Prospetti NCAA #7: Rodney Hood

Home

rh

Altezza: 203 cm

Peso: 98 kg

Ruolo: Small Forward

Classe: Sophomore

Università: Duke

 

Siamo ormai nel pieno del mese di Marzo: le vacanze si avvicinano e la voglia di lavorare viene a mancare sempre più spesso. Anche per noi il miraggio della pausa estiva si fa piano piano più nitido, ma puntuali come ogni settimana non possiamo mancare all’appuntamento con la nostra speciale rubrica “Il Basket di Domani” ed oggi andremo ad analizzare uno dei prospetti più interessanti e misteriosi del prossimo Draft 2014: stiamo parlando di Rodney Hood.

La giovane ala dei Blue Davils nasce a Meridian (solamente 41 mila abitanti), nello stato del Mississippi: diciamo che in America non è una delle mete dei turisti, vista la scarsa offerta di servizi e divertimento. Frequenta la Meridian High School, la scuola della sua città. Non ha un grande successo al liceo e le borse di studio che vengono proposte non sono molto prestigiose. La scelta finale ricade su Mississippi State e quindi vince la possibilità di restare vicino casa. La prima stagione non è esaltante, ma gli permette di mettersi in risalto in una Conference di primo livello: 10.3 punti, 2.0 assist, 4.8 rimbalzi, tirando con il 44,3% dal campo ed il 36,4% da tre punti. Nonostante questo, Rodney non è contento. A fine anno arriva però la svolta: il coach che lo aveva tanto voluto a Mississippi e lo aveva convinto a rifiutare college come Louisville o Florida State, lascia la squadra. Il nostro inizia a sondare un pò i terreni e scopre di avere un ammiratore speciale: nientepopodimeno che Mike Krzyzewski. Hood si sente apprezzato e rincuorato dalle parole di uno che la storia Ncaa l’ha fatta.

Nell'intervista in cui annuncia il passaggio a Duke
Nell’intervista in cui annuncia il passaggio a Duke

 

“I feel like coach (Mike Krzyzewski) and the staff can get the most out of me as a player and academically,” Hood said. “I liked the teammates and felt like we have a good chance to compete for a championship.”

 

 

Riassunto: io ti amo Mike, fatti amare e prometto che non te ne pentirai. Purtroppo, secondo il regolamento NCAA, Hood deve fermarsi per un anno prima di poter tornare a disputare una gara ufficiale. Durante l’annata 2012/2013 Rodney si è allenato, ha dato anima e corpo per farsi trovare pronto e per ripagare coach K per la fiducia data. Comincia la stagione 2013/2014 e nel frattempo in North Carolina è arrivato lui, il fenomeno liceale che era seguito da TUTTI i college: Jabari Parker. Ma Hood la prende come una sfida, come la possibilità di migliorarsi e compone con Parker una delle coppie più elettrizzanti dell’intero torneo. Quest’anno se i Blue Devils sono al quinto posto nel ranking nazionale lo devono soprattutto a questi due. Alla partita d’esordio di Duke è però il nostro protagonista a brillare e diventare il miglior marcatore dei suoi con 19 punti e 8 rimbalzi, tirando con il 60%, non Jabari. Pare che ancora una volta Coach  Krzyzewski ci abbia azzeccato: il giovane talento di Meridian sta producendo una stagione da 16,5 punti, 4,0 rimbalzi e 2,0 assist. Bassine le percentuali dal campo (48%), ma notevoli le statistiche dalla lunga distanza (42,5%) e dalla linea della carità (81,9%).

Ma torniamo per un attimo indietro, “uno dei prospetti più interessanti e misteriosi”. Misteriosi perchè Hood è un’ala di 203 centimetri con un fisico magro, snello, e con delle braccia interminabili (do you remember KD?). La versatilità è il suo forte, perchè può tirare dalla lunga distanza o può penetrare e battere in velocità il suo uomo, ma la sua qualità più affascinante è la capacità di muoversi senza palla. Un giocatore molto simile a Chandler Parsons e Andrei Kirilenko sotto questo punto di vista. Molto probabilmente a fine stagione si dichiarerà eleggibile per il draft e il suo nome dovrebbe essere scelto tra le prime 15 chiamate. Ma perchè una scelta così bassa? E’ qui che si spiega quella frase: giocare con Jabari Parker, il predestinato, il miglior giocatore dai tempi di LBJ, ti mette all’ombra dei riflettori, impedendoti di dimostrare realmente quanto vali.

rodney hood222

Un giocatore che non sarà mai un primo violino in una squadra NBA, ma un ottimo collante che può dare il suo contributo in attacco come può coprire in difesa i mancati anticipi dei piccoli. I suoi punti deboli più evidenti riguardano il ballhandling, piuttosto carente nel palleggio e nel creare gioco per la squadra, e la stazza fisica. Come abbiamo già detto ha un fisico asciutto e questo gli permette di giocare sulla velocità contro i suoi pari ruolo. E’ anche vero che al piano di sopra dovresti mancare gente come James o Anthony, che fisicamente non potrebbe tenere. Purtroppo il ruolo di Small Forward e quasi d’obbligo.

Però nessuna preoccupazione. Questo ragazzo ha una tale voglia di rivalsa che non si fa certo scoraggiare. E’ proprio un duro e ha enormi margini di miglioramento. Quindi in bocca al lupo Rodney, e dimostra a tutti quello che sai fare.

[banner network=”altervista” size=”300X250″ align=”aligncenter”]

Giovanni Aiello

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.