Tim Hardaway Jr.: “Non sono sicuro al 100% che i fantasmi non siano reali”

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In un lungo articolo scritto per The Players’ Tribune, l’attuale giocatore in forza ai Dallas Mavericks Tim Hardaway Jr. ha raccontato delle sue disavventure in un celebre hotel di Oklahoma City, lo Skirvin Hotel, che a detta di molti pare essere infestato dalla presenza di spiriti che risiedono tra i corridoi e le camere della struttura che ha ospitato molte squadre NBA in trasferta nella città, ecco alcuni estratti del racconto:

Non voglio venire qui a dirvi “Hey, i fantasmi sono reali!!”, poi tutti direbbero “ecco Timmy, il ragazzo dei fantasmi!”, ma allo stesso tempo non dirò che i fantasmi non sono reali. Perchè così sembra che io stia sfidando gli spiriti a venire fuori: cioè, se fossi un fantasma, non andresti a dar fastidio a gente che nemmeno pensa tu esisti. Non voglio tirarmi addosso questo tipo di energia.
Ma c’è questo hotel ragazzi, lo Skirvin Hotel: in poche parole, è infestato. Sul serio, non sto scherzando. Se non mi credete vi capisco, anch’io all’inizio ero come voi. Prima di aver avuto quella che si chiama un’esperienza.
La prima volta che ne ho sentito parlare ero un rookie con i Knicks, e sentivo Metta, Kenyon Martin, J.R. Smith e Carmelo che ne parlavano durante una trasferta ad OKC, raccontando storie su come l’hotel fosse strano: sentivano bisbigli venire dai muri, gente che rideva e piangeva. Qualcuno ha persino detto di aver trovato degli oggetti spostati mentre era a cena e nessuno era entrato nella camera. Metta disse addirittura che un fantasma lo avesse letteralmente toccato dappertutto.
Non gli diedi peso. Almeno fino a quando non ci andai per la seconda volta, e fu terrificante.
Durante la notte, ero nel letto con la TV spenta e ho sentito un rumore proveniente da fuori dalla mia camera, ed erano rumori di passi. All’inizio ho cercato di ignorarli, è un hotel ed è normale che ci siano altre persone, ma poi ho iniziato a sentire dei rumori che venivano dai muri, scricchiolii e vocine bisbiglianti, ma non riuscivo a distinguere alcuna parola, solo bisbigli. Ed è qui che ho iniziato ad andare nel panico. Sono saltato fuori dal letto: la prima cosa che feci fu chiudere le persiane, non chiedetemi perchè. A quel punto il rumore dei passi si erano trasformati in rumori di persone che corrono. Sono andato in bagno ed ho acceso tutte le luci per controllare che non ci fosse nessuno, mentre i rumori si facevano sempre più intensi, come se fossero proprio davanti alla porta della mia camera. Presi coraggio e misi la mano sulla maniglia, spalancai la porta e vidi il corridoio completamente vuoto. Non c’era nessuno.
Giuro che non mi sto inventando niente, sentii davvero quei passi!
Nella partita del giorno dopo giocai malissimo e perdemmo di 27, penso che nessuna squadra che avesse alloggiato nello Skirvin abbia poi vinto ad OKC proprio a causa delle notti insonni passate a causa dei fantasmi.
Adesso la maggior parte delle squadre non alloggia più in quell’hotel e se a volte capita, alcuni giocatori pagano di tasca propria un diverso hotel per quelle notti in modo da non dover incontrare i fantasmi. Se la mia squadra dovesse andare lì, io farei lo stesso.

Francesco Manelli

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