Scafati sta per salutare la massima serie e alza bandiera bianca prima della condanna matematica.
I ritocchi al roster a stagione in corso non hanno fatto altro che comprometterne notevolmente la qualità tecnica. Prima il taglio di Stewart (che viaggiava sui 16 punti di media circa), poi quello di Gray (capocannoniere della LBA), e adesso arriva anche il taglio di Edon Maxhuni (finirà la stagione in Turchia), il playmaker finlandese fortemente voluto da Ramondino proprio per sostituire l’ala forte americana a metà stagione.
Intanto Luka Sakota, tesserato dopo l’addio di Gray, sta dimostrando di essere un giocatore troppo spaesato per la serie A e il suo contributo alla causa rasenta lo zero.
Le speranze di salvezza di Scafati erano, tutto sommato, ancora accese dopo il sanguinoso derby perso in casa contro Napoli. Da quel momento, tuttavia, il club di patron Longobardi non è riuscito a compattare l’ambiente e calarsi nella lotta.
La rescissione con Maxhuni è finalizzata a un risparmio della quota d’ingaggio relativa alla mensilità di Maggio, ma la condanna matematica ancora non c’è se consideriamo la distanza di quattro punti da Cremona e Napoli e ancora tre match da disputare.
Che poi fare tre su tre contro Treviso, Bologna e Milano sia una mission impossible è altrettanto vero.
Già nella giornata di Domenica potremmo dunque avere il verdetto definitivo sulle due retrocesse della stagione 2024/2025: Pistoia sarà una probabile vittima della Reyer Venezia al Taliercio, mentre Scafati è chiamata a una gran prestazione d’orgoglio contro Treviso per rimandare di un’altra settimana il saluto alla categoria.
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