Spagna-Argentina, le pagelle: Gasol a capo di una super Spagna, Deck il migliore dell’Argentina

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SPAGNA

R. Fernandez 7,5: Ha giocato un primo tempo ottimo in entrambe le metà campo, si è fatto trovare pronto al tiro e a rimbalzo. Nel secondo tempo si è gestito continuando ad eseguire molto bene.

P. Ribas 5,5: Nonostante un paio di realizzazioni, nel primo tempo non è entrato davvero in partita, la palla persa con cui ha regalato l’antisportivo a Campazzo è stata la foto dei suoi primi venti minuti. Il secondo tempo è stato pura formalità, la pressione è calata e la sua prestazione lievemente migliorata, ma perché a parte brevi tratti non c’è stata partita.

R. Rubio 8: Tutto al suo ritmo, ordinato e composto anche se a volte si è concesso qualche eccesso che ha portato a varie palle perse. L’Argentina ha accettato il ritmo dettato da lui e Gasol, questo gli ha reso molto più facile la gestione dell’attacco e, in generale, dell’intera partita. Il suo tabellino finale recita: 20 punti e 7 rimbalzi.

V. Claver 6,5: Preferito Oriola al giocatore del Barcellona, è entrato dalla panchina e con ottime letture sia offensive che difensive ha eseguito senza commettere troppi errori il compito della giornata.

M. Gasol 9: Poco da dire: semplicemente perfetto. Nel primo tempo, dato il buon apporto degli Hernangomez, Scariolo ne ha gestito il minutaggio e ciò gli ha permesso di essere sempre lucido e illuminare con giocate sopraffine. Una visione di gioco e un tocco degni di un playmaker (e che playmaker); i “lunghi” argentini lì sotto non hanno avuto una minima chance. E’, senza ombra di dubbio, l’MVP della finale: 14 punti con 7 rimbalzi e 7 assist.

W. Hernangomez 6,5: Entrato dalla panchina ha risposto presente. Primo tempo più che positivo per il fratello di Juancho, dato l’ottimo lavoro in entrambe le metà campo. Ha interpretato alla perfezione tutto ciò che Scariolo gli ha chiesto, senza soffrire la pressione degli avversari.

P. Oriola 6,5: Lanciato in quintetto si è fatto trovare pronto, è stato il giocatore che non ti aspetti: reattivo in difesa e una sentenza in attacco. La faccia della Spagna in questa finale, non solo i Gasol e i Rubio, ma anche Oriola pronto ad eseguire con un solo obiettivo: l’oro.

S. Llull 7,5: Quando c’è da amministrare un pallone importante, da segnare punti pesanti (come il canestro e fallo a sei minuti dal termine) è una sicurezza. Il play del Real Madrid si è preso tante responsabilità in attacco, sbagliando anche qualche tiro ma sono tutte ottime conclusioni. Anche lui ha commesso qualche errore evitabile, un paio dei suoi quattro falli su tutto, ma è sempre stato dentro la partita e un riferimento per i suoi compagni nella metà campo offensiva.

J. Hernangomez 7: Dopo un inizio furibondo, dove si è fatto vedere in entrambe le metà campo, abbassa lievemente l’intensità. La squadra, come prevedibile, l’hanno presa in mano Gasol e Rubio, ma lui è sempre rimasto attivo, senza calare di intensità in attacco. La sua finale è terminata anzitempo dati i cinque falli commessi per cercare di frenare la voglia, la garra di Deck e dell’Argentina che non ha voluto mai mollare un centimetro.

X. Rabaseda s.v.: Solo 2 minuti per lui.

J. Beiran s.v.: Solo 2 minuti per lui.

Q. Colom s.v.: Solo 2 minuti per lui.

Allenatore S. Scariolo 9: Partita preparata meravigliosamente, i suoi ragazzi sono riusciti subito a imporre il proprio ritmo alla partita e a chiudere le prime scelte offensive agli avversari. Inoltre, nei pochi momenti in cui l’Argentina ha provato a dare una risposta d’orgoglio lui è rimasto calmo e ha fermato saggiamente la partita. Medaglia meritatissima per il coach bresciano.

