Sterling contro l’NBA, fine della corsa

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Molti di voi ricorderanno il polverone sollevato da TMZ durante i playoff del 2014 dovuto alla pubblicazione di alcune registrazioni in cui l’ex proprietario dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling, si lasciava andare in dichiarazioni marcatamente razziste. Le proteste dei giocatori, Paul e Griffin su tutti, e del coach Doc Rivers e l’indignazione scaturita da tali affermazioni hanno portato alla vendita forzata dei Los Angeles Clippers a Steve Ballmer per la cifra record di 2 miliardi di dollari.

Sterling avviò immediatamente una battaglia giuridica per bloccare la cessione ma diverse cause furono vinte dalla moglie e dalla NBA. Nell’ultimo mese di marzo, Sterling ha incassato l’ennesima sconfitta (chiedeva un risarcimento di ben 600 milioni), ma non ha voluto arrendersi. Nella giornata di oggi, i legali del’ex proprietario dei Clippers, hanno affermato che l’NBA e il loro assistito hanno finalmente raggiunto l’accordo e che la “guerra giuridica” è terminata. Hanno inoltre aggiunto che Donald è pienamente soddisfatto dell’accordo raggiunto, ma i termini di tale accordo non sono stati resi noti.

Luca Diamante

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