Sarà Gara-7! Partita storica decisa da Ray Allen, Chris Bosh e LeBron James!

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Partita clamorosa quella appena conclusasi all’ American Airlines Arena di Miami! Alla fine, tra discussioni, episodi, decisioni arbitrarli e colpi di scena la spunta Miami che così avrà la possibilità di giocarsi il titolo nell’ultima gara decisiva in casa.

Andiamo con ordine, partita iniziata a ritmi elevatissimi, con punteggi e percentuali molto alte. Il primo quarto è molto equilibrato: Miami tira bene da fuori, ma il padrone è Tim Duncan autore di alcune giocate che ci fanno tornare indietro fino al 2005. Nel secondo quarto si procede su questo tema, partita equilibrata, James cerca di coinvolgere i compagni (soprattutto Mario Chalmers che sarà il miglior realizzatore all’intervallo lungo con 14 punti) e dall’altra parte è tutto in mano a Tim Duncan. Con Parker chiaramente affaticato e Manu Ginobili fuori dalla partita il caraibico si carica la squadra sulle spalle chiudendo i primi due quarti con ben 25 punti, 8 rimbalzi e 11/13 al campo. Negli ultimi 3 minuti del secondo quarto qualcosa cambia, i San Antonio Spurs aumentano il livello del loro gioco e chiudono il quarto con un parziale di 17-4 che segnerà il resto del match.

I tiratori di San Antonio continuano a soffrire nel secondo tempo, Duncan mostra chiaramente lo sforzo dei primi 24 minuti ma grazie alla difesa (da evidenziare le giocate difensive di Diaw su James) gli Spurs mantengono il vantaggio, riuscendo addirittura a farlo crescere nei minuti finali. Si chiude il terzo quarto con un +12 Spurs con un LeBron spento e una sensazione: sembra che sia l’ultima gara della serie.

L’inizio dell’ultimo quarto ci porta invece tutti indietro Spoelstra schiera” il quintetto per LeBron”,  e prima la tripla di Chalmers poi quella di Miller (senza una scarpa) avvicinano Miami. LeBron si scalda, inizia a servire assist, ad essere più aggressivo, inchioda una stoppata mostruosa a Duncan e fa scaldare l’AAA. Miami recupera e passa in vantaggio, poi rientrano Wade e Bosh e la partita sembra assestarsi per un attimo. Per alcune azioni nessuno trova la via del canestro e, quando i San Antonio Spurs sembravano definitivamente affranti, abbattuti e privi di energie ecco che Tony Parker si inventa un crossover con step-back alla Allen Iverson, tripla e pareggio. Da lì in poi si scrivono momenti storici, Parker mette a referto due altri punti, LeBron sul -5 sbaglia una tripla decisiva, salvo poi ritentare grazie ad un rimbalzo offensivo e segnare. Leonard, mandato in lunetta, sembra evidentemente sotto pressione, sbaglia un tiro e da a Miami l’opportunità di andare all’overtime. Tira da 3 James e sbaglia, ma Bosh riesce a catturare un rimbalzo incredibile, serve Ray Allen che dall’angolo mette un tripla difficilissima (considerando che era ad 1/5 dal campo fino a quel momento) e si va all’overtime!

4 punti di Leonard per iniziare, poi tanto Allen. James continua ad avere problemi con canestro ma si rende utile in altri modi. Un paio di episodi e fischi arbitrali fanno salire la tensione. James, servito da Wade mette il canestro del +1, durante l’azione successiva Ginobili penetra e subisce un fallo non fischiato dagli arbitri, la palla finisce nuovamente nelle mani di Allen che subisce il fallo intenzionale e, segnando entrambi i liberi, porta Miami sul +3. Sullo schema disegnato da Popovich, Bosh cambia, insegue Green e lo stoppa, poi suona la sirena: 103-100!

Gli Spurs pagano un ultimo quarto con poche energie (solo 5 punti nel secondo tempo e overtime per Tim Dunca che chiude con 30 punti e 17 rimbalzi), Miami ci crede fino all’ultimo, James tra mille difficoltà firma una partita statisticamente brillante (32 punti, 10 rimbalzi, 11 punti), Wade e Bosh non funzionano benissimo ma si riesce a riparare in qualche modo grazie ad un ottimo 11/19 di squadra da 3 punti.

 

Luca Diamante

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