, la pallacanestro greca ha avuto solo due colori: il bianco e il verde. Diciassette campionati, quindici titoli per il Panathinaikos. Solo due volte volte in questo arco di tempo la squadra dell’OAKA non ha raggiunto il gradino più alto: una volta nel 2002 e l’altra nel 2012. Entrambe però, ancora una volta, erano squadre di Atene, rispettivamente AEK e gli odiati cugini del Pireo, l’Olympiacos. Ma non è tutto: il dominio cestistico della capitale greca dura da più di vent’anni, dal campionato vinto dai “reds” di Grecia nel 1993.
Ventun’anni di dominazione ateniese (15 titoli del Pana, 6 dell’Olympiacos e uno dell’AEK). Poca storia. E pare proprio che anche quest’anno, a meno di clamorose sorprese, sarà una sfida a due: Panathinaikos contro Olympiacos, OAKA contro Pireo, trifoglio contro giovane olimpionico. Ma quale delle due potenze parte favorita? Analizziamo la situazione di tutta l’A1 greca, per fare un po’ di chiarezza.

Vassilis Spanoulis, classe '82, sarà trascinatore del Pireo anche quest'anno.
Vassilis Spanoulis, classe ’82, sarà trascinatore del Pireo anche quest’anno.

La favorita per la vittoria finale.

Non ci son dubbi, o è Pana o è Pireo. L’anno scorso ai biancoverdi per vincere servirono cinque gare, con il titolo che era stato dunque messo un po’ in discussione. Partiamo dalla rosa dei secondi classificati: la base solida rimane, Spanoulis, Printezis, Sloukas, Dunston e molti altri daranno seguito alla passata stagione. Hanno lasciato Perperoglou, accasatosi all’Efes, Mirza Begic, Acie Law, Giorgi Shermadini e lo sciagurato Mardy Collins, tutti e quattro ancora senza squadra. In entrata è arrivato Othello Hunter, vice-campione d’Italia con la Mens Sana, Oliver Lafayette da Valencia, Tremmell Darden dal Real e Vasilis Mouratos dall’Agioi Anargyroi BC. Coach Bartzokas avrà a disposizione una squadra esperta al punto giusto ma soprattutto piuttosto alta, ben coperta in tutte le posizioni.
Il Pana invece sembra prepararsi ad un cambio generazionale: tre classe ’97 in roster (Charalampopoulos, Koniaris e Papagiannis, centro di 2.17 metri) e un classe ’98, Michalis Lountzis. Difficile che rimangano tutti in rosa, con tutta probabilità qualcuno sarà sistemato in prestito per poter crescere, ma è comunque un ottimo progetto. Il mercato è stato leggermente meno competitivo di quello dell’Olympiacos, anche perchè c’era veramente poco da cambiare: AJ Slaughter da Chalon, DeMarcus Nelson dalla Stella Rossa, Lefteris Bochoridis dall’Aris (considerato in patria il nuovo Diamantidis) e il centro uruguagio Esteban Batista dal campionato turco, oltre ad aver prelevato Koniaris dal PAOK. In uscita ha fatto notizia la cessione di Jonas Maciulis al Real Madrid. L’era di Dusko Ivanovic comunque è probabile che non cominci nel migliore dei modi: sulla carta l’Olympiacos sembra essere superiore, almeno per quest’anno. Ipotizzare un futuro nuovo dominio del Pana è tutt’altro che impossibile, ma nell’immediato il Pireo ha i mezzi giusti per sovvertire la tendenza.

Squadra campione: Olympiacos.

L'incredibile atmosfera del Melathron, casa dell?Aris. Il tifo greco è senza dubbio uno dei più caldi e spettacolari d'Europa.
L’incredibile atmosfera del Melathron, casa dell’Aris. Il tifo greco è senza dubbio uno dei più caldi e spettacolari d’Europa.

Lotta per i Playoffs.