ARGENTINA

L. Scola 5: Uno dei protagonisti più attesi ha steccato al grande appuntamento. Ha sofferto la fisicità dei lunghi spagnoli in difesa e in attacco non si è mai fatto notare; in breve, nel primo tempo è stato completamente assente. Nei secondi venti minuti ha provato a forzare qualche tiro in più, si voleva sbloccare anche perché c’era bisogno di lui, ma semplicemente non è stata la sua partita.

L. Vildoza 5: Il play dell’Argentina non è riuscito a dare la sua impronta alla partita entrando dalla panchina. Solo 2 punti, senza però segnare dal campo, con 4 falli, due perse e -25 di plus/minus.

N. Brussino 5,5: Il migliore nel brutto primo quarto dell’Argentina, è lui a trascinare i compagni in attacco, cercando di ricucire il gap che la Spagna aveva creato. Nel secondo tempo però non è pervenuto.

F. Campazzo 6: Sfortunatamente per l’Argentina, Facundo oggi non era “en su mundo” ma nel nostro. Ha provato come al solito a illuminare l’attacco argentino con le sue giocate meravigliose, ma a parte qualche suo classico colpo di genio non è riuscito ad essere veramente incisivo, anche perché la difesa della Spagna è stata quasi perfetta contro di lui.

N. Laprovittola 6,5: Dalla panchina ha dato linfa offensiva all’attacco bloccato dell’albiceleste, ha provato a far rientrare in partita i suoi compagni nel secondo quarto prendendosi molte responsabilità offensive, ma non è bastato e subito la difesa delle furie rosse si è adeguata e lo ha rallentato. In difesa ha sofferto e non poco i piccoli di coach Sergio Scariolo.

M. Delia 5: Per lui è stata una partita dove bisognava gettare il cuore oltre l’ostacolo, peccato che quell’ostacolo oggi si chiamava Marc Gasol, impossibili da arginare o superare non solo per lui ma per tutta l’Argentina. Ha provato a limitare lui e altri lunghi spagnoli, ma non ci è riuscito.

G. Deck 7: Uno dei migliori esempi dell’Argentina: cuore, lotta, voglia, la garra argentina in un giocatore. Dopo un avvio difficile, si è ritrovato ed è salito di intensità peccato però che la perfetta Spagna era troppo. Alla fine è stato l’ultimo a voler mollare, sempre presente sulle palle vanganti e vicino al ferro nonostante la parita avesse preso una strada ben precisa. Alla fine sono 24 con solo 3 errori dal campo.

P. Garino 5: Ha commesso due falli in poco più di sei minuti e non lascia il segno, per questo è rimasto seduto per quasi tutto il primo tempo. Poco in campo anche nella seconda metà di partita e anche qui non ha inciso.

T. Gallizzi 5: Coach Hernandez lo ha gettato nella mischia per dare intensità, però a parte qualche colpo duro agli avversari non ha portato altro.

L. Redivo s.v.: Coach Hernandez gli ha concesso solo gli ultimi due minuti del match.

M. Fjellerup s.v.: Coach Hernandez gli ha concesso solo gli ultimi due minuti del match.

A. Caffaro s.v.: Coach Hernandez gli ha concesso solo gli ultimi due minuti del match.

Allenatore S. Hernandez 6: I suoi ragazzi sono sempre stati in balia della Spagna che ha imposto da subito il proprio ritmo. Il divario tecnico tra le due nazionali è molto ampio e si è visto; lui ha anche provato più soluzioni come ad esempio la difesa box and one, ma nessuna ha funzionato. L’Argentina è poi completamente uscita dalla partita nel terzo quarto anche perché la grande difesa spagnola non ha permesso quasi nulla al suo attacco che piano ha perso fiducia. Però, il mondiale dell’albiceleste è stato comunque da applausi.

 

Kevin Bertoni

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