E’ cosa ormai certa che la NBA traccia ogni movimento che un giocatore fa durante ogni partita; a maggior ragione quando questo giocatore è LeBron James. Come riportato anche da Jason Lloyd di “The Atlethic”, stando ai dati di tracciamento il Re, nelle prime tre partite della serie contro i Boston Celtics, è risultato essere il più lento in campo: 3,67 miglia orarie (circa 5,8 km/h). Inoltre, unendo i dati di entrambe le serie di finali risulterebbe che James è più veloce solo del lungo degli Warriors Zaza Pachulia.
The league’s tracking data says LeBron is slowing down. Literally. “That’s the dumbest shit I’ve ever heard,” James said. “That tracking bullshit can kiss my ass.” How one of the slowest players this postseason is still quick enough to revive this series.https://t.co/UIWHnlmNtF
— Jason Lloyd (@JasonLloydNBA) 22 maggio 2018
La risposta di James è arrivata al termine di Gara 4 (dove ne ha messi 44 a referto) e, questa volta, non ci è andato per il sottile:
Questa è la cosa più stupida che io abbia mai sentito. I dati di tracciamento possono baciarmi il cu**. Io sono il più lento in campo? Bene ditegli di tracciare quanto sono stanco a fine partita, tracciate questa m****. Sono il numero 1 nella NBA per stanchezza a fine gara.
In più James ha aggiunto che questo tipo di statistica non tiene conto del fatto che mediamente rimane in campo per quasi 39 minuti a partita in questi playoff.
Effettivamente, spesso James è parso visibilmente stremato in questa postseason. Basta ricordare cosa disse in conferenza stampa al termine di gara 7 contro Indiana, quando gli venne chiesto dei suoi prossimi avversari (i Raptors): “Sono cotto adesso. Non penso a Toronto fino a domani. Sono pronto per andare a casa”.
Va sottolineato che questa è la sua 15 stagione in NBA e che durante questi playoff, dove sta battendo record su record, sta mettendo insieme cifre pazzesche: 33,7 punti, 8,7 rimbalzi e 9 assist; perciò un piccolo rallentamento gli è più che concesso, a maggior ragione se ciò gli permette di mantenere queste cifre e, soprattutto, se gli permetterà di condurre per l’ennesima volta i Cavs in finale NBA.
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