Nelle seconde file vanno inserite senza dubbio le due squadre di Salonicco, che formano uno dei derby più sentiti della Grecia: Aris e PAOK. I giallo-neri dell’Aris hanno a disposizione un roster modificato rispetto alla stagione passata (settimo posto), mentre i cugini bianco-neri, reduci dall’ottima terza posizione dello scorso anno, hanno firmato Kevin Langford, fratello di Keith, e TJ Carter dal Panionios, rimanendo un roster d’alto livello e comunque interessante. Tra Salonicco e il resto della Grecia, un altro divario. Subito dopo però, l’altra ateniese, l’AEK. Prima in A2 l’anno scorso, ha deciso di ripartire da quest’anno e dimenticare le ultime turbolenti stagioni.
Un posto se lo merita senza dubbio il Panionios, quarto l’anno passato, che al suo roster ha aggiunto Milan Milosevic, ala della nazionale Bosniaca, prelevandolo dal Lasko in Slovenia. Anche il Nea Kifisia meriterebbe, come l’AEK, un discorso a parte: in quintetto troviamo Patrick Ewing jr. Esatto, il figlio di QUEL Pat Ewing. Il Kifisia, altra squadra nei dintorni di Atene, si giocherà il posto con il KAO Dramas, tra le cui fila vorrei far notare il britannico (di passaporto neozelandese) Robert Loe, centro prodotto di Saint Louis, Eric Atkins da Notre Dame e Terone Johnson da Purdue: insieme al talento classe ’94 Diamantis Slaftsakis, la squadra della Tracia si prospetta essere, oltre che molto spettacolare, molto promettente.

Playoffs: Olympiacos, Panathinaikos, Aris Salonicco, Paok Salonicco, AEK Atene, Panionios, Nea Kifisia, KAO Dramas.

Nikola Markovic, classe '89, grande colpo dell in chiave salvezza.
Nikola Markovic, classe ’89, grande colpo del Panelefsinaikos in chiave salvezza.

Lotta per la salvezza.

Per non far la fine dell’Ilysiakos e dell’Ikaros, retrocesse la scorsa stagione, è lotta a quattro tra la neopromossa Koroivos, l’Aries Trikala, il Panelefsinaikos e l’Apollon Patras, che approfondiremo meglio successivamente: rosters alla mano, due di queste quattro squadre non faranno parte dell’A1 nella stagione 2015-16. L‘Aries Trikala, dall’undicesimo posto della scorsa stagione, ha perso pezzi importanti della squadra come Pat Ewing jr e Chris Evans (volto nuovo della Pallacanestro Trapani), e questa sessione di mercato è stata parecchio insufficiente: difficile che la squadra della Tessaglia migliori il piazzamento passato.
Per quanto riguarda l’ASA Koroivos, seconda classificata dell’A2 dopo l’AEK, l’acquisto di Josh Magette dai D-Fenders ma soprattutto di Sasa Vasiljevic dovrebbe scongiurare il peggio, ma anche per loro è dura: roster ancora di basso livello per poter sperare in una stagione tranquilla.
L’altra “contendente” alla permanenza in A1, il Panelefsinaikos, salvatasi in extremis con l’ultimo posto disponibile la scorsa annata, pare quella più accreditata per salvarsi anche quest’anno, con un mercato che vanta l’ex KAO Nikola Markovic come miglior colpo.
Rimane comunque una lotta apertissima, e solo alla fine si vedrà.

Retrocessioni: Aries Trikala, Apollon Patras.

Dopo anni oscuri, l'AEK è pronto a risorgere.
Dopo anni oscuri, l’AEK è pronto a risorgere.

La sorpresa.

