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Tony Snell ha raccontato che gli è stata diagnosticata una forma di autismo

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Tony Snell è stato 20° scelta al Draft NBA 2013 e per quasi 10 anni è stato presenta fissa nella Lega, fatta eccezione per l’ultima stagione passata in G-League. Nelle esperienze con Chicago, Milwaukee, Detroit, Atlanta, Portland e New Orleans, Snell ha segnato 6.1 punti di media. Nelle scorse ore il giocatore è tornato alla ribalta nelle notizie di cronaca perché, in un’intervista con Craig Melvin per Today, ha dichiarato che gli è stata diagnosticata una forma di autismo di recente.

La diagnosi è arrivata quando Snell ha deciso di sottoporsi ai test insieme a suo figlio, che a 18 mesi dalla nascita ancora non parlava e faceva movimenti ripetitivi, due sintomi dell’autismo. Anche al bambino è stata diagnosticata una forma di autismo.

“Non ero sorpreso della mia diagnosi” – ha raccontato Tony Snell – Perché mi sono sempre sentito diverso. Non credo che sarei arrivato a giocare in NBA se me lo avessero diagnosticato all’età di mio figlio. Probabilmente mi avrebbero imposto dei limiti e avrebbero arginato le mie capacità. Questa notizia ha cambiato la mia vita, tutto ha molto più senso adesso. È stata un’iniezione di chiarezza, come mettere degli occhiali 3D. Voglio cambiare le vite delle persone e ispirarle, assicurarmi che mio figlio sappia che io sono con lui. Quando ero un bambino, mi sentivo diverso, ma ora posso mostrare a lui che sono proprio qui e affronteremo questa cosa insieme. Cresceremo insieme e raggiungeremo tanti traguardi insieme”.

Francesco Manzi

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