Reggio Emilia: il punto su Antonutti e il nuovo PalaBigi

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Sono due le questioni più calde per la Pallacanestro Reggiana: l’accordo con il Comune per la ristrutturazione del PalaBigi e la situazione da “separato in casa” di Michele Antonutti.

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Sul palasport il presidente Stefano Landi e il sindaco Luca Vecchi hanno parlato alla Gazzetta di Reggio. L’idea su cui sembra essere stato trovato l’accordo è iniziare i lavori al termine di questa stagione, trascorrere un anno in esilio per tornare nel nuovo PalaBigi dal 2016.

Queste le parole del sindaco.

Questo incontro segna la volontà comune di proseguire insieme nella riqualificazione del palasport e questo esclude la costruzione di un nuovo impianto, per il quale non ci sono i fondi. Non siamo arrivati alla meta ma crediamo di poter portare avanti questa operazione insieme alla Pallacanestro Reggiana.

Così invece Landi, sempre dalle colonne del quotidiano.

Il Comune ha confermato che la ristrutturazione è un obiettivo primario e abbiamo illustrato nel dettaglio i lavori da fare, che avevamo già elaborato. Vogliamo finire il campionato a Reggio e giocheremo la prossima stagione a Bologna o a Modena, per tornare poi nella nostra nuova casa nel 2016-17.

Riguardo il caso di Michele Antonutti, che ha ancora un anno di contratto ma non rientra più nei progetti della società, si è espresso così il ds Alessandro Frosini a Il Resto del Carlino.

Antonutti è un giocatore di nostra proprietà e come tale si comporta, però se lo staff tecnico decide che per lui non c’è spazio, non ne ha. Questo il giocatore e il suo procuratore lo sanno. Durante le amichevole, pur dovendo rinunciare a Lavrinovic e Silins, abbiamo preferito far giocare i nostri giovani. Ci auguriamo che Michele possa trovare presto una sistemazione, che per lui sarebbe la soluzione migliore. Per quanto ha dato alla nostra causa e per rispetto non ci sembrava giusto escluderlo dal ritiro.

Antonutti ha raggiunto un accordo con Forlì per un contratto biennale, dopo molte perplessità, ma non lo ha ancora firmato, perché ritiene di non aver ricevuto sufficienti garanzie dalla Fulgor Libertas, ancora implicata in grane burocratiche per l’iscrizione.

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