Nonostante non sia un campionato molto competitivo, il campionato greco può presentare alcune sorprese: quest’anno tale posto sembra che verrà occupato dalla terza squadra della capitale, l’AEK Atene. Titolo vinto nel 2002, poi un leggero ma costante allontanamento dai piani alti fino ad arrivare a toccare il fondo. Una disastrosa stagione 2010-11 condanna le aquile giallo-nere alla retrocessione.
Nonostante un ottimo campionato di A2, l’AEK fallisce la promozione, e per problemi economici viene retrocesso ulteriormente alla terza serie. Potrebbe significare il fallimento e la fine di tutto, ma i greci sono greci, e non mollano mai. Gli ateniesi tornano subito in A2, e dopo una stagione strepitosa (23 vittorie e solo 3 sconfitte) ritornano nell’Olimpo, ai piani alti sopra le nuvole del Basket che conta, pronti a dimenticare questo triennio oscuro, ormai alle spalle.
Dopo questa parentesi storica, analizziamo velocemente il roster. Il grande colpo è un volto alquanto noto del nostro campionato, due Euroleghe, cinque campionati e quattro coppe di Grecia, tutte in canotta bianco-verde del Panathinaikos, campione del mondo U19 nel 2003. Semplicemente Dusan Sakota, ex Varese e Vuelle. Il serbo (di passaporto greco) è il tassello principale del nuovo roster, insieme al veterano Georgios Tsiakos, ala di 2.05, a Nea Filadelfia (sobborgo di Atene dove sorge l’AEK) dal 2013. Il quintetto base è completato dal trio americano composto dal play Cashmere Wright (prodotto di Cincinnati, 12.7 punti e 3.2 assist nella sua ultima stagione NCAA, prelevato dal GasTerra Flames in Olanda), la guardia David Kyles (uscito da Wichita State, prelevato dal Panalefsinaikos) e il centro Vernon Goodridge, classe ’84 e veterano dell’area pitturata firmato dalla Liga ACB (Basquet Manresa). La panchina, piuttosto lunga, è piena di oggetti misteriosi: Nontas Papantiniou, 12 punti di media due anni fa in Grecia, Garrett Williamson, oltre 18 punti a partita con i London Lightning del campionato canadese, Michalis Polytarchou dall’Ikaros, Stefan Nikolic dal Rovinari in Romania, Stathis Papadionysiou e Michalis Kamperidis. Tutti da scoprire, ma la spina dorsale delle riserve del roster non sono loro.
L’altro grande colpo è senza dubbio Leonidas Kaselakis, dal PAOK, classe ’90 e uno dei migliori talenti di Grecia, insieme a Zisis Sarikopoulos, anche lui classe ’90 prelevato da Salonicco, sponda Aris. A loro va aggiunto Igor Milosevic, campione di Lituania nel 2010, play con parecchia esperienza alle spalle, uscito dal Kavala BC.
Difficile sovvertire il dominio delle quattro potenze (Pana, Pireo, PAOK e Aris), ma tra le restanti squadre, l’AEK potrebbe farsi notare, con un roster tutto nuovo che mescola talento confermato e talento da scoprire con l’esperienza. Coach Evangelos, a lei i giochi!

La sorpresa: AEK Atene.

L'Apollon Patras BC non sembra all'altezza di questo campionato.
L’Apollon Patras BC non sembra all’altezza di questo campionato.

La delusione.

A vincere questa poco ambita medaglia è l’Apollon Patras, prima squadra della città di Patrasso nella Grecia Occidentale. Ottava posizione lo scorso campionato, impossibile replicare anche quest’anno.
Il mercato non è stato proprio stellare: Muhammad El Amin (ex Ferentino) dal Kormend in Ungheria, Toarlyn Fitzpatrick dal Kangoeroes in Belgio, Brandon Penn dal Bakken in Danimarca e Kevin Galloway dall’Osaka Evessa formano il blocco americano dei bianconeri. Roster che si completa con talenti come Sakis Tataris, classe ’92, e il grande colpo estivo Marios Batis, ex Panionios. Coach Vetoulas è passato da un roster competitivo ad un roster che farebbe fatica in A2. Salvezza? Difficile, se la gioca con le tre sovracitate, ma a meno di colpi di scena nella prossima preview dell’A1 Greca non parleremo dell’Apollon BC. E’ come se quest’anno, per fare un paragone col campionato italiano, Pistoia avesse costruito una squadra su gente sconosciuta prelevata dai campionati giapponesi o danesi, dopo l’ottima annata del 2013-14. Probabilmente non sarebbe molto una delusione, se non si guardasse alla scorsa stagione. Ma i tifosi di Patrasso soffriranno e non poco quest’anno, complice anche di una crisi greca che sembra colpire tutto tranne che il Basket.

La delusione: Apollon Patras.

Cosa aspettarci? Tanto spettacolo tra Pana, Olympiacos, Aris, PAOK e AEK, e tanto da scoprire su gente sconosciuta nelle file più basse.

Buona A1 Ethniki 2014-15 a tutti!

Gabriele Buscaglia

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