Scatto Virtus, gara-1 è bianconera: Trieste dominata con una grandissima prova corale

Serie A2 Recap

Segafredo Bologna – Alma Trieste: 85-62

(27-24; 52-38; 70-50; 85-62)

Quintetti

VBO: Spissu, Umeh, Rosselli, Ndoja, Lawson

TS: Baldasso, Cavaliero, Green, Da Ros, Parks

Stato di forma

E finale sia! L’ ultimo atto di questo emozionantissimo campionato, che non ha nulla da invidiare al piano superiore, mette di fronte Virtus e Trieste. Le due squadre di gran lunga più meritevoli di giocarsi l’unica porta di accesso proprio all’A1, con il format di 1su32 già abbondantemente contestato e sviscerato. Ma questa è la situazione e solo una di queste due favolose compagini potrà gioire della promozione, mentre l’altra dovrà rituffarsi nella stessa tonnara a partire dal prossimo ottobre.

La Segafredo arriva a questa finalissima dopo aver superato la tattica Casale, il talento di Roseto e una Ravenna senza benzina. Dall’altra parte l’Alma approda in finale dopo essersi messa alle spalle la combattiva Treviglio, la decimata Tortona e una Fortitudo che si è sciolta nel momento decisivo. I giuliani hanno costruito il proprio cammino tra le mura amiche, con un bottino immacolato e una striscia positiva che continua da 22 match interni consecutivi. Se Bologna dal canto suo non può dire lo stesso (2su4 nei primi due turni), in trasferta i bianconeri hanno cambiato marcia nella post-season e possono presentare il biglietto da visita di 5 vittorie su 5 tentativi. Il fattore campo potrebbe non essere quindi la chiave decisiva, anche se la Virtus “serve” per prima e Trieste ha tutta la voglia di strappare il primo “break”.

Dal punto di vista della salute fisica, per queste partite vengono superati tutti i vari acciacchi e perciò i due roster sono al completo, per dar vita alla miglior sfida possibile di questa A2.

Scelta tattica

Nei confronti in Regular Season Dalmasson aveva sempre subito Lawson e Rosselli in difesa, e l’insolita zona schierata da Ramagli. Anche oggi il centro americano rimane inarrestabile (10 punti e 3 rimbalzi offensivi nel solo primo quarto) e il solo Cittadini può competere fisicamente. Ma con il lungo ex-Brescia in campo equivale a giocare in 4 nella metà offensiva, dato che viene costantemente battezzato. Ramagli quindi crea gioco intorno al centro americano, per far collassare la difesa triestina in area e ribaltare il pallone sul perimetro. Anche l’utilizzo prolungato del doppio lungo vira in questa direzione, con lo straordinario lavoro sporco di Bruttini in area a fianco di Lawson per concentrare maggiormente la difesa triestina nel pitturato, oltre a contestare tutti i rimbalzi e creare doppie opportunità. Di tutto ciò ne beneficiano i tiratori (14/27 da 3 alla fine) con un clamoroso Umeh (7/12 coi piedi oltre l’arco). In difesa la Virtus si adatta sempre alle situazioni proposte dagli avversari, non cedendo mai un 1vs1 e rischiando qualcosa solo sui rapidi contropiedi giuliani nel primo tempo.

Detto della sofferenza difensiva e dell’imbarcata presa dietro (maggior numero di punti subiti di questi playoff) Trieste fatica anche in attacco, dove una volta imbrigliato Da Ros dal lavoro di Ndoja e Rosselli, il gioco ristagna fuori dal pitturato. Bossi e Baldasso non riescono a dare supporto in regia e faticando a dare palla in post, saltano tutti i giochi coinvolgenti gli americani e si ricade troppo spesso in tiri difficili negli ultimi secondi disponibili, con quell’ 8/22 da 3 che delinea la difficoltà delle conclusioni prese (di cui 4 nell’infuocato quarto d’apertura).

La gara

In barba alla possibile tensione dettata dalla finale, sono le triple ad aprire il match. Quattro bombe nei primi quattro tentativi, equamente divisi per imprimere un’accelerata al match fin dal primo minuto. Dalmasson in conferenza aveva dichiarato che l’ aver già giocato al PalaDozza avrebbe aiutato Trieste sotto l’aspetto dell’impatto emotivo: infatti i giuliani non mollano di un centimetro nel primo quarto, e con l’ingresso di Prandin (manco a dirlo a segno con un 2/2 da oltre l’arco) impattano a quota 24. Serve una magia di Gentile ad una manciata di secondi dalla prima sirena per far rimettere il naso avanti ai bianconeri al 10′, sul 27-24.

Sfruttando le difficoltà nel pitturato degli ospiti, Ramagli cavalca il doppio lungo con Bruttini e Lawson in campo insieme. Dalmasson è costretto a rispondere mettendo in campo Cittadini, rinunciando a Da Ros. Questa situazione apre il campo ai tiratori bianconeri, con la lotta sotto canestro dei lunghi che libera spazio sull’arco. Tocca ad Umeh sfruttare la situazione allora, raggiungendo in un amen quota 12 punti e portando Bologna sul 37-26 al 15′. Lawson deve rifiatare, permettendo quindi a Da Ros di rientrare in campo e riprendere in mano le chiavi dell’attacco biancorosso. Con il lungo ex della partita l’Alma interrompe il digiuno lungo 4 minuti e riprende la scia della Segafredo. Due fulmini di Umeh e Spissu negli ultimi 20” creano un nuovo mini strappo, e si torna negli spogliatoi sul 52-38.

Dopo l’intervallo Dalmasson non trova la reazione voluta dai suoi, e anzi vede il canestro dei padroni di casa come una chimera. Così l’8-0 iniziale con ancora tantissimo Umeh porta Bologna oltre il ventello e indirizza definitivamente la partita. Dopo 3′ è 60-38, e la panchina di Trieste è costretta al timeout. Nemmeno il minuto però ravviva gli ospiti, con la rottura che diventa prolungata e il parziale che si allarga fino ad avere le sembianze del massacro. Si arriva fino al 70-39, poi Bologna sente già profumo di vittoria e alza il piede dall’acceleratore incassando un parziale di 0-11 andando all’ultimo riposo sul 70-50.

Anche nell’ultima frazione Bologna appare svagata: Trieste con Prandin tenta di dar forma all’impossibile rimonta, ma le due triple di Spizzichini e Umeh spengono sul nascere ogni possibile velleità. La Segafredo scollina nuovamente oltre quota 20 lunghezze di margine e conduce in porto gara-1 senza ulteriori sussulti. Il pensiero va già a gara-2 e infatti da entrambe le panchine si alzano tutti i giovani

Finisce 85-62 e per la Virtus è dominio assoluto nel primo atto della finale. Come previsto la chiave è Lawson che non trova un accoppiamento difensivo valido contro di lui, ma per le Vu Nere è stata una serata in generale perfetta. Dall’altra parte della barricata Trieste ha 48 ore di tempo per riordinare le idee e cercare nuove contromisure, sapendo di avere ancora un tentativo per far saltare il PalaDozza e quindi ribaltare il fattore campo. Giovedì si torna in campo e sarà nuovamente battaglia, sicuramente più combattuta di stasera: da gara-2 avremo le reali indicazioni su chi prenderà un consistente vantaggio nella serie.

Svolta della partita

La partita della Virtus è stata un crescendo continuo, con il ritmo imposto sempre elevato e con un altissimo fatturato di punti. Quando Trieste non è più stata in grado di rispondere e Bologna ha alzato il muro in difesa ,ecco che a cavallo dell’intervallo è arrivato quel mortifero 23-1 che ha stroncato la partita: dal 47-28 al 70-39 in 5′ effettivi, la Segafredo ha deciso di vincerla e non ce n’è più stato per nessuno.

Migliori in campo

VBO: Kenny Lawson – 18 punti, 10 rimbalzi, 0 assist, 7/8 da 2, 0/0 da 3

Ok i 18 punti, ok i 10 rimbalzi, ma la prestazione di Lawson non si può ridurre ai numeri. Tutto il fatturato arriva nel momento decisivo della partita, domina a rimbalzo ed ha l’intelligenza di capire che oggi non c’è bisogno del suo tiro da fuori, ma ha la possibilità di spaccare la partita vicino al ferro. Se poi ci mette anche una difesa clamorosa e le esultanze da mastino alla Ndoja, e si butta sui palloni vaganti, diventa veramente inarrestabile. Menzione ovviamente anche per l’altro protagonista, quel Michael Umeh che chiude con 29 punti e quelle 7 bombe che indirizzano la vittoria verso Bologna.

TS: Roberto Prandin – 10 punti, 0 rimbalzi, 0 assist, 2/3 da 2, 2/3 da 3

In una serata in cui Bossi e Baldasso faticano enormemente e Pecile non scende nemmeno sul parquet, è l’unico che riesce a dare ritmo e a far girare l’attacco biancorosso.

Peggiori in campo

VBO: Guido Rosselli – 6 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 1/5 da 2, 1/1 da 3

Prestazione comunque sufficiente nella perfetta serata bianconera, ma il suo nervosismo stona con la vittoria. Lui per primo si aspetta da se stesso sempre prestazioni oltre la media, e per una volta che le sue solite giocate non gli vengono si arrabbia oltre modo. Tra meno di 48 ore avrà già la possibilità di incanalare tutto ciò in positivo in gara-2.

TS: Lorenzo Baladasso – 3 punti, 0 rimbalzi, 1 assist, 0/1 da 2, 1/5 da 3

Spreca l’occasione dei tanti minuti in regia, ma anche quando sono Cavaliero e Bossi a portare palla non riesce a incidere. Sempre fuori dai giochi, sparacchia da lontano.

Tabellini

Virtus Bologna: Spissu 4, Umeh 29, Gentile 5, Spizzichini 7, Ndoja 14, Rosselli 6, Michelori 0, Oxilia 2, Penna 0, Lawson 18, Bruttini 0.

Rimbalzi : 38 (Lawson 10)

Assist: 15 (Gentile 5)

Alma Trieste: Parks 8, Bossi 7, Coronica 2, Green 12, Pecile n.e., Baldasso 3, Simioni 0, Prandin 10, Cavaliero 7, Da Ros 3, Cittadini 10.

Rimbalzi : 31 (Da Ros 7)

Assist: 14 (Green 4)

Luca Marchesini

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