La scelta della Lega Basket di “promuovere” in Serie A il Basket Torino come 18° squadra della prossima stagione della Serie A non è andata giù ad alcuni degli addetti ai lavori del campionato di Serie A2.
Tra questi vi è il presidente del Basket Ravenna, Roberto Vianello, che ha giudicato inaccettabile il “ripescaggio” della compagine piemontese. Il numero uno del club romagnolo non le ha mandate a dire ai vertici del basket italiano e neanche al presidente della squadra torinese, Stefano Sardara, come dimostrano le sue parole pubblicate da La Gazzetta dello Sport.
Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni più importanti.
Prima di tutto il presidente giallorosso ha commentato quella che per lui è stata una mancata applicazione delle regole da parte della Lega:
“È un’indecenza, una vergogna. E non dico che Torino non abbia i requisiti per salire di categoria, anzi forse li ha più di noi, ma le regole sono fatte per essere rispettate.”
Queste le prime parole “al veleno” di Vianello, che hai poi rincarato la dose dicendo:
“Una delibera della Fip ha stabilito che entro il 15 giugno i club possono chiedere il riposizionamento e la Lega di A che fa? Sancisce un mese prima chi deve essere ripescato. È un atteggiamento arrogante e prepotente. Poi, se avesse comunicato i parametri del ranking, avremmo potuto in queste settimane presentare la nostra candidatura nel miglior modo possibile e invece niente.”
Infine una chiusura sul trattamento riservato a Ravenna e un’aspra critica nei confronti di Sardara e Torino:
“Ravenna è una piccola provincia ma non ci sta ad essere presa a schiaffi. Non voglio andare in paradiso a dispetto dei santi, ma non accetteremo passivamente questa ingiustizia.
Mi viene da pensar male. Non si possono avere due società nella stessa categoria e a Sardara è stata firmata una cambiale in bianco: vendere il club con la Serie A già in tasca è un’altra cosa”.